Camila si immobilizzò davanti alla canna della pistola che la donna le stava puntando alla testa. Non era la paura il sentimento dominante ma la rabbia.
- Lucy. Perché? -. Lucy Vives rise sguaiatamente alla domanda della cubana senza mai abbassare l'arma.
- È una lunga storia. Credo che ultimamente però le cose mi siano leggermente sfuggite di mano - disse con orgoglio e una scintilla di pazzia nello sguardo. - Non credo sia questo il momento e il luogo adatto per rispondere alla tua domanda. Anche io devo chiederti tante cose -. In quel momento i due uomini che sorvegliavano l'ingresso dell'ala ovest raggiunsero lo studio in cui Lucy e Camila si stavano fronteggiando a viso scoperto, senza alcuna maschera materiale o astratta, nonostante una delle due, quella con la pistola, gestisse le redini del gioco. - Portatela via. Di voi due mi occuperò più tardi -.
Le due guardie presero Camila sotto braccio la quale non oppose la minima resistenza. Disarmata e senza alcuna possibilità di fuga, si lasciò trascinare via.
Venne sbattuta all'interno di un magazzino. La stanza era illuminata unicamente dalla luce emanata dalla luna è visibile attraverso una finestra posizionata decisamente troppo in alto per poter pensare di raggiungerla. Intorno a lei non vi era assolutamente nulla. Solamente delle pareti grigie e il pavimento freddo sotto ai suoi piedi nudi, liberi dai tacchi alti.
La rabbia venne surclassata dall'ansia e della paura. Solo in quel momento Camila si rese conto di essere davvero in pericolo. Lucy non avrebbe mai permesso che la bruna uscisse dal castello illesa e in grado di poter spifferare al mondo intero il suo segreto.
La cubana pregò che Lauren avesse letto il messaggio inviato pochi minuti prima e che avesse sentito la conversazione avvenuta con il vice capo redattore del Seattle Times.
Si sentì una stupida ad aver ignorato gli avvertimenti della corvina. Stava rischiando la vita per un capriccio.
Il tempo trascorreva lentamente. La stanchezza si impossessò del suo corpo e, soprattutto, della sua mente. Sentì irrazionalmente il bisogno di chiudere gli occhi e dormire.
Con un filo di voce, prima di addormentarsi, sibilò un'ultima parola.
- Lauren -.
🌝🌝🌝
La porta del magazzino venne spalancata con impeto dagli stessi uomini che poco prima avevano sbattuto Camila lì dentro.
Con poca grazie fecero sollevare la cubana dal pavimento e la scortarono in un'altra stanza, nei sotterranei del castello, decisamente più grande della precedente. La temperatura dell'ambiente circostante era molto bassa. Camila tremò di freddo e paura avvolta solamente dal vestito lungo di seta che indossava quella sera. Dal piano di sopra risate e schiamazzi fecero intuire alla bruna che la festa era ancora in corso.
Venne adagiata su una sedia, unico oggetto presente. Le legarono i polsi e le caviglie per evitare che provasse a scappare.
La puzza di chiuso e muffa era forte e fastidiosa.
I due uomini uscirono dalla stanza lasciando la porta aperta. Porca che Lucy Vives varcò poco dopo.
Lucy non stringeva alcuna pistola tra le mani nonostante fosse ben visibile la sua presenza sotto la camicia bianca della donna.
- Cabello, credo proprio che seguire le indicazioni riportate nella lettera anonima che ho inviato alla redazione del Daily News non sia stata una grande idea - esordì Lucy avvicinandosi a passo sicuro verso la cubana che provava in ogni modo ad evitare il suo sguardo e ignorare la sua figura. - Invece devo ammettere che sono rimasta piacevolmente sorpresa quando ho scoperto che tu e Lauren eravate riuscite ad infiltrarvi ad una delle mie feste private a cui non eravate invitate. Se il mio uomo non mi avesse riferito di aver visto due donne "ubriache" al secondo piano della villa, non avrei mai avuto ragione di dover controllare le registrazioni delle videocamere di sicurezza. A proposito, siete molto carine insieme: quel bacio mi ha emozionata. Riconoscere Lauren è stato facile. Sai, abbiamo trascorso diverso tempo insieme. Conosco ogni più piccola sfumatura del suo corpo. Invece sono riuscita a scoprire la tua identità solamente quando sei venuta a casa mia per la partita di tennis. Il modo in cui ti guarda la mia ex ragazza è inconfondibile. Credo non mi abbia mai guardata in quel modo. Dimmi, come mai ti ha mandato qui da sola? Speravo di rivedervi entrambe -.
STAI LEGGENDO
Destiny's Game - Il gioco del destino (Camren)
FanficCamila Cabello é caparbia, audace e determinata. Il suo obiettivo è quello di diffondere la verità sulla corruzione della gestione politica americana e non solo, tramite la scrittura giornalistica. Lauren Jauregui, capo redattore del Daily News, i...