XIV

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<< Cazzo, cazzo, cazzo. >>

Thomas frenò bruscamente sulla strada sterrata di fronte a casa sua.

La polvere e i sassi schizzarono mentre le ruote stridevano per lo sforzo. La jeep ruotò appena su se stessa mentre si fermava a pochi metri dalla veranda.

La porta d'entrata era spalancata e tutte le luci della casa accese.

La paura lo colpì allo stomaco strappandogli un gemito disperato.

<< Cazzo, cazzo, cazzo! >>

Si gettò fuori dalla macchina nell'aria gelata della notte terrorizzato da ciò che avrebbe potuto trovare,

<< Scott? Malia? Teresa? Brenda? >>

prese ad urlare a pieni polmoni.

<< Ragazzi? >>

Se quella creatura era lì voleva che lo sentisse, voleva che lasciasse loro per venire da lui.

Agguantò la sua fedele mazza da baseball in alluminio, che teneva nel retro della macchina, e si indirizzò verso l'uscio, deciso a fare il culo a quel dispettoso lupacchiotto mannaro.

Entrò nell'atrio trascinandosi dietro la gamba dolorante, le mani salde attorno all'arma gelida. Si osservò terrorizzato attorno ma non vi trovò nessuno.

La casa risultava vuota.

Il salotto sembrava intatto, non vi erano segni di colluttazione o violenza.

Si era aspettato di trovare il divano sventrato, le librerie rivoltate, il tavolo in frantumi, sangue e...

Scosse la testa per scacciare l'orribile ipotesi che la paura aveva creato nella sua mente.

Fece per richiamare gli amici ad alta voce quando sentì dei rumori provenire dal piano di sopra.

Trattenne il respiro mettendosi all'ascolto.

Strascichi, tonfi sordi, passi pesanti.

Innalzò il volto terrorizzato verso il soffitto.

Lui era lì.

Il cuore gli batteva incessantemente nelle orecchie, le mani perdevano la presa solida resa scivolosa dal sudore che gli bagnava i palmi.

Prese coraggio sapendo che i suoi amici potevano essere in pericolo.

Non avrebbe permesso a quell'essere di fargli del male.

Inspirando ed espirando lentamente, nel tentativo di ritrovare la calma, prese a salire lentamente le scale.

<< R-ragazzi? Siete voi? >>

Chiese con voce incerta mentre saliva un gradino alla volta cercando di identificare i rumori.

<< R-ragazzi... >>

Una figura si materializzò in cima alle scale minacciosa. Nascosta nella penombra brillavano gli occhi di un sovrannaturale azzurro. Un burito di minaccia si levò come un tuono lontano che preannucia la tempesta.

Thomas urlò rischiando di cadere all'indietro per lo spavento.

Malia lo osservava ansante con gli occhi sgranati.

<< Thomas! Ragazzi è lui... >>

Esclamò a qualcuno oltre il corridoio.

Il ragazzo ancorato al  corrimano provò una ventata di sollievo, gettò la mazza da baseball che rotolò per  le scale con un gran fracasso e si lanciò ad abbracciare la fidanzata  che ricambiò la stretta.

Newtmas • The GiftDove le storie prendono vita. Scoprilo ora