IX

518 34 20
                                    




<< Ahia! >>

Si lamentò Newt cercando di liberarsi da Thomas ma senza impegnare tanta forza da rischiare di riuscirci davvero.

<< Stai fermo ho detto! >>

Lo sgridò piccato il moro cercando di esaminare la ferita alla testa. Teneva in mano un fazzoletto umido e cercava invano di pulire quel poco di capelli incrostati da permettergli di comprendere la gravità della ferita.

<< Thomas ti ho detto che sto bene! Devi avere visto male non ho picchiato così forte... >>

Tentò di spiegarli per l'ennesima volta il biondo girando il volto da una parte all'altra per sfuggirgli.

Come poteva spiegargli che le ferite si erano rimarginate pochi minuti dopo che gli erano state inflitte?

Il ragazzo si ritrasse per guardarlo negli occhi.

Non gli credeva.

Quel rumore, secco e forte.

Quel tonfo stomachevole continuava a riencheggiargli nella mente. Come lo sguardo impaurito di Newt, il suo vano tentativo di ritrarsi, le sue braccia allungate in segno di resa.

Il sangue.

Il biondo lo scrutò di rimando con espressione indecifrabile.

Sedeva su un muretto nel parco dove si erano fermati per rinfrescare le sue ferite.

Thomas era stato interrogato dal padre e dai suoi colleghi che avevano ascoltato nuovamente la sua dichiarazione prendendo nota degli eventi.

Dichiarazione che in seguito Isaac avrebbe confermato spiegando che la sua era stata solamente legittima difesa.

Infine il bruno era riuscito a convincere il padre a permettergli di riaccompagnarlo a casa lui stesso facendo leva sul fatto che il biondo era profondamente scosso dagli eventi e che sarebbe stato meglio che avesse al suo fianco un amico più che un agente di polizia.

Lo sceriffo infine, sebbene contrariato, lasciò liberi i due giovani avvertendo Isaac che sarebbe stato schedato e che se avesse commesso un' altra simile azione non sarebbero stati nuovamente tanto comprensivi.

Inoltre lo mise in guardia sul fatto che avrebbe dovuto chiamare i suoi genitori per avvertirli.

Il biondo si era limitato ad annuire scuro in viso ringraziandolo per la comprensione.

E così erano finiti lì.

Vicino a loro una fontana sussultava placida riversando l'acqua fresca da un alta colonna riccamente adornata. Questa ricadeva in un ampia vasca dove piccole onde si increspavano fino a lambire gli argini rovinati.

Gli alberi del parco li proteggevano dall'aria gelida che si faceva strada fra le fronde creando un coro, un canto che si elevava nell'oscurità.

Newt poteva percepire l'odore della preoccupazione di Thomas fiatargli in faccia. Questo era reso forte e pungente dalla paura del moro che rimase lì a fissarlo con il fazzoletto sporco in mano.

Gli occhi erano spalancati e colmi di parole non dette. La loro sfumatura di marrone sembrava ribollire di una luce propria calda e irridescente.

Il viso magro era punteggiato da piccoli nei scuri che si disseminavano sulla pelle chiara. Sembravano designare una strada, una mappa, un codice segreto per qualcosa che sfuggiva agli occhi dell'osservatore.

Un labirinto.

Thomas deglutii a vuoto sfuggendo al suo sguardo sentendosi trafitto dai suoi occhi iracondi. Sospirò spazientito,

Newtmas • The GiftDove le storie prendono vita. Scoprilo ora