27.

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Taehyung's pov

Camminavo lungo il corridoio della scuola, accanto a me Yoongi e Jin. Anche loro avrebbero cantato una canzone, solo che a differenza mia erano particolarmente tranquilli.

Non appena arrivammo davanti la porta dell'aula mi bloccai. C'erano troppi studenti, ero come pietrificato.

«Ci sono sempre stati tutti questi ragazzi al corso?» chiesi ai miei amici quasi terrorizzato.

«Che succede Tae?» Yoongi appoggiò il braccio sulla mia spalla «Non dirmi che hai paura» lui scoppiò a ridere iniziando a prendermi in giro.
Devo dire che era di grande aiuto. Gli diedi una gomitata sul fianco costringendolo a staccarsi da me.

«Ignoralo Tae. Sai quanto sia idiota» Jin colpì Yoongi in testa così da farlo smettere.

«Perché dovete picchiarmi?» disse massaggiandosi sia il fianco che la testa «Vi sembro una sacco da boxe?» 

Sorrisi a quella scena. Adesso mi sentivo molto più leggero. Mi bastava avere loro accanto per sentirmi a mio agio. Loro mi aiutavano senza neanche rendersene conto.

«Okay entriamo».

Attraversai la porta sicuro di me e andai a sedermi insieme agli altri.
Solo dopo alcuni minuti mi accorsi di chi avevo davanti. Jeongguk era seduto nella sedia davanti alla mia. Mi fermai due minuti ad osservare il suo collo. Non so perché, ma lo trovavo bellissimo. Insomma, era solo un collo, cosa dovevo trovarci di così interessante? Eppure era così.

La lezione iniziò e uno ad uno i ragazzi vennero chiamati per cantare la loro canzone.

Jin presentò una canzone stupenda, la melodia era fantastica e i suoi acuti incredibili. Yoongi era appassionato di rap, quindi presentò un pezzo del genere. La musica era forte e molto orecchiabile. Come al solito la sua musica era bellissima e le parole altrettanto. Non erano buttate li a casaccio come molte persone facevano.

Il prossimo a cantare fu Jeongguk. Lui era uno dei migliori in quel corso e anche se lo detestavo non potevo negare la sua bravura.

Il titolo della sua canzone era "Begin".
Iniziò a cantare e io rimasi incantato. Il testo era bellissimo, ma metteva anche molto tristezza. La melodia era magnifica e la sua voce era dolce. Chiusi gli occhi ascoltando attentamente ogni singola parola di quella canzone e abbandonarmi a quella meravigliose voce. Era incredibile.

In quel momento non sembrava il solito Jeongguk arrogante e prepotente. Sembrava un'alta persona. Un ragazzo insicuro, impaurito, sincero, ma soprattutto fragile. O almeno è quello che mi arrivava ascoltando quelle parole. Aprii gli occhi e iniziai a a guardarlo.

I suoi occhi incontrarono i miei e sorrise. Mi stava davvero sorridendo? E pensare che fino a qualche giorno fa mi aveva tirato un pugno in faccia.

Distolsi subito lo sguardo e cominciai a guardarmi la punta dei piedi. Avevo l'impressione di essere appena diventato rosso, perché le mie guance erano fin troppo calde.

Perché ero così agitato e in imbarazzo? In fondo io detestavo Jeon Jeongguk.

I miei pensieri vennero interrotti da l'insegnante che mi chiamò. Non mi ero neanche reso conto che Jeongguk aveva appena finito di cantare ed era già seduto al suo posto.

Toccava a me. Ero nervoso. Andai al centro dell'aula e mi posizionai davanti al microfono. La musica partì e io cominciai a cantare.
Con mia grande sorpresa mi accorsi di non essere più nervoso. Mi lasciai andare e non pensai più a niente. C'eravamo solo io e la mia musica.

Jeongguk's pov

La lezione era appena cominciata e io non avevo fatto altro che guardare ogni singolo studente. Cercavo V e visto che mi aveva detto di essere nel panico cercano di capire quali di questi ragazzi fosse nervoso.

I miei occhi si posarono su un ragazzo in particolare. Era il ragazzo a cui avevo dato un pugno Sabato, aveva cambiato però colore di capelli, sostituendo il castano ad un grigio. Colore che lo rendeva ancora più attraente.

"Aspetta...ma a che cazzo sto pensando? Smettila di fissarlo Jeongguk"

Bene, adesso parlavo di me anche in terza persona.
Lasciai perdere quel ragazzo e mi sedetti in una delle sedie.

Il professore mi chiamò, era il mio turno e non doveva pensare a nulla. Dovevo solo dare il meglio di me. Mi alzai in fretta e mi avvicinai al microfono. Iniziai a cantare e il mondo intorno a me scomparve. La musica aveva questo effetto su di me, era una sensazione meravigliosa.

Chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Li riaprii poco dopo e senza un motivo ben preciso i miei occhi si posarono sul grigio. Gli sorrisi, non so neanche il motivo, ma lo feci. Lui abbassò subito lo sguardo, riuscii però a notare il suo viso tingersi di rosso. Era così adorabile.

Finii di cantare, tutti applaudirono, questo mi fece capire che la mia canzone era piaciuta a tutti. Ne ero felice, tornai al mio posto soddisfatto.

Notai subito dopo il grigio alzarsi e andare al centro dell'aula. Non appena iniziò a cantare mi bloccai. La sua voce era così profonda che mi colpì tanto da rimanere incantato. Non solo era bravo a ballare, ma anche a cantare era incredibile.

Mi persi ad ascoltare il testo di quella canzone. Era lenta e molto piacevole e il timbro della sua voce la rendeva perfetta. Rimasi a fissarlo per tutta la durata della sua esibizione. Era qualcosa di incredibile. Appena finì di cantate tornò al suo posto e io lo seguii con lo sguardo. Se solo se ne fosse accorto sicuramente mi avrebbe preso per pazzo e mi avrebbe guardato male come al solito.

~

Finita la lezione, tutti gli studenti uscirono dall'aula, tutti tranne il grigio. Aveva appena salutato i suoi amici, ma lui era rimasto lì intento a svuotare il suo zaino. Una mano sfiorò la mia spalla e saltai sul posto.

«Ti ho spaventato JungkookieNamjoon iniziò a ridere notando la mia espressione.

«No...okay, un po'» risposo io ridendo a mia volta.

«Noi andiamo, vieni con noi?» chiese infine indicando gli altri due dietro di noi che ci aspettavano.

«No. Io resto un altro po'. Devo fare una cosa»

«Cosa?»

«Che ti frega?»

«Okay Kook, rilassati» disse alzando le braccia «Ci vediamo allora, ciao» e andò via insieme a Jimin e Hoseok.

Bene, eravamo rimasti solo io e il grigio. Mi avvicinai a lui. Volevo parlargli, sapere il suo nome. Lui conosceva me, ma io non avevo idea di chi fosse lui e questo mi infastidiva non poco.

«Ehy» lo chiamai.




~ Spazio autrice ~

Non sono per niente soddisfatta di quello che sto scrivendo. Non mi piace per niente e questo mi dispiace tantissimo, perché vorrei fare di meglio.

Non sono sicura se continuarla o meno, voi che dite? Ne vale la pena?

Don't hate me. Love me. ~ KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora