Capitolo XXIV - Tregua

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Lauren non poteva sapere, quando prese la decisione di stare "a distanza di sicurezza" dalla cubana, che sarebbe stato così difficile.

Era dura ammetterlo ma le mancava averla nel suo studio, sentire le sue opinioni e lavorare con lei. Le mancava poterla guardare e sentire la sua voce. Le mancava il suo profumo.

Fu per puro egoismo che decise dunque di convocarla nel suo ufficio chiedendo a Keana di andare a chiamarla immediatamente.

- Lauren, disturbo? - domandò Keana, titubante, sull'uscio dello studio del capo redattore del Daily News. Keana e Lauren si conoscevano da parecchio tempo ormai. Le due avevano instaurato un rapporto di fiducia e amicizia in continua crescita.

- Vieni dentro. Che succede? - chiese Lauren stranita dalla presenza della donna.

- Sono andata a chiamare Camila come mi avevi chiesto ma si rifiuta di presentarsi nel tuo studio -. Keana sputò fuori quelle parole velocemente con la paura di una possibile reazione spropositata della corvina.

- Che cazzo vuol dire che si rifiuta di presentarsi nel mio studio? -. Ed ecco che tutte le paure di Keana divennero realtà. Lauren fece leva con le mani sulla superficie della sua scrivania e si alzò in piedi urlando contro l'innocente segretaria senza preoccuparsi che qualcuno potesse sentirla. La vena del collo si gonfiò visibilmente.

- M-mi dispiace. Ho provato ad insistere ma ha detto che era troppo impegnata a redigere un articolo per... -.

- NON ME NE IMPORTA NIENTE! LA VOGLIO QUI. ORA! -. Lauren era fuori di sé. Le sue urla vennero udite anche da Normani che si affrettò a raggiungerla per monitorare la situazione.

- Cosa sta succedendo qui? - domandò la mora intuendo immediatamente la gravità del caso. - Keana, potresti scusarci un momento? -. La segretaria di Lauren Jauregui in quel momento associò l'arrivo del vice capo redattore del Daily News ad un miracolo. Un angelo venuto in suo soccorso per salvarla dall'imminente Apocalisse.

- Certamente -. Quasi tutte le amiche di Lauren erano anche amiche di Normani e Keana non era un'eccezione. - Grazie - bisbigliò mentre superava rapidamente la figura della mora per poi dileguarsi nel corridoio del 44esimo piano.

Normani aspettò che la donna di origini francesi fosse abbastanza lontana prima di chiudere la porta e rivolgere la sua attenzione su Lauren che schiumava di rabbia.

- Qual è il problema? - chiese pacatamente Normani.

- IL PROBLEMA È CHE ESIGO MI RISPETTO ALL'INTERNO DELLA MIA AZIENDA! -.

- Lauren, cerca di calmarti. Siediti e raccontami cosa è successo - ordinò Normani porgendo alla corvina un bicchiere di bourbon. La ricetta perfetta per quietarla. - Chi non ha avuto rispetto per te? -.

- Cabello. Camila Cabello -. Normani annuì consapevole. Il suo sesto senso aveva fatto centro anche questa volta. - Ho chiesto a Keana di andare da Camila per dirle che avevo bisogno di incontrarla nel mio ufficio e lei si è rifiutata di venire qui. Ha rifiutato di presentarsi nel mio studio. Riesci a carpire la gravità della situazione? Io la licenzio. Oggi stesso -.

- Lauren, è successo qualcosa tra di voi? E non mi riferisco a questioni lavorative -. Lo sguardo colpevole della corvina fu una risposta sufficiente. - Lo sapevo! Jauregui, possibile che tu non sappia tenertela nelle mutande per una volta? -.

- Tecnicamente ci è rimasta. Sulla sua però non posso dire lo stesso -.

- Non ti ho chiesto i dettagli! - Normani iniziò a passeggiare avanti e indietro per tutta l'ampiezza dell'ufficio di Lauren Jauregui mentre quest'ultima acquisiva lentamente consapevolezza delle sue colpe. - Che intenzioni hai con lei? - domandò Normani di punto in bianco.

Destiny's Game - Il gioco del destino (Camren) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora