VIII

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Era passato troppo tempo da quando se ne erano andati.

Thomas continuava a strofinare i palmi umidi sui jeans sbiaditi, il piede batteva nervosamente sotto al tavolino basso mentre il viso era contratto in una smorfia che sarebbe dovuta essere un sorriso.

Gli amici attorno a lui parlavano animatamente, gesticolavano enfatici, ridevano sguaiati.

Eppure i suoni, le voci, la musica in sottofondo parevano distorcersi, divenire una litania inquietante.

Parole alterate, volti confusi, luci soffuse.

Nella sua mente stordita dall'alcool dimorava la mano di Malia che si soffermava sulla spalla di Isaac, sulla sua coscia.

Vedeva il suo sorriso cattivo, gli occhi subdoli.

L'ira e la paura danzavano nel suo petto appesantendogli il respiro, annebbiandogli la vista.

Improvvisamente si alzò rischiando di rovesciare il bicchiere ormai vuoto.

Bonficchiò qualcosa sul fatto che doveva andare in bagno ma nessuno fece caso a lui.

Erano tutti impegnati ad ascoltare un racconto di Allison a cui non aveva prestato minimamente attenzione.

Si fece goffamente spazio fra i ragazzi che avevano letteralmente invaso la casa di Jackson e sgusciò fra i corpi che si contorcevano a ritmo di musica.

Questa sembrava impregnare l'aria pulsando nelle pareti, nel pavimento fino ad addentrarsi nel petto del ragazzo e conferendogli un senso di nausea.

La stanza vorticava offuscata da luci psicadeliche e calde che rotevano sulle teste danzanti.

Faticava a ricordare quanti drink avesse bevuto, l'unica cosa che ricordava era lo sguardo malizioso di Malia consapevole di averlo in pugno, consapevole di avere i suoi artigli avvinghiati al suo cuore.

L'odore di sudore, alcool e vomito gli fece storcere il naso mentre scavalcava un divano dove due ragazze avvinghiate si baciavano animatamente.

<< Scusate ragazze... >>

Affermò quasi inciampando e rischiando di cadere dall'altra parte.

Finalmente giunse alla cucina dove immaginava si trovassero le birre e dunque loro.

Aprì la porta senza riflettere e li vide.

Si stavano abbracciando.

Il capo di Malia era dolcemente adagiato sul petto del ragazzo che le accarezzava teneramente i capelli, il mento affilato appoggiato contro la sua fronte.

Non potè non pensare che quella era la posizione che Malia assumeva dopo aver fatto l'amore con lui.

Rimanevano così, la sua guancia fresca contro il petto di Thomas mentre questo si perdeva a guardarla sonnecchiare giocando con i suoi capelli lunghi, delineando il suo volto addormentato.

Appesantiti da una stanchezza dolce come un bacio, cullati da un tiepido sentimento.

Era questo che si meritava?

Era stato abbandonato perchè Malia credeva che lui l'avesse tradita e così lei per vendicarsi di un torto mai attuato si concedeva al primo biondo in circolazione?

Improvvisamente lei lo vide, gli occhi grandi e bruni si sgranarono mentre le labbra piene si muovevano nel tentativo di parlare, forse per formulare una scusa, una spiegazione.

Newtmas • The GiftDove le storie prendono vita. Scoprilo ora