Riposo (Klance)

1.2K 76 5
                                    

-Lance!- Hunk lo chiamò dalla cucina.
-Sì?-
-Potresti farmi un favore?- Chiese ancora Hunk.
-Certo amico! Farei di tutto per te!-
Lance e le sue solite promesse... Sbuffò Keith mentre si rigirava tra le coperte.
Quella mattina Hunk aveva lezione presto, Lance aveva un'esercitazione a metà pomeriggio e Keith... Beh Keith aveva il giorno libero e aveva pensato di passarlo a letto, per una volta, ma evidentemente Hunk e Lance non erano d'accordo, visto che continuavano a gridare per parlarsi anche se probabilmente erano uno da un capo e uno dall'altro del tavolo della cucina.
Keith sbuffò nuovamente quando sentì la porta dell'appartamento chiudersi e presunse che Hunk fosse finalmente uscito di casa e che, a meno ché non iniziasse a parlare da solo, Lance avrebbe finalmente fatto silenzio.
Sentì un po' di sportelli aprirsi e chiudersi, e poi silenzio.
Keith aveva gli occhi aperti, fissi sul soffitto, non era abituato a dormire così a lungo, o a non fare assolutamente nulla, ma si era autoimposto che non si sarebbe alzato prima delle otto e mezza.
Guardò la sveglia.
6.32
Doveva resistere solo un paio d'ore alla fine. Posso farcela, pensò prima di rigirarsi nuovamente tra le coperte.
Appena si fu sistemato sentì qualcuno bussare lievemente alla porta, ovviamente chiusa, della propria camera e l'unica cosa che uscì dalla sua bocca fu un brontolio che fece ridacchiare colui che stava entrando.
-Ciao dolcezza!- Un Lance sorridente entrò nella stanza e Keith, guardandolo, poté giurare che la stanza fosse un po' più luminosa grazie al suo solo sorriso.
-Ti prego... No.- Rantolò il corvino.
-Era una prova... Migliorerò.- Disse senza perdere il sorriso e Keith sapeva che quel migliorerò non era rivolto a se stesso, ma al trovare un soprannome che gli andasse bene e che, conoscendosi, non lo avrebbe mai trovato.
-Come mai già sveglio?- Chiese Keith una volta che Lance, dopo aver appoggiato un vassoio sul letto, si sedette accanto a questo.
-Potrei farti la stessa domanda.- Rispose Lance.
-L'ho fatta prima io...- Borbottò Keith in risposta e Lance rise, semplicemente.
-Beh so quanto sia difficile dormire per te, o anche solo stare fermo... Quindi ho pensato di prepararti la colazione.- Disse indicando il vassoio il castano.
Keith si soffermò sul vassoio, biscotti e una tazza di latte caldo, probabilmente col miele visto che si fidava di Lance.
-Non dovevi...- Sussurrò.
-Tanto mi sarei alzato comunque...- Disse Lance alzando le spalle, Keith si sentiva sempre in colpa quando qualcuno faceva qualcosa per lui o quando pensava di dare l'impressione di aver bisogno di qualcosa e amava quando Lance cercava di trovare mille scuse per non farlo sentire così. -E poi... Così ho una scusa per stare un po' con te.- Sussurrò.
Erano ad una distanza tale che nonostante avesse solamente sussurrato, Keith lo sentì chiaramente e si ritrovò a sorridere, probabilmente come un ebete, visto che Lance ridacchiò.
Lance aveva da sempre la pessima abitudine di ridacchiare per qualsiasi cosa e il corvino preferiva quando rideva di gusto, aveva una risata fantastica.
-Stai sorridendo perchè ho detto che voglio passare un po' di tempo con te?- Chiese Lance.
-Non posso sorridere?-
-Oh no. Tu devi sorridere. E non azzardarti a smettere, sei bellissimo.-
Il sorriso di Keith si aprì un po' di più e Lance, invece, sorrise soddisfatto di essere riuscito a far sorridere quel ragazzo un po' tenebroso.
-Però...- Iniziò Lance attirando l'attenzione di Keith. -Non azzardarti a farlo in pubblico.- Disse con voce fintamente seria che però lasciò il corvino stupito.
-Perchè?- Chiese.
-Non voglio che qualcun altro si innamori di te. Sei troppo affascinante quando sorridi.- Rispose quindi Lance, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Keith si tirò su e si mise quasi seduto sul materasso, arrivando alla stessa altezza di Lance e, senza nessuno preavviso, prendendo per una volta l'iniziativa, lo baciò.
Fu un bacio lento, dolce, senza nessun tipo di malizia, Lance lo sapeva, la malizia non era tipica di Keith e, probabilmente, non lo sarebbe mai stata, ma fu felice.
Quando Keith si allontanò dalle labbra abbronzate del ragazzo, non si scostò di troppo, riusciva infatti a sentire il suo respiro sulla pelle del viso e riuscì ad intravvedere un sorriso sulle labbra di Lance.
Poco dopo fu lo stesso Lance a sporgersi in avanti e a far combaciare le loro labbra.
Quello che Lance diede a Keith fu un bacio molto più umido, molto più passionale, come se pretendesse di più ma al tempo stesso gli bastasse quel bacio.
Lance appoggiò una mano sul viso di Keith, erano di due temperature opposte, Lance era sempre caldo, come se il sole fosse dentro di lui e Keith adorava dormirgli accanto, si sentiva riscaldato sia fisicamente che interiormente.
Quando si separarono Lance gli sorrise e i muscoli facciali di Keith sembrarono rispondere al gesto involontariamente.
-Sei sicuro di essere Keith? Il mio Keith? Non avrebbe mai fatto una cosa del genere lui.- Ridacchiò Lance.
-Forse dovresti conoscerlo meglio.-
-Già... Ti va di iniziare proprio ora?- Chiese Lance con un sorriso furbo.
Keith alzò le spalle, come se la cosa gli fosse indifferente, ma in realtà era più che d'accordo sull'iniziare in quell'esatto momento qualsiasi cosa Lance avesse in mente di fare.
Lance riprese a baciarlo, inizialmente in modo lento e dolce e, poco a poco, in modo sempre più travolgente e veloce.
Passò dal baciargli la bocca al baciargli tutto il viso, mentre il corpo di Keith veniva scosso da un brivido di passione, poi lentamente arrivò fino al collo dopo alternò disordinatamente baci umidi a morsi per poi passare a succhiargli leggermente la pelle.
-Rimarranno i segni...- Mormorò Keith poco prima che dalla sua bocca uscisse un gemito, Lance sapeva perfettamente in quali punti doveva concentrarsi, conosceva il corpo di Keith come le proprie tasche e proprio come Keith conosceva il suo.
-E' proprio quello che voglio fare.- Soffiò contro la pelle diafana del ragazzo che ormai si trovava sdraiato sotto il suo corpo, poi riprese il suo lento lavoro.
-E cosa diranno...-
-Ti importa?-
-No.-
Keith lo sentì sorridere contro la propria pelle mentre le sue mani calde si insinuavano sotto la maglietta nera e cominciavano ad accarezzargli il corpo con una dolcezza disarmante.
Ormai si era messo il cuore in pace, quando si sarebbe alzato da quel letto e specchiato in bagno avrebbe trovato sul proprio corpo i segni dell'amore che Lance provava per lui e, ormai, era giunto alla conclusione che Lance amasse lasciare quei morsi e quei lividi in bella vista, in modo che tutti potessero vederli, probabilmente perchè voleva che tutti sapessero che era già occupato e, in fin dei conti, a lui non dispiaceva mostrarli, far sapere a chiunque che anche uno come lui poteva essere amato; ma si ripromise che, prima che uno dei due abbandonasse quel letto, anche Lance avrebbe avuto la sua dose di succhiotti.







Una Vita Insieme || KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora