Davvero un bel ragazzo (Klace)

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Lance era seduto in treno, stava andando dalla sua famiglia, come ogni anno, per le vacanze estive.
Aveva chiesto a Keith di andare con lui ma il corvino aveva gentilmente declinato l'invito dicendogli che sarebbe stato a casa a riposarsi, ma che poteva chiamarlo quando voleva e Lance non se la sentì di insistere.
Aprì lo zaino in cui aveva messo tutte le cose più piccole, portafogli, matite, quaderni e cellulare, e ne prese fuori un piccolo portafotografie con la copertina in plastica blu e cominciò a guardare le immagini.
Non era partito neanche da due ore che già sentiva la sua mancanza.
Incredibile, pensò ridacchiando divertito da se stesso e dall'effetto che Keith riusciva a fargli.
Sfogliò le fotografie, per la maggior parte di Keith, guardandole attentamente, come se volesse marchiarsi a fuoco ogni suoi più piccolo particolare e si ritrovò a scoprire che conosceva il viso di Keith alla perfezione, ma nonostante questo ogni volta che lo guardava rimaneva stupito e gli sembrava di vedere la creatura più bella che il creato fosse riuscito a fare.
Arrivò a Cuba, a Varadero, molto più in fretta di quanto pensasse, passò tutto il volo a pensare a Keith, a cosa si sarebbero detti quella sera, a cosa stesse facendo in quel momento in cui era tutto solo a casa con Cosmo.
Sorrise ripensando a Keith e Cosmo insieme, lo aveva trovato per strada un giorno piovoso dell'inverno precedente mentre tornava a casa dalla Garrison e non aveva avuto il coraggio di abbandonare al freddo quella palletta di pelo zuppa di pioggia e, da quel giorno, era diventato il loro compagno di vita, l'unico che poteva disturbarli senza che Keith si arrabbiasse.
Senza neanche accorgersene era sceso dalla macchina e si trovava nel cortile della sua casa, quella stessa casa in cui era cresciuto.
-Come mai quell'espressione?- Chiese Benjamin avvicinandosi a lui con un cipiglio malandrino.
-Che espressione?- Chiese Lance confuso.
-Stavi pensando a Keith, vero?- Chiese puntandogli il dito contro il petto.
-Io... NO!- Lance sentì improvvisamente caldo, percepiva il viso andargli in fiamme.
-E invece sì, lo stavi facendo!- Disse vittorioso alla vista della reazione del fratello. -Comunque, neanche un giorno che non vi vedete e già senti la sua mancanza.-
-Non è vero!-
-Oh sì che è vero. E immagino che lo chiamerai tutte le sere.-
-Come... Lui ha detto che va bene.-
-Beh certo che gli va bene... State insieme.- Disse Veronica uscendo dalla cucina per salutare Lance.
-E' una cosa sdolcinata!- Disse quasi con disgusto Benjamin, disgusto verso le cose melense, non verso Lance e Keith.
-Evidentemente non sei mai stato innamorato per davvero.- Disse Veronica poco prima di stringere Lance in una abbraccio. -Come mai non è venuto?-
-Ha detto che si sarebbe riposato... E poi Cosmo...-
-Cosmo?- Benjamin, e neanche Veronica, non sapevano della storia del loro magnifico cagnolino che, ormai, era diventato un cane media-grossa taglia, ma che nonostante tutto Keith si ostinava a chiamare "piccolino" e lui, come se fosse un peso piuma, si piombava addosso a chiunque per giocare e fargli festa.
-E' il nostro cane. Keith lo ha trovato per strada questo inverno e da allora vive con noi.-
-Hai delle foto?- Chiese Benjamin.
-Guarda che Keith non è cambiato.- Rispose Lance con ovvietà.
-Non parlavo di Keith, parlavo di Cosmo!-
-Solo quando è con Keith.- Rispose Lance.
-Forza allora, andiamo!- Benjamin trascinò Lance in sala, era troppo curioso di vedere come poteva essere quel cagnolino.
Lance, Benjamin e anche Veronica si sedettero sul divano, Lance in centro e con in mano il suo portafotografie con la copertina azzurra.
Cominciò a sfogliarle, lentamente, narrando loro in che momento era stata fatta, dove e perchè, per guardarle tutte ci misero quasi tutto il pomeriggio, ma ogni fotografia aveva una bellissima storia dietro e, anche se a Benjamin non interessava particolarmente, si ritrovò incantato da tutte le cose magnifiche che Lance gli raccontava, delle avventure che aveva passato con Keith e con in suoi amici.
Verso sera arrivarono all'ultima fotografia, era una foto che ritraeva un Keith sorridente, che quasi rideva, come sfondo c'era il tramonto e sul viso di Lance comparve un sorriso un po' più grande di quello che aveva mentre parlava delle altre foto.
Rimase anche lui in silenzio a fissare quel viso sorridente, come se potesse davvero averlo davanti, come se il dito che stava accarezzando la superficie piatta stesse in realtà accarezzando il viso spigoloso del corvino.
Né Veronica né Benjamin vollero disturbare quel momento così dolce che stavano guardando.
-Keith.- Sussurrò Lance. -Era felice quel giorno.- Disse sorridendo.
Veronica notò chiaramente che aveva gli occhi lucidi.
-Dov'eravate?- Chiese.
-Mi aveva portato a vedere il posto in cui è cresciuto, un vero schifo, ma poi mi ha portato lì. Era un ponte da cui si vedeva tutta la città. Mi disse che andava lì quando era molto felice o molto triste e che non ci aveva mai portato nessuno prima di me.-
Il viso di Lance era rilassato, stava pensando ad uno dei momenti più belli passati insieme a Keith perchè Lance sapeva che il corvino non era un amante delle smancerie e che non gli diceva spesso "ti amo", ma sapeva che aveva dei modi tutti suoi per farlo, come ad esempio portalo lì, in quel posto che faceva parte del suo passato, aveva appena condiviso con lui una parte molto importante della sua vita.
-Gli avevo raccontato una barzelletta e lui aveva cominciato a ridere e poi gli ho fatto la foto. Ce l'ho anche sul comodino.- 
-E' davvero una bella foto.- Disse Benjamin capendo che quella foto, oltre ad avere un'ottima risoluzione, era anche una foto piena di significato.
-E Keith è davvero un bel ragazzo.- Aggiunse Veronica.
-Vero, sta' tranquilla, è troppo giovane per te.- Disse Benjamin con una mezza risata a cui si aggiunse anche Lance.
-Non intendevo questo, e poi sono sposata, con figli.-
-Ciò non ti impedisce di pensare che Keith sia bello.- Continuò Benjamin.
-Alt un passo. E' un dato di fatto che Keith sia bello. Cioè, guardatelo!- Lance alzò la foto sopra le loro teste in modo che tutti e due potessero vederlo alla perfezione e, in effetti, era vero. 
Keith era davvero un bel ragazzo.



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