35.

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Taehyung's pov

La campanella della quarta ora era appena suonata e io avevo bisogno di prendere un po' d'aria.

Uscii dalla classe e mi fermai qualche secondo nella porta accanto. Lanciai un'occhiata veloce all'interno e vidi gli amici di Jeon, ma di lui nessuna traccia.

Percorsi il corridoio per dirigermi verso una delle uscite che dava sul cortile quando una mano mi afferrò per il polso tirandomi con sé e costringendomi ad entrare in una delle tante porte.

La puzza di sostanze chimiche invase le mie narici, odiavo quel tipo di odore. Mi trovavo all'interno dell'aula di scienze.

Fui spinto contro la porta, la mia schiena vi aderì contro, mentre delle braccia mi bloccarono su di essa.

Alzai lo sguardo sulla persona che mi aveva trascinato lì. Jeon aveva gli occhi fissi sui miei e aveva un'espressione seria. Rimase a fissarmi per qualche minuto e io rimasi immobile incapace di muovere un muscolo. Pensavo mi avrebbe picchiato ancora una volta proprio come successo anni fa, ma non fu così.

«Kim Taehyung sezione D» disse solo questo, niente di più.

Lo guardai confuso, non riuscendo a capire cosa intendesse. Ero nella classe accanto alla sua e non sapeva neanche la mia sezione. Era senza speranze.

«Sono nella B veramente» sbuffai esasperato e lo spinsi lontano da me.

«Kim Taehyung, sezione D alle medie» disse ancora una volta guardandomi negli occhi. Si avvicinò a uno dei banchi e vi si appoggiò incrociando le braccia al petto.

"Cazzo. Si ricorda di me. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Adesso ricomincerà ad infastidirmi."

«Alle medie avevi i capelli color arancio. Ricordo che avevi delle enormi orecchie e sventola, e io ti prendevo sempre in giro per quello» si fermò come per ricordare qualcosa poi proseguì «Ti chiamavo Dumbo, vero?» mi chiese, senza però ottenere risposta.

Io rimasi semplicemente a guardarlo e ascoltavo le sue parole. Non riuscivo ancora a credere che si fosse ricordato di me.

«Ricordo che quando eri nei corridoi cercavi sempre di evitarmi, ma senza riuscirci. Ti trattavo malissimo e sono arrivato al punto di picchiarti» iniziò a ridere, ma era una risata nervosa come se si sentisse in colpa «Cazzo. Ero davvero uno stronzo con te. Capisco tutto questo odio nei miei confronti. Mi sarei odiato anch'io».

Abbasso il capo due secondi, poi ritornò a posare i suoi occhi sui miei. Aveva smesso di ridere ed era tornato di nuovo serio.

«Mi dispiace Taehyung» sussurrò poi «Mi dispiace di averti trattato così per tutti quegli anni» finì di parlare.

Sembrava davvero dispiaciuto. Le sue parole erano sincere, potevo percepirlo dal tono di voce. Non aveva smesso un secondo di guardarmi e io non avevo mai abbassato lo sguardo. Dopo tutti questi anni sentivo finalmente delle scuse da parte sua. Mai mi sarei aspettato di sentirle uscire dalla sua bocca. Ero sconvolto, dovevo ammetterlo.

«Quindi ricordi tutto?» fu l'unica cosa che riuscii a dire.

«Si...adesso ricordo tutto» abbassò lo sguardo concentrandosi sulle sue scarpe «E mi dispiace davvero. Ti chiedo scusa per tutto. Spero tu possa perdonarmi»

Iniziò ad avvicinarsi a me con passo lento, fino a quando non rimasero solo pochi centimetri a separarci. Incatenò ancora una volta i suoi occhi ai miei, osservando attentamente il mio viso. Era troppo vicino, decisamente troppo vicino.

«Mi perdoni?» chiese ancora una volta.

«C-ci devo p-pensare. P-potrei provarci» la sua vicinanza mi metteva troppa agitazione. E poi perché cazzo stavo balbettando adesso?

«Potresti? Quindi devo lavorarci su?» chiese lui ridendo.

«Si, devi» risposi con voce ferma «E non pensare sia facile»

«Infatti non lo penso» avvicinò ancora di più il suo viso al mio
«Le tue orecchie non sono più così a sventola come una volta. Anche il tuo viso è molto più carino, sei cambiato tanto. Ecco perché non mi ricordavo di te. E il grigio ti dona molto di più dell'arancione» continuò a guardarmi ogni parte del mio viso, come se stesse studiando chissà cosa «Sei cresciuto davvero bene Kim Taehyung» parlò con voce bassa e sensuale, quasi come se volesse provocarmi.

Le mie guance diventarono improvvisamente calde, segno che ero appena diventato come il colore rosso della felpa che indossavo. Cazzo che imbarazzo.

Perché improvvisamente faceva così caldo qui dentro?

«Tutto okay Taehyung?» mi chiese lui accorgendosi del mio viso ormai completamente rosso.

«S-si sto bene»

«Ho questo effetto su di te?»

«Di che parli?» chiesi alzando un sopracciglio.

«Sei tutto rosso...sono io la causa, vero?» era così sicuro di se, che mi veniva quasi da ridere.

«Ma chi ti credi? Te lo ripeto, non sei così sexy come pensi. Adesso sposati» lo allontanai da me bruscamente e senza dire altro uscii dall'aula correndo verso la mia classe.

«Quel Jeon...si crede un dio greco o cosa?» entrai in classe e mi buttai di peso sulla sedia. Non appena mi misi seduto sia Jin che Yoongi iniziarono a fissarmi. Io ovviamente li ignorai.

«Che hai Tae?» chiese Jin preoccupato.

«Non ho niente» risposi ancora col fiatone.

«Allora perché sei tutto rosso? Sicuro di stare bene?» avvicinò la mano sul mio viso per assicurarsi che non avessi la febbre. Si, certo...la febbre.

Alzai gli occhi verso di lui abbassando ripetutamente il capo.
«Tranquillo eomma, sta bene» sorrisi in modo da rassicurarlo. Era sempre così protettivo.

«Okay» ricambiò il sorriso e riportò la sua attenzione al cellulare.

Le lezioni ripreso, ma ovviamente non riuscii a seguirle. La mia mente era troppo concentrata su qualcos'altro o meglio qualcun altro.

~ Spazio autrice ~

Cioè stiamo al capitolo 35 e questi due non hanno ancora concluso una mazza. Non so davvero quanti capitoli usciranno.
Ma non è un problema, vero? 😂

Don't hate me. Love me. ~ KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora