CAPITOLO 12 "Il mio medico preferito"

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Quando la mattina mi sveglio, mi sento già molto meglio perciò cerco di alzarmi, ma sento che qualcosa mi trattiene, quindi istintivamente abbasso lo sguardo e trovo un braccio cingermi la vita, mi volto e trovo Alex ancora addormentato. Lo osservo mentre dorme e sembra così sereno. Si forma un nodo allo stomaco e il cuore accelera i suoi battiti quando penso che quest'uomo stanotte ha dormito con me e continuando a fissarlo, i miei occhi si fermano sulle sue labbra, così perfette, che sembrano dipinte da un pittore.

Vorrei poterne baciare ogni centimetro, vorrei potergli mostrare cosa mi provoca la sua presenza, ma non voglio disturbare,  così allontano tutti questi pensieri e gli do solo un tenero bacio sulla guancia, facendo attenzione a non svegliarlo, ma la mia delicatezza non funziona.

-Sei già sveglia?
- Sì e mi sento molto meglio.

Dico mettendomi seduta a gambe incrociate.

- Aspetta a cantare vittoria.  Dobbiamo prima misurare la temperatura!

Cerca di alzarsi ma lo blocco!

- Tu resta qui. Dimmi solo dove prendere il termometro.
- No Alba. Potresti essere ancora debole, non alzarti se non strettamente necessario.
- Beh in realtà è strettamente necessario.

"Glielo dovevi proprio dire? Ora non ti lascerà in pace fin quando non gli dirai della pipì".

- Che succede Alba? Dai non fare la timida... devi farti aiutare.

Ha la curiosità dipinta in volto. Che imbarazzo gente!

- De... devo fare pipì!

"Sul serio?! Hai davvero detto 'devo fare pipì?' Mi vergogno per te!".

- Ti accompagno!

Eh?!

- Stai scherzando spero! Non andrò in bagno con la guardia del corpo...
- Almeno fatti aiutare ad arrivarci...

Dice adesso esasperato e divertito. Strano ma fa sorridere anche me. Nessuno è mai riuscito a mettermi a mio agio come sa fare lui. E pensare che all'inizio mi intimidiva. Come può essere cambiato quest'uomo?!

- Ok ma resti fuori!

Scoppia a ridere, trascinando anche me nella sua risata contagiosa, dopodiché mi aiuta ad alzarmi e mi accompagna davanti la porta del bagno, lasciandomi accanto al lavandino, e chiudendosi la porta alle spalle.

Quest'uomo mi esaspera. Non capisco cosa gli passi per la testa. Prima mi odia, poi mi evita; mi minaccia ma poi mi protegge; mi ignora ma poi si prende cura di me. È così lunatico! Sembra di stare sulle montagne russe, visti i suoi repentini cambiamenti d'umore!

Mentre la mia mente vaga, mi do una sistemata allo specchio, ed esco, dirigendomi di nuovo verso il letto, mentre Alex mi porge il termometro.

- 38. È scesa meno male...

È sollevato.

- Era molto alta?
-Quando ti ho trovata a terra, aveva toccato i 40! Per fortuna gli antibiotici hanno agito immediatamente e nel giro di un paio d'ore è scesa a 39.
- Te l'ho detto che mi sento meglio.

Gli sorrido e alzo le braccia facendogli capire che le forze sono tornate... sicuramente non al cento per cento ma sono più energica di ieri.

- Sei ancora febbricitante.

Dice avvicinando il suo viso al mio e continua.

- In questo momento ti sculaccerei per bene per essere stata così irresponsabile ieri sera. Perché non hai chiamato Joseph?

IL LATO OSCURO DI TE [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora