Supermercato (Klance)

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Keith e Lance erano al supermercato vicino a casa, Hunk aveva chiesto loro di andare a comprare alcune cose per la cena del giorno seguente, cena a cui sarebbero stati presenti tutti con anche i relativi partner, e così si erano ritrovati a camminare tra le varie scaffalature.
Uno di loro si stava divertendo un mondo a girovagare senza meta in cerca della colla di pesce - che Keith non sapeva neanche che fosse una cosa reale, pensava assomigliasse all'olio di gomito, un modo di dire insomma- e il corvino seguiva il suo fidanzato tra i vari scaffali mentre si trascinava dietro il cestino rosso con i prodotti da prendere.
-Keith!- Lo richiamò con forse troppo entusiasmo Lance.
-Che c'è?- Chiese con aria annoiata il corvino.
-Che ne dici se stasera mangiamo il gelato davanti ad un film?- Chiese Lance con un enorme sorriso.
Poco dopo Keith si ritrovò a chiedersi per quale motivo il sorriso di Lance fosse in grado di fargli sciogliere il cervello e riuscisse a fargli fare qualsiasi cosa, nel frattempo si aggirava intorno al banco freezer dei gelati con aria sconsolata.
Fece qualche giro avanti e indietro senza vedere la vaschetta che cercava e così decise di andare a chiedere alla commessa.
-Scusi, sa dove potrebbe essere la vaschetta di gelato alla vaniglia e nocciola?- Chiese col suo tono più gentile.
-Nel banco freezer.- Rispose la donna senza neanche guardarlo, troppo concentrata sulle sue unghie smaltate di rosso.
-Ci sono problemi?- Chiese Lance arrivando poco dopo.
La donna, improvvisamente, si riscosse e sorrise amabilmente.
-Non trovo il gelato quello alla vaniglia...- Borbottò Keith rivolto più a Lance che alla commessa.
-Vado a cercarglielo?- Chiese la commessa senza perdere quel sorriso chiaramente fintissimo.
-Oh no, non si preoccupi, se il mio fidanzato non lo ha trovato vorrà dire che non c'è... Prendiamo quello alla menta?- Chiese Lance mentra trascinava via Keith e lo portava davanti al banco freezer sotto gli occhi shoccati della commessa.
Keith era consapevole del fatto che Lance venisse trovato molto attraente da molte donne; gli occhi azzurri, i capelli castani, la pelle abbronzata in ogni stagione, il sorriso furbo, il fisico asciutto e magnifico, Keith le capiva, in fondo, ma allo stesso tempo lo irritavano.
-Menta...- Sussurrò Lance mentre faceva scorrere i suoi occhietti vispi su ogni confezione presente sotto il vetro. -Menta e cioccolato fondente!- Annunciò trionfante indicando un contenitore bene preciso.
Lance sapeva bene che menta e cioccolato fondente era il gusto preferito di Keith e, nonostante Keith si ostinasse a prendere sempre la vaschetta vaniglia e nocciola perché piaceva a Lance, il castano sapeva perfettamente che a Keith paceva da morire quella alla menta.
-Ti va?- Chiese il cubano con un sorriso.
Era una domanda stupida, era ovvia la risposta che Keith avrebbe dato e Lance sapeva ancora prima di chiedere che la risposta sarebbe stata affermativa, ma adorava avere conferme ogni volta che poteva e soprattutto adorava far vedere a Keith che si ricordava i suoi gusti.
Keith annuì.
Quando andarono alla cassa c'era ancora la commessa di poco prima che guardava Keith con occhi pieni di odio, ma Keith sorrideva.
-Arrivederci.- Lance uscì quasi saltellando dal supermercato dopo aver preso tutto ciò che gli serviva.
Keith lo seguiva a pochi passi di distanza, un'andamento molto più tranquillo e meno infantile, ma ugualmente felice.
-Ma ti stava fissando la commessa?- Chiese affiancandolo e prendendogli la mano.
-Stava fissando te Lance.- Rispose quasi ridendo il corvino.
-Mah... Non capisco come si possibile.- Disse ancora il moro mentre assumeva un'espressione pensierosa.
Keith lo lasciò in silenzio a pensare a qualsiasi cosa gli passasse per la mente e beandosi delle dita abbronzate intrecciate con le proprie.
-Proprio non capisco.- Disse ancora.
-Cosa?-
-Voglio dire... E' impossibile guardare me quando ci sei tu.-
-Come?-
-Si voglio dire, sei molto più carino tu!- Lance lo diceva con una naturalezza imbarazzante e, infatti, il viso di Keith si tinse di un'innaturale colorazione rossastra. 
Nonostante stessero insieme già da un po', Keith non era ancora abituato ai suoi complimenti, soprattutto se erano così diretti.
-Comunque. Sei mio.-
Keith arrossì ancora di più ma sorrise. Era felice che qualcuno lo considerasse suo, ma con dolcezza, che lo considerasse una parte essenziale della sua vita, proprio come lo considerava Lance.
-Anche tu sei mio.- Sussurrò Keith e questa volta fu Lance a sorridere.
Il cubano registrava ogni complimento che Keith gli faceva, ogni parola gentile che gli riservava, ogni sguardo dolce o carico di emozioni, ogni cosa, perchè sapeva che Keith non era la persona più espansiva ed emotiva della Terra, e neanche una di quelle con una parlantina interminabile come lui e aveva capito che quando diceva qualcosa la pensava davvero, perciò ogni parola, anche la più comune, la prendeva come una vera e propria espressione d'amore, perchè se la diceva voleva dire che la pensava e se la pensava, voleva dire che ci teneva.
Lance strinse un po' la mano del ragazzo, che ricambiò la stretta, e continuarono a camminare verso casa mentre Lance gli raccontava dell'esercitazione avuta nel pomeriggio e di quanto fosse stato complicato sopportare Iverson e tutto ciò che comportava avere lezione con lui.
Keith si limitò a sorridere e ad annuire, ma ascoltava ogni parola con grande interesse.







Keith si limitò a sorridere e ad annuire, ma ascoltava ogni parola con grande interesse

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A volte ritorno.
Pace e amore, fate attenzione a somministrarvi il fluff perchè si potrebbe andare in overdose.

LadyKillerBad

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