In fondo ci sono 2 domande e un avviso.
Lance era agitato. Tremendamente agitato.
La sua concentrazione era appena stata catturata da un cerchio rosso che lui stesso aveva fatto sul calendario che teneva sul comodino.
Era quel giorno.
A distrarlo dai propri pensieri ci pensò Keith che bussò sullo stipite della porta dato che la porta in sé era perfettamente spalancata.
-Già sveglio?- Domandò il corvino appoggiandosi stancamente contro lo stipite.
-A quanto pare... Tu?-
Keith si diede un'occhiata veloce. -Si anche io sono sveglio.- Disse.
-Come mai?-
-Ho lezione alle undici... E prima che tu lo chieda, la tua sveglia sta suonando da un'ora.- Pochi attimi dopo la sveglia riprese col suo fastidioso bip-bip. Erano le nove e trenta.
-Dannazione.- Bisbigliò il cubano prima di spegnere la sveglia.
La spense in maniera drastica e definitiva, tolse le batterie sotto gli occhi stupiti del corvino che era rimasto immobile a fissarlo.
-Che c'è? Non devi andare a lezione ed essere sempre in imbarazzante anticipo? Vai, su.- Disse facendo un vago gesto della mano per indicare la porta d'ingresso.
Keith, a quel punto si rimise completamente dritto e, senza dire una sola parola, si diresse verso l'entrata e dopo aver preso la sua giacca rossa uscì di casa senza degnare nessuno di un saluto.
Quando il corvino fu uscito Lance si rese conto di ciò che aveva fatto, lo aveva appena trattato male perchè si era svegliato tardi rispetto alla propria tabella di marcia.
-Accidenti!- Quasi urlò alzandosi dal letto e cominciando a gesticolare come in preda ad un attacco di convulsioni, solamente che lui era in piedi e perfettamente cosciente di ciò che stava facendo.
Poco dopo, attirato dal baccano, Hunk si affacciò alla porta. -Ehi amico che succede?- Chiese con tono preoccupato.
-Oh niente.- Si lamentò il cubano. -Oggi è l'anniversario di fidanzamento mio e di Keith e io l'ho appena trattato male e non ho la più pallida idea di cosa fare oggi.-
Hunk lo squadrò in silenzio, era certo che lo sfogo dell'amico non sarebbe finito così in fretta e, proprio come credeva, riprese a parlare.
-Sai che ti dico?- Chiese retorico. -Che si arrangi! Sono tre anni che stiamo insieme e ho sempre fatto tutto io. Per una volta può fare qualcosa lui.- Disse tornando a stendersi a letto.
-Non dovresti reagire così Lance.- Disse Hunk che, però, non se la sentiva di insistere.
Disteso sul letto, con la testa infossata nel cuscino, si ritrovò a pensare. "Davvero gli ho chiesto se era sveglio?"Keith, nel frattempo, si stava dirigendo a scuola. Il passo era svelto e gli occhi fissi su ciò che aveva davanti, concentrato su qualcosa e su qualcuno che in quel momento non erano più davanti ai suoi occhi.
Era il loro anniversario quel giorno e nonostante questo Lance non sembrava intenzionato a parlargli, forse aveva fatto qualcosa di male o forse era solamente il cubano ad essere stanco.
Poco prima di entrare alla Garrison prese il proprio telefono tra le mani, aveva preparato una sorpresa ed era quasi stato tentato di annullare tutto, se Lance era arrabbiato non aveva senso uscire, declinò tutto quando sentì la campanella vibrare insistentemente, per una volta nella sua vita non era in imbarazzante anticipo ma semplicemente in orario.Quando quel pomeriggio Keith tornò a casa, Lance era ancora a letto, la sua mascherina sugli occhi e un braccio a penzoloni giù dal materasso.
Così Keith decise di farsi una doccia in tutta tranquillità e di prepararsi, Shiro lo aveva aiutato a scegliere ogni cosa, a decidere come vestirsi e dove portarlo, voleva che quel giorno fosse magnifico e chi, meglio di Shiro, che era riuscito a conquistare Pidge, poteva aiutarlo in quell'impresa?
Appena finì di prepararsi andò a svegliare Lance che lo guardò con gli occhi impastati dal sonno e gli sorrise, sembrava di buon umore quella sera.
