CAPITOLO 12 "Una cena amara"

4.6K 189 158
                                    

La giornata trascorre lenta e anche i giorni a seguire. Alex non ha lasciato un attimo la stanza, ma purtroppo, ha anche passato tutto il tempo a sistemare varie pile di documenti sulla mia scrivania. E dopo tre giorni, finalmente sono riuscita a scendere in cucina.

- Alba, bambina mia ti sei ripresa?
- Si Ivan sto molto meglio. E poi ho un medico fantastico che non mi ha lasciata neanche per un secondo.

Guardo Alex, ma lui non sembra voglia partecipare alla conversazione, anzi sembra totalmente assorto nei suoi pensieri.

- Figliolo sono contento che finalmente inizi a curarti della tua fidanzata però ricordati che devi completare i tuoi studi per poter gestire autonomamente l'azienda.

Cosa? Sta prendendo un'altra laurea? Per questo è così impegnato ed è difficile star con lui?! Ma può esistere l'uomo perfetto? È possibile?
"Beh... ce l'hai accanto tesoro. Ed è tuo! Hai sentito tuo suocero: FIDANZATA!".

Sì fidanzata per opera di una stupida carta. Per un documento che non ha alcun valore per un sentimento come l'amore.

Sarò la sua fidanzata solo se e quando lui mi riterrà tale. Quindi per adesso mi limiterò a continuare a lottare per il mio amore non corrisposto, e magari, quando verrà l'occasione più propizia, rinnoverò i miei sentimenti. Per adesso mi basta averlo accanto così. Sono felice comunque.
"Sai è in questi momenti che sono fiera di essere la tua coscienza!".
Grazie cara.

- Si vede che non te ne frega niente di ciò che faccio... ti interessa solo impormi i tuoi obiettivi!
- Alex. Non parlarmi così! Sono tuo padre.

Oh no... gli animi si stanno surriscaldando.
Non avrei mai voluto prender parte ad una lite tra padre e figlio. Io sono la prima che non vorrei spettatori quando esce il lato peggiore del mio carattere e tutto questo sempre quando litigo col mio vecchio. Quindi mi sento come un pesce fuor d'acqua.

Loro litigano ma io non voglio prestar attenzione alla faccenda. Capisco solo che Alex si è laureato qualche giorno fa e che non ha voluto rendere pubblica la cosa perché è la seconda laurea e perché non è una qualifica ottenuta per volere ma per dovere. Dovere imposto dal padre.

- Sei un figlio ingrato. Hai avuto tutto dalla vita. TUTTO! E sono stato io a dartelo.
- A me bastava la tua presenza... e non avere niente di materiale. Tu mi hai negato ciò che un figlio vuole di più. Tu e quell'egoista della tua ex moglie eravate sempre assenti per ogni cosa... l'affetto vostro è stato rimpiazzato dalle tate. Sai che significa?!

Si alza sbattendo i pugni nel tavolo e facendo tremare piatti e bicchieri.
Per qualche istante regna il silenzio più totale.
Forse si è calmato.

E dopo aver fatto un gran respiro punta i suoi occhi rabbiosi e glaciali su suo padre.

- Che siete nulla per me.

Si gira ed esce, sbattendo la porta alle spalle.
"Non si era per niente calmato!".
E adesso? Cosa dovrei fare?! Seguirlo... Parlare con suo padre... Far finta che non sia accaduto nulla...
Ecco perché odio trovarmi in queste situazioni.
"Forse è meglio stare qui. Fagli sbollire la rabbia. Vai dopo."

Sì... forse è meglio così.

Cominciamo a cenare e nessuno di noi due osa iniziare una conversazione. Perciò tutto il tempo della cena si svolge nel completo silenzio e così la mia mente vaga e non posso far a meno di pensare che il litigio di questa sera non sia stato causato solamente da un momento d'ira ma sia legato a una miriade di ferite che hanno plagiato un ragazzo che, crescendo, si è fortificato da solo con la sola forza di volontà e con una cascata di indifferenza e di rabbia sulle spalle.

IL LATO OSCURO DI TE [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora