XXXII

529 29 33
                                    


Thomas era immobile al centro della stanza.

Era finita.

Aveva lasciato Malia.

Un enorme dolore gli animava il petto, gli scorreva nelle vene come veleno, gli si annidava malevolo nella mente.

Sentiva la necessità di piangere.

Piangere per il dolore, ma non solo.

Vi era anche qualcos'altro, un senso di libertà, un'aria fresca e profumata che gli soffiava sul volto contratto.

Abbassò lo sguardo come sicuro di trovare lì, sul suo petto un enorme squarcio dove la lama che Malia aveva impugnato per tutto quel tempo aveva affondato più e più volte.

Ma ora vi era solo il sangue, solo lo squarcio che prima o poi si sarebbe rimarginato.

Non vi sarebbe più stato il suo coltello a ferirlo e lui stesso non avrebbe mai più potuto farle del male.

Qualcosa gli sussurrò che era stata la cosa giusta.

Avevano solo bisogno di tempo per comprenderlo.

Sospirò tremante nella classe d'arte dove aveva trovato la coyote.

Uscito dalla sua classe, deciso a raggiungere gli altri per raccontare loro della minaccia appena subita da Petyr aveva incontrato la ragazza da sola nella stanza.

E così era entrato e avevano parlato.

Per la prima volta dopo tanto tempo non avevano urlato, la ragazza aveva lasciato che il moro parlasse, che le spiegasse.

Aveva ascoltato, aveva capito ma non compreso.

Gli aveva detto che era un indeciso, un bambino che non sapeva cosa voleva e lui le aveva dato ragione.

Aveva bisogno di stare da solo per capire se stesso e di cosa necessitasse, se lei gliene faceva una colpa allora significava che la bambina tra loro due era lei.

Le sue parole l'avevano ferita come le sue avevano ferito lui.

Poi lei aveva iniziato a piangere ma lui non l'aveva abbracciata. Aveva provato a prenderle la mano ma lei gliela aveva frustata via.

Poi aveva fatto la domanda che tanto aveva temuto ma che comunque si era aspettato.

<< E' per lui? >>

<< Lui chi? >>

Aveva chiesto a disagio col cuore in gola.

Aveva ripensato alla sera prima.

Alle sue labbra calde contro alla sua mano, al suo volto che si avvicinava al suo, ai suoi occhi scuri fissi sulla sua bocca con sguardo vorace.

Al suo dolore nel vederlo fermarsi e ripudiare quel bacio.

 << Tommy, non posso farti questo! >>

Le sue parole erano risuonate nella sua mente come un eco lontano e graffiante.

<< Non prendermi per il culo Thomas sai benissimo a chi mi riferisco. >>

Aveva ringhiato quella mentre le iridi si infiammavano del cristallino blu che la caratterizzava.

<< E' per lui? >>

L'aveva guardata negli occhi, sospirando enfatico.

<< No, non è per lui. Se ti lascio Malia è per te, per noi.

Newtmas • The GiftDove le storie prendono vita. Scoprilo ora