-Hola cariño.- Sussurrò Lance passandogli una mano tra i capelli.
-Ciao.- Rispose Keith. -Ti va di uscire?- Chiese.
-Dove?-
Keith si strinse nelle spalle. -Qua e là.- Rispose semplicemente.
-Mhumm. Dammi un attimo che mi vesto.- Borbottò Lance mentre cercava di scacciare le ultime tracce di sonno.
Keith, pazientemente, si sedette alla sedia della scrivania e attese la preparazione del cubano, dopo quasi un'ora erano entrambi pronti per uscire e iniziarono a passeggiare tra le strade principali vicino al loro appartamento.
-Dove andiamo quindi?- Chiese Lance mentre guardava il cielo, si stava tingendo d'arancio e una brezza fresca accarezzava le chiome degli alberi.
Erano arrivati al parco lo stavano attraversando con molta tranquillità, Keith non aveva parlato troppo, aveva paura di rovinare tutto, come al solito.
-In un posto che ti piacerà.- Rispose semplicemente quando vide la strada oltre l'ultimo filare di alberi.
-E' molto distante? Mi sta venendo fame.- Disse.
-Oh no, è lì.- Disse indicando distrattamente oltre gli alberi.
-Mangeremo le ghiande?- Chiese confuso Lance.
-No, oltre gli alberi.-
Lance annuì poco convinto, doveva solamente seguire Keith.
Oltrepassato l'ultimo filare di alberi vide una grande insegna, probabilmente scritta a mano, che si stagliava imponente sopra a due ampie vetrate che lasciavano intravvedere un enorme camino a legna e dei tavoli.
Il cubano si fermò a leggere lettera per lettera l'insegna rosso brillante contornata da disegnini blu. "Pizzeria da Bro e Bro"
Più in piccolo, sulla vetrata, c'era una scritta che Lance leggeva ogni giorno. "Pizza per tutti, grandi e piccini, basta un sorriso e un bicchiere di vino, che sicuramente troviamo un posticino."
-Questo è...- Sussurrò Lance.
-E' quel ristorante italiano di cui parli sempre.- Terminò la frase Keith.
-Te lo sei ricordato!- Disse il cubano con la voce di due ottave più alte.
Keith sorrise e annuì.
-Cavolo sono la persona più felice del mondo! Pidge c'è stata e ha detto che è fantastico!- Continuò a parlare Lance.
-Non ci resta che entrare allora.-
E così fecero.
Aprirono la porta e un lieve scampanellio accompagnò la loro entrata, immediatamente da dietro il bancone apparve una ragazza che dimostrava si e no una ventina d'anni.
-Salve, come posso aiutarvi?- Chiese con un enorme sorriso ad incresparle il viso, i capelli castani le incorniciavano il volto e le si adagiavano morbidamente sulle spalle.
-Buonasera, abbiamo una prenotazione, Keith Kogane.- Disse il corvino.
La ragazza fece scorrere velocemente gli occhi su un quaderno che aveva davanti e puntò il dito su una riga prima di annuire energicamente.
-Keith Kogane, per due, giusto?-
-Esatto.-
-Seguitemi.- Disse balzando giù dallo sgabello e conducendoli verso un tavolo appartato.
Era molto più bassa di Keith e Lance, indossava dei jeans neri abbastanza larghi e una camicia bianca, delle scarpe da ginnastica e un grembiule allacciato in vita completamente rosso, sul petto una targhetta con scritto "Angelica".
-Vi lascio i menù, passo a prendere l'ordinazione fra un po'.- Disse cordialmente prima di allontanarsi.
Pian piano il locale cominciò a riempirsi ma non ci fu mai confusione.
Keith e Lance ordinarono, ovviamente, due pizze anche se sul menù c'era una vasta scelta anche di altri piatti italiani.
-Wow è veramente tutto magnifico qui! E squisito!- Disse Lance ad Angelica quando lei andò a chiedere come fosse andata la cena e a lasciare il conto.
-La nostra pizzaiola sarà felice di saperlo!- Disse lei.
-Cavolo vorrei conoscerla solo per stringerle la mano! Sono opere d'arte questi piatti.-
Angelica guardò distrattamente l'orologio, erano le undici passate ormai e stava arrivando l'ora di chiusura. -Be' credo che si possa fare se vuole farlo davvero.- Annunciò lei facendo aprire in un radioso sorriso il viso di Lance.
Angelica accompagnò entrambi nelle cucine solamente dopo aver fatto vedere loro il magnifico camino a legna con le ultime braci ancora ardenti.
-Cuocete qui le pizze?- Chiese il cubano.
-E la carne, sì.- Annuì Angelica facendoli poi arrivare nella cucina.
C'erano tre cuochi che stavano finendo di mettere le pentole in lavastoviglie e preparando gli ultimi piatti, ma della capo-cuoco nemmeno l'ombra.
-Angelica! Che piacere vederti! Stasera hai lavorato parecchio!- Disse uno di loro.
-Anche voi, siete stati fantastici!- Proprio in quel momento entrò uno dei camerieri e prese un piatto per poi uscire come un fulmine. -Dov'è Giulia?-
-E' uscita sul retro. Lo sai che ha i suoi gatti da sfamare.- Disse scuotendo la teste un altro. -Sembra quasi che faccia questo lavoro per dare da mangiare a loro.-
Proprio in quel momento una ragazza entrò nella cucina, indossava un'uniforme nera con una bandana dello stesso colore tra i capelli scuri legati in due trecce strette.
-Degli ospiti vogliono farti i complimenti.- Disse Angelica indicando Lance e Keith.
-Ma voi siete italiane per davvero?- Chiese Lance.
-Sì.- Rispose secca Giulia.
-Sì, siamo nate e cresciute lì e qui c'è solo la più vera e pura cucina italiana. Qui l'acqua per la pasta la facciamo bollire.- Scherzò Angelica.Una volta finiti i saluti che si protrassero per quasi un'ora, Keith e Lance si diressero verso casa.
-Grazie Keith.- Sussurrò il cubano in cima all'ultima rampa di scale.
-Per cosa?-
-Per tutto. Mi hai portato al mio ristorante preferito, mi hai fatto conoscere delle vere persone italiane, mi hai fatto mangiare la miglior pizza del mondo, abbiamo passato tutta la serata insieme... Insomma, sono felice, ecco.- Disse Lance.
Keith sorrise. -Sono felice che ti sia piaciuta la cena.- Disse entrando nell'appartamento e cercando di fare il più silenzio possibile dato che Hunk era già a letto da parecchio. Il corvino si diresse in cucina, seguito da Lance, e aprì gli sportelli di una credenza poi ne tirò fuori una scatolina nera di velluto.
-Aspetta un attimo, avevi nascosto il mio regalo in cucina?- Domandò stupito il cubano.
-Sì.- Rispose con ovvietà Keith.
-Avrei potuto trovarlo in ogni momento!-
-Non credo, non guardi mai dietro le gallette di riso.-
Lance si dovette trovare d'accordo. -Quelle cose sono sottobicchieri, non cibo.- Disse a propria discolpa prima di aprire il regalo che Keith gli stava porgendo con un enorme sorriso sul viso.
Era proprio il ragazzo più fortunato del mondo.AVVISO
Come tutti sappiamo il periodo di inizio delle scuole è arrivato e molti, probabilmente, non avranno molto tempo per fare cose su Wattpad ma anche in generale.
Bene, io quest'anno ho la maturità, la patente e tutte quelle cose belle che devono fare le persone maggiorenni.
Volevo però dirvi che a ma la scuola fa venire ispirazione per tanti motivi, e avrò tempo per scrivere tipo in autobus e cose del genere quindi continuerò ad aggiornare regolarmente!
(Significato di regolarmente per me: quando mi ricordo/quando ne ho voglia)
GrazieMakotojj questa è per te 💗
-Fandom preferito?
Direi Percy Jackson e in particolare Magnus Chase ma potrei anche dirti Yu-gi-oh (sicuramente la prima serie di manga con protagonista Yugi Muto e la serie Zexal con Yuma Tsukumo) oppure Inazuma Eleven (la serie originale)-Fratelli/Sorelle
Ho due sorelle e un fratello, tutti più piccoli.
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Una Vita Insieme || Klance
RandomE' una storia di OneShot indipendenti tra loro, principalmente sulla relazione tra Keith e Lance, che sia amore, amicizia o altro. Sono dei piccoli pezzi della loro storia, dei frammenti della loro vita. [KLANCE], a volte AU, possibile Fluff, person...