Keith aveva trovato una persona in grado di amarlo, una persona che gli aveva fatto battere quel cuore che credeva morto da troppo tempo, e per la prima volta nella sua vita, aveva visto una luce in fondo all'orribile e buio tunnel che era stata fino a quel momento la sua esistenza.
Quella brillante luce che un po' gli infastidiva gli occhi, che glieli faceva chiudere ma al tempo stesso gli faceva desiderare di resistere per potersi godere quel magnifico paesaggio che quel tenue bagliore cominciava a mostrargli.
Lance era una persona magnifica, era dolce e gentile, lo faceva sentire amato come mai nessuno aveva fatto in quei lunghissimi ventidue anni di vita, lo faceva sentire importante più di quanto avrebbe mai potuto credere di essere e il corvino cercava in tutti i modi di ricambiare quell'affeto che riusciva a farlo sentire vivo.
Ogni volta che i loro occhi si incontravano il corvino sentiva un bruciore nel petto, un caldo rassicurante che si diffondeva in tutte le membra e un magnifico sorriso gli rischiarava il viso che, altrimenti, era imbronciato.
E Keith stava iniziando a vederla la fine del tunnel, credeva di sentire il vento fresco della libertà mentre vagabondava verso quel chiarore tanto agognato.Una sera, Keith, tornò a casa dall'università.
Quel posto in cui era arrivato da solo, con i suoi soli sforzi, con i suoi soli soldi.
Mai nessuno si era impegnato ad aiutare un ragazzino come lui, "Tanto finirà sulla strada." dicevano, lo dicevano tutti tranne Lance.
Lo stesso Lance con cui condivideva l'appartamento, lo stesso Lance di cui si era innamorato e con cui si era fidanzato.
Lo stesso Lance che era in grado di farlo sorridere solamente guardandolo e di farlo sentire amato semplicemente sfiorandolo.
Lo stesso Lance che quella sera, quando lo vide entrare dalla cucina, sobbalzò.
-Non dovresti essere qui.- Disse con un filo di voce mentre si alzava dalla sedia.
-Già, non dovrei.- Sibilò atono Keith prima di lanciare una veloce occhiata al ragazzo seduto di fronte al cubano. -Non dovrei.- Ripeté prima di avviarsi verso camera sua e prendere il suo borsone.
-Keith! Keith aspetta posso spiegare!- Disse Lance andandogli dietro con passo svelto.
-Spiegalo a lui. Io non voglio saperne nulla.- Rispose mentre buttava i vestiti spiegazzati dentro il borsone senza prestare attenzione a nulla.
-É una cena di lavoro!- Disse Lance sbrigativo.
Keith si fermò non appena sentì quelle parole, aveva appena chiuso la zip, si buttò il borsone su una spalla e si avvicinò al cubano fino ad arrivare a pochi passi da lui, lo fissò negli occhi, erano freddi e cupi, proprio come la prima volta che Lance lo aveva incontrato. -A lume di candela?- Domandò retorico. -Oppure tieni per mano tutti i tuoi clienti?-
Così dicendo lo sorpassò e si diresse verso l'uscita dell'appartamento, il ragazzo dai lunghissimi capelli era sulla soglia del salotto a fissarlo, non lo degnò di uno sguardo, non lo meritava.
Uscì dalla casa, si allontanò a passo svelto giù per gli scalini, sentì Lance riaprire la porta e chiamarlo mentre cominciava a percorrere gli stessi passi di Keith, ma il corvino se n'era già andato.
Era sparito.
Era sparito come era solito fare nella vita, lo aveva sempre fatto.
Gli avevano insegnato a non fidarsi di nessuno, a fuggire dalle persone e lui, stupido com'era, aveva provato a disobbedire agli insegnamenti della vita che, purtroppo, è l'unica maestra sincera.
Keith se ne andò e nessuno sentì più parlare di lui.La luce del tunnel si spense improvvisamente, non era l'uscita verso la libertà, era solamente un lampione che, per sfortuna di Keith, si era appena rotto davanti ai suoi occhi lasciandolo completamente al buio e fu così che Keith riprese ad errare per il tunnel sperando di trovare presto una fine.
Anni dopo Lance ricevette una chiamata in piena notte e, con stizza, premette il tasto verde per ricevere la chiamata.
-Pronto?- Borbottò mentre cercava di concentrarsi.
-Salve, centrale di polizia, lei è Lance McClain?- Domandò l'agente.
-Sì. Giuro che non ho parcheggiato di nuovo in divieto di sosta.- Si affrettò a dire.
-Non è per questo, sono della omicidi, detective Prescott.- Disse l'uomo dall'altro lato. -Una vittima aveva una sua foto in tasca con scritto sul retro io suo numero di telefono.- Disse.
-Chi è che è morto?- Domandò Lance.
-Speravo potesse dirmelo lei.-
*
La mattina dopo Lance e l'agente Prescott si incontrarono all'obitorio, era un posto macabro e buoi con un forte odore di disinfettante che era usato, probabilmente, per nascondere quello di morte.
-Alza il telo.- Disse Prescott in una radiolina, dall'altra parte del vetro il medico legale fece come gli era stato detto.
Gli occhi di Lance si sgranarono, il suo cuore perse un battito, boccheggiò un paio di volte mentre con le mani cercava un appiglio per non cadere.
-Deduco che lo conoscesse.-
-Sì. È Keith.- Bisbigliò il cubano mentre un forte senso di nausa gli cresceva nel petto. -Com'è morto?-
-Overdose.-
-Non è un omicidio...-
-Abbiamo scoperto questa mattina che non lo hanno ucciso, dopo l'autopsia.-
-Dove lo avete trovato?-
-Nel South Side.-
Il cuore di Lance ebbe un sussulto, si sentì in colpa, era stato lui a costringerlo ad andarsene, era stato lui ad ucciderlo.Quella notte, sdraiato sull' asfalto al lato della strada, solo come sempre, stava aspettando che finalmente tutto finisse, sentiva le dita pallide diventare fredde e la testa alleggerirsi, sentiva il petto pesante ma non ne aveva paura.
Aprì gli occhi per un momento e vide la luce, finalmente la vide per davvero.
Allungò un braccio, con fatica, e chiuse gli occhi, non li aprì mai più.
Solo in quel momento brevissimo prima che il suo cuore si fermasse aveva provato pace, aveva finalmente capito cosa volesse dire stare bene.
Il suo unico modo per stare bene era infatti morire.Ehi lo so che fa schifo ma è l'unica cosa che ho al momento.
Rileggendola non mi fa nessun effetto, non mi lascia nulla, non mi fa provare niente (probabilmente perché sto così male che niente di ciò che leggo può farmi stare peggio) però magari per voi è diverso.
Se fa davvero schifo la cancello, basta che me lo diciate.
LadyKillerBad
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Una Vita Insieme || Klance
De TodoE' una storia di OneShot indipendenti tra loro, principalmente sulla relazione tra Keith e Lance, che sia amore, amicizia o altro. Sono dei piccoli pezzi della loro storia, dei frammenti della loro vita. [KLANCE], a volte AU, possibile Fluff, person...