Capitolo 1

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Josephine

Siamo stati in così tanti posti che ormai ho perso il conto , ma finalmente ci siamo stabiliti a Vancouver. La mia nuova identità è Mery Norton.
Sono cambiate così tante cose in questi ultimi mesi, mesi in cui pregavo di fermarmi da qualche parte solo per avere un minimo di stabilità. Mesi in cui ho pensato a Christopher tutto il tempo.
Elaja continua a ripetermi che sta bene e che se fosse successo qualcosa di grave l'avrebbe saputo.
Ci sono stati mesi in cui abbiamo preso delle decisioni importanti, fra cui lasciare il piccolo Moe ad una famiglia che abbiamo conosciuto a Parigi e invece è in Svizzera in una casa famiglia di un amico di Elaja abbiamo lasciato Mlika.
Le stanno cercando una famiglia, una che le possa donare stabilità e affetto ciò che noi non le possiamo offrire.
Abbiamo passato un periodo difficile, l'unica certezza che ho, è che Clair Hug è viva, circa un mese fa l'ho incontrata a Parigi in un luogo pubblico , ci siamo fissate per qualche secondo e poi non è successo niente.
Non provavo nulla per lei, se non pena e la voglia irrefrenabile di farle del male come me ne ha fatto a me.
"Ti piace ?" chiede con tono basso Elaja , il nostro nuovo appartamento non è male , mia madre e Aisha approvano. Ho avuto modo di conoscerle più affondo e loro sono molto simili a me, tranne per alcuni aspetti.
La parte più oscura di me credo di averla ereditata da mio padre.
"Si, mi piace."
L'appartamento è distribuito tutto su un piano,
è decisamente luminoso, ci sono tante finestre.
Elaja fuori da Cape town e fuori dal suo giro si è dimostrato una persona molto diversa , è più tranquillo , molto più solare e divertente.
Sto scoprendo un Elaja diverso, mi dimostra ogni giorno il suo interesse nei miei confronti, ma il mio cuore è altrove.
Appartengo ad un'altra persona,
nonostante le sue insistenti avance non riesco a dimenticare Christopher.
Lui è ancora sulla mia pelle,
riesco a sentire ancora le sue mani addosso, il suo profumo,
riesco a sentire le sue parole dolci e sensuali .
Mi manca tutto di lui .
Non può sostituirlo nessuno, nemmeno Elaja.
Mi aggiro con Sam ed Healy per la casa, loro sono in stanza insieme, io ho una stanza con mia sorella. 
"Ti manca vero ?" la voce di Aisha mi riporta alla realtà.
Come potrebbe non mancarmi ?
Ho così tante cose da chiedergli,
vorrei sapere se possa accettare questa nuova versione di me che ha la stessa quantità di luce e oscurità.
Sto imparando ad accettare l'oscurità,
non la contrasto più ma lascio che si impadronisca di ogni mia fibra.
"Certo che mi manca, mi manca anche papà. Avrei voluto avere più tempo per conoscerlo meglio ..."
Ma la realtà mi ha voluto separare dall'altra metà di me e anche da mio padre. 
"Se la caveranno, sono entrambi molto svegli. Vedrai che da un giorno all'altro torneranno da noi" ribatte mia sorella con la sua solita positività, positività che io non ho più.
"Che ne dici se usciamo? Mi sono rotta di restare chiusa..." ribatto alzandomi in piedi. 
"Elaja viene con noi ?" domanda arrossendo.
"Hai una cotta per lui ?"
È da un pò che noto che spesso lo fissa più del dovuto, mi piacerebbe se lui iniziasse ad interessarsi a qualcun'