49.

5.1K 262 119
                                    

La sveglia del cellulare continuava a suonare incessantemente. Taehyung allungò una mano verso il comodino e ancora con gli occhi chiusi staccò quel fastidioso suono che lo aveva svegliato dal suo sonno. Sentiva il cinguettio degli uccelli, un suono che adorava particolarmente sentire la mattina appena sveglio. Si girò dal lato del letto che doveva occupare Jungkook, aprì gli occhi, ma non vide il suo adorabile viso, bensì un letto completamente vuoto e freddo, segno che ormai era andato via da un pezzo o semplicemente non aveva passato la notte qui. Si mise seduto e una smorfia di dolore si fece spazio sul suo volto. Aveva dolori praticamente ovunque dovuti alla sera prima. I suoi occhi scrutavano attentamente ogni angolo della stanza come se da un momento all’altro il castano gli apparisse davanti col suo sorriso a coniglietto che lui adoravo. Ma questo era impossibile. Jungkook era sparito dopo una notte passata con lui, proprio come faceva ogni volta che andava a letto con qualche ragazza. La sensazione che lui lo avesse preso in giro lo invase dentro, tanto da fargli girare la testa. Aveva paura lo avesse usato come faceva con tutte, ma nel suo cervello era anche convinto che non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non a lui, non ad uno dei suoi amici.

Si alzò dal letto faticosamente e non appena poggiò i piedi sul pavimento un dolore lo percorse lungo tutta la spina dorsale. Entrò in bagno per una doccia che non durò neanche 5 minuti. Dopo aver finito si vestì il più velocemente possibile, prese tutto ciò di cui avevo bisogno ed uscì di casa senza neanche fare colazione.

Il cielo era ricoperto di grigie nuvole e la pioggia minacciava di scendere da un momento all'altro. L'aria era particolarmente fredda e Taehyung strinse di più la sciarpa intorno al suo collo.
Camminava a testa bassa lungo la strada già affollata, fra studenti, uomini e donne che si affrettavano per non arrivare in ritardo a scuola o in ufficio. Pensava alle parole giuste da dire a Jungkook una volta incontrato a scuola, ma tutto quello che gli veniva in mente sembrava stupido e fuori luogo, quindi lasciò perdere. Era totalmente inutile prepararsi un discordo per bene prima, avrebbe detto ciò che si sentiva una volta avuto davanti.
Era talmente preso dai suoi pensieri che arrivò addosso ad un uomo alto e corpulento, vestito con giacca e cravatta e con una valigetta in pelle nera che cadde per colpa dello scontro.

«Guarda dove metti i piedi ragazzo» urlò l'uomo con la sua voce possente che gli fece venire i brividi.

«Mi scusi» rispose lui con sguardo basso e continuando a camminare per la sua strada.

Arrivò davanti l’enorme cancello e non appena vi entrò i suoi occhi si spostarono in ogni angolo del cortile, cercando un ragazzo dai capelli castani. Lo intravide in lontananza, stava parlando con Jimin e sorrideva tranquillamente all’amico. Iniziò a camminare nella loro direzione a passo svelto. Una volta raggiunti i due ragazzi, Jimin si girò verso Taehyung e come al solito avvolse il suo collo con le sue braccia pronunciando a voce troppo alta il suo nome e lasciando che un parte della sua sciarpa ricadesse lungo il suo corpo.

«Taehyung» allentò la presa e lo afferrò per le braccia. Taehyung non prestava attenzione al ragazzo dai capelli biondi che continuava a parlare senza sosta convinto che l'amico stesse ascoltando. Il grigio continuava a fissare Jungkook che guardava con rabbia la scena e non lo degnava di uno sguardo «Sai stavo pens---» continuò il biondo, ma bloccandosi subito dopo, gli occhi sgranati per la sorpresa mentre osservava il grigio attentamente «Chi è stato a farti questi?» disse indicando il suo collo con un dito. Allungò una mano verso il colletto del maglioncino e lo spostò leggermente per aver maggior visuale «Con chi sei stato ieri brutto stronzo?» continuò lui facendogli l’occhiolino e guardandolo con malizia, per poi rivolgere una veloce occhiata al castano accanto a lui, che si irrigidì di colpo a quella domanda. Taehyung  non sapeva cosa dire, non sapeva se Jungkook fosse daccordo a farlo sapere o fosse meglio che lui tenesse la bocca chiusa. Ignorò la seconda opzione e si rivolsi a Jimin che continuava a fissarlo con un sorriso in faccia aspettando una sua risposta.

Don't hate me. Love me. ~ KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora