Inconveniente nello spazio (Hint Klance)

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Erano appena tornati da una missione complicata e tutto cominciò con Pidge che sembrava più bassa del solito, poi con Hunk che diventava drasticamente meno alto e paffuto, con Lance che prendeva in giro Keith per le gambe corte e Keith rispondeva a Lance con un "Specchio riflesso" che lasciò Shiro turbato.
Quando si costrinse a guardare cosa stessero facendo nella sala comune a causa degli schiamazzi esagerati si rese conto di avere davanti quattro bambini di al massimo cinque anni l'uno.
Pochi attimi dopo, però, erano già scomparsi tutti, tranne Lance, che era in piedi al centro della sala e sull'orlo delle lacrime.
Shiro, preso dalla disperazione e alla sprovvista, chiamò Allura e Coran che, immediatamente, iniziarono a cercare una soluzione a quella spiacevole situazione dando un compito "semplice semplice" a Shiro: Tenere sotto controllo quattro bambini iperattivi che si nascondevano in ogni buco possibile ed immaginabile.
Shiro si avvicinò a Lance che, nel frattempo, aveva cominciato a piangere a dirotto e lo prese in braccio facendo più attenzione possibile.
-Keith è cattivo!- Gli gridò nell'orecchio prima di riprendere a piangere. -Voglio la mia mamma!- La maglia di Shiro si stava riempiendo di lacrime e muco di un bambino di appena cinque anni che cercava sua madre e odiava Keith. Perfetto.
-La mamma torna subito... Spero...- Provò a rassicurarlo Shiro, mentre dal corridoio sentiva dei colpi che non lasciavano presagire nulla di buono. -Resta qui, ok? Se non piangi la mamma torna prima.- Shiro lo adagiò su un divanetto e poi si precipitò in corridoio.
Pidge era una peste.
Una peste di cinque anni.
Una peste di cinque anni più intelligente di Shiro, Allura e Coran adulti messi insieme.
Pidge, con un asciugamano, stava costringendo un piccolo Hunk a portarla in giro e Serse, re di Persia, in confronto a lei, sembrava un angioletto mandato per aiutare il mondo.
Shiro la sollevò dalle spalle di Hunk e la guardò torvo. Lei, in tutta risposta, la guardò con due enormi occhi ambrati da cucciolo e, per qualche motivo, Shiro non riuscì ad avercela con lei, mentre Hunk si tirava in piedi e iniziava a correre lungo il corridoio, probabilmente stava cercando di mettere più distanza possibile tra lui e la piccola tiranna.
Shiro portò Pidge alla sala comune dove si aspettava di trovare Lance, ma al suo posto trovò una piccola pozza d'acqua e, per un attimo, ebbe il terrore che si fosse liquefatto, o a forza di piangere o a causa di quella strana malattia che li affliggeva tutti e quattro, ma poi sentì delle grida e, per qualche ragione, riconobbe immediatamente Lance.
Appoggiò Pidge sul divanetto e corse nella direzione delle grida.
Si trovò davanti Lance e Keith che bisticciavano su chissà quale argomento importantissimo per un bambino di cinque anni.
-E' più bello il mare!- Gridava Lance con rabbia.
-Non è vero!- Rispondeva Keith.
Ciò che lasciò Shiro di sasso fu che Keith rimase immobile nella sua posizione, diritta e austera, mostrando tutta l'imponenza della sua minuscola statura, mentre fu Lance a lanciarsi sul corvino e atterrarlo.
Cominciarono a rotolare tirandosi i capelli.
-Il mare è meglio!-
-E' meglio la montagna!-
-Bugiardo!-
Quando Shiro si riscosse temette che Keith e Lance fossero diventati calvi e, in quel momento, Keith era sopra Lance, così lo afferrò e lo portò il più in alto e il più lontano possibile da Lance che lo guardava inferocito.
-Rimettilo giù!- Gridò. 
Keith, dal canto suo, si accoccolò contro il petto di Shiro.
-Rimettilo giù.- Piagnucolò.
I suoi enormi occhi azzurri sembrarono farsi liquidi e poi un oceano di lacrime cominciò a scrosciare lungo il visino di quel piccolo cubano.
-Lance, non è successo nulla...-
-Mettilo giù! Voglio la mamma! Portami a casa!- Lance aveva cominciato a piangere e gridare mentre Keith lo guardava come se fosse una creatura demoniaca e troppo chiassosa. Si agitò un po' e Shiro lo rimise a terra, lentamente e con titubanza si avvicinò a quell'urlante bambino e gli appoggiò una mano sulla spalla.
-Silenzio.- Sentenziò prima di appoggiare le sue piccole e rosee labbra sul viso di Lance che, preso alla sprovvista, si zittì immediatamente. -Avevo detto che avrebbe fatto silenzio.- Disse vittorioso Keith voltandosi verso Shiro con un ghigno.

Il pomeriggio passò tra corse e litigi, bambini che scomparivano e riapparivano alle sue spalle facendogli credere che il castello fosse posseduto, o che i bambini fossero piccoli messi di Satana in persona. Cosa non troppo distante dalla realtà visto chi erano quei bambini.
Shiro era nuovamente preso da un litigio di Keith e Lance quando la voce della Principessa risuonò nelle casse richiamandolo nella sala principale e, con i due bambini sotto braccio, si diresse al punto stabilito.
Lì, trovò Allura con in braccio Pidge che rideva per chissà quale misterioso motivo, e Hunk, profondamente addormentato tra le braccia di Coran.
-Vi prego, ditemi che avete una soluzione. Una qualsiasi.- Quasi li implorò Shiro.
-Veramente sì, devono fare il bagno in un infuso di queste erbe e in una decina di minuti dovrebbero tornare normali.- Disse Coran indicando un sacchettino violetto pieno di erbe.
-Perfetto. Facciamolo. Se ricominciano a litigare questi due potrei fare cose di cui poi potrei pentirmi.- Disse Shiro avviandosi insieme ad Allura e Coran verso uno dei bagni.
Riempirono la vasca d'acqua bollente e ci misero le erbe, aspettarono qualche minuto che l'acqua facesse una specie di infuso di tè e poi iniziarono a svestire i bambini.
-Meglio lasciargli l'intimo.- Consigliò Allura. -Non vorrei brutte sorprese.- 
Sia Coran che Shiro concordarono che fosse il caso lasciarglielo e così li immersero nella vasca.
Keith e Lance si stavano ancora guardando in cagnesco, Hunk era in un dormiveglia e Pidge, probabilmente, stava studiando come farlo annegare senza che Shiro se ne accorgesse.
Passarono minuti e minuti prima che iniziassero a vedersi gli effetti.
Il primo fu Keith, gli si allungarono i capelli e poi le gambe, e infine gli ricomparve la cicatrice sul viso, si guardava intorno spaesato, confuso.
-Finalmente!- Gemette Shiro, che aveva quasi perso la speranza.
-Cosa mi è...- Gli occhi di Keith si fissarono su un piccolo Lance che si stava avvicinando a lui incuriosito da quel mutamento quasi improvviso. -Cos'è quello?- Chiese quasi spaventato.
-Hai affrontato migliaia di Galra e ti fai spaventare da un bambino?- Chiese Shiro quasi ridendo.
-Quello è Lance?- Chiese appoggiandogli un dito sulla fronte per tenerlo lontano mentre si tirava le gambe al petto.
-Sì.-
-Un piccolo Lance.- 
-Sì.-
-E' terrificante.- 
Shiro rise. Rise di gusto.
-E pensare che questo pomeriggio lo hai anche baciato.- Shiro proprio non riusciva a smettere di ridere.
-Io cosa?- Chiese alzandosi improvvisamente dall'acqua. -Non l'ho fatto davvero.-
-Te lo assicuro, lo hai fatto davanti ai miei occhi.-
-Non è possibile.- 
Keith uscì in fretta dalla vasca e, senza neanche prendere un asciugamano per asciugarsi, se ne andò.
Non era shockato per esser stato trasformato in un bambino, non aveva fatto neanche una domanda su quello, ciò che gli aveva creato più problemi era stato aver baciato Lance e, Shiro ci avrebbe messo la mano buona sul fuoco, gli dava fastidio perchè avrebbe voluto ricordarlo.
Pochi attimi dopo anche Pidge e Hunk si ritrasformarono e, cercando di capire cosa fosse successo, si allontanarono dal bagno per andare a mettersi qualcosa di asciutto prima di chiedere spiegazioni.
L'ultimo fu Lance che, a quanto pareva, non voleva saperne di tornare normale e Shiro, dopo aver passato un intero pomeriggio a fargli da baby sitter, era stremato, così Keith si offrì, sotto influenza di Allura, di sostituirlo.
Keith si sedette sul bordo della vasca, il piccolo Lance si stava divertendo un mondo a nuotare in cerchio come un piccolo squalo intorno alla sua preda, o a schizzarlo.
-Puoi smetterla?- Chiese Keith dopo l'ennesimo schizzo.
-No.- Ridacchiò il bambino schizzandolo ancora.
-Dai Lance...- 
Il bambino gli fece cenno con la mano di tacere portandosi un dito davanti alle labbra. -Un modo c'è per farmi smettere.- Disse in tono solenne.
-Sentiamo.-
Ormai qualsiasi cosa sarebbe andata bene. Qualsiasi. 
-Mi devi dare un bacio. E poi io ne devo dare uno a te.- 
Il viso di Keith si tinse di rosso e, per un attimo, decise che forse, forse, gli andava bene anche essere schizzato, ma il bambino stava già ticchettando l'indice contro la propria guancia per fargli vedere dove doveva lasciargli il bacio e Keith, suo malgrado, si ritrovò ad appoggiare le labbra sulla pelle bollente del piccolo cubano.
Mentre aveva ancora le labbra appoggiate al viso del bambino, il bambino si trasformò e, in pochi attimi, Keith si ritrovò Lance, il vero Lance, davanti che lo guardava divertito.
Per l'imbarazzo il corvino non si mosse e così Lance gli lasciò un bacio sulla guancia a sua volta.
-Te lo avevo promesso.- Disse prima di alzarsi dalla vasca e mettere in mostra le gambe perfettamente ambrate.
-Certo... Sì... Cambiati.- 
Pochi attimi dopo, Keith era in camera sua a cercare di far diminuire i propri battiti.





Il messaggio qui sotto mi è arrivato ieri mentre ero in treno, seduto accanto a me c'era il mio fidanzato e davanti a me si era appena seduta una tipa sulla cinquantina

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Il messaggio qui sotto mi è arrivato ieri mentre ero in treno, seduto accanto a me c'era il mio fidanzato e davanti a me si era appena seduta una tipa sulla cinquantina. 
Io il mio ragazzo non ci stavamo tenendo per mano nè niente, quindi in realtà sembravamo solo due seduti uno davanti all'altro.
Fatto sta che leggendo il messaggio ho sorriso e la tipa mi fa: "Ti ha scritto il fidanzatino?" 
E il mio fidanzato che rideva di fianco a me.
Io, con tutta la calma del mondo, giro il telefono verso la tipa e faccio: "No, mi ha scritto la libreria."
E niente, volevo raccontarvelo perchè Francesco (il mio fidanzato, così gli do un nome e posso variare un po') sta ancora ridendo. 

Per la gioia di @@Makotojj non soffre nessuno in questo capitolo.

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno risposto al capitolo precedente lasciando la loro idea e volevo avvertirvi che ho già iniziato a scriverle.
(Non preoccupatevi vi taggherò/menzionerò/spammerò non so come dite voi)

(Non preoccupatevi vi taggherò/menzionerò/spammerò non so come dite voi)

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