Durante la notte Camila ebbe modo di riflettere su ciò che aveva visto nello studio di Lucy Vives e si sentì una perfetta idiota.
Era scappata senza una motivazione valida o prove concrete dimostrando immaturità è maleducazione.
Non solo si era lasciata andare ad una reazione istintiva originata, molto probabilmente, dalla sua fervida immaginazione. Si era anche arresa alla gelosia che in quel momento e in quella situazione non aveva ragione di esistere.
Lauren non era la sua ragazza.
Non si stavano frequentando.
C'era stato solamente un bacio tra loro.
Eppure quel bacio aveva seminato sensazioni profonde e importanti nella cubana difficili da gestire. Vedere Lauren così vicina ad un'altra donna l'aveva scombussolata ma in quel momento, dopo ore e ore di ripensamenti e ragionamenti a freddo, si era resa conto del pericolo incombente. I suoi sentimenti nei confronti della corvina progredivano e di conseguenza anche la sua gelosia.
La mattina successiva Lauren convocò urgentemente Camila nel suo ufficio preannunciandole di dover discutere con lei di ciò che aveva scoperto da Lucy Vives.
La bruna in realtà non aveva alcuna voglia di sentire ciò che il suo capo redattore doveva dirle specialmente perché si era fatta un'idea ben precisa del metodo utilizzato da Lauren per avere quelle informazioni.
Purtroppo però non poteva sottrarsi al suo lavoro e la corvina continuava ad essere il suo capo. Rifiutare la sua chiamata non era un'opzione.
Mentre la cubana si dirigeva al 44esimo piano, le immagini del suo subconscio in cui Lauren e Lucy facevano sesso sulla scrivania di quest'ultima si ripresentarono nella sua mente più vivide che mai.
- Avanti -. La voce della corvina fu chiara quando rispose al bussare di Camila. - Siediti -.
Lauren non degnò Camila neppure di uno sguardo rimanendo concentrata su ciò che stava digitando sulla tastiera del PC.
La bruna non parlò.
L'aria all'interno dell'ufficio era diventata irrespirabile.
Camila si sentì in imbarazzo per aver ignorato le chiamate della corvina la sera prima.
- Non hai niente da dire? - domandò Lauren improvvisamente, guardando la cubana con espressione severa e incrociando le braccia al petto.
- Cosa dovrei dire? - chiese Camila in un sussurro. Quasi tremava sotto lo sguardo infuocato della donna.
- Niente. Lascia perdere - disse la corvina dopo una breve risata sarcastica che si spense velocemente. - Parliamo di lavoro. Ieri non sono riuscita a scoprire granché. Per quanto la mia stima nei confronti di Lucy Vives sia ormai inesistente, devo ammettere che è troppo furba per farsi raggirare così facilmente. Dopotutto, se è arrivata dov'è adesso, un motivo ci sarà -. La cubana aveva qualche idea su come Lucy fosse riuscita a far carriera e sicuramente la furbizia non c'entrava nulla.
- Cosa ti ha detto precisamente? -. Camila provò a concentrarsi completamente sul lavoro per quanto le fosse possibile.
- Ha detto di avere una fonte sicura ma non ha aggiunto altro. Potrebbe far parte dello staff, essere un partecipante o addirittura una persona esterna ai fatti proprio come la signorina Ora. Spero vivamente che non si tratti della prima opzione perché a quel punto il Seattle Times avrebbe un notevole vantaggio su di noi -. Lauren si dissetò con del vino bianco mentre provava a riordinare i suoi pensieri.
- Bene - disse Camila sarcasticamente. - Quindi è stato tutto inutile - aggiunse, rimuginando sulle conseguenze che aveva portato con sé l'incontro di tennis: il suo umore era calato a picco.
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Destiny's Game - Il gioco del destino (Camren)
FanfictionCamila Cabello é caparbia, audace e determinata. Il suo obiettivo è quello di diffondere la verità sulla corruzione della gestione politica americana e non solo, tramite la scrittura giornalistica. Lauren Jauregui, capo redattore del Daily News, i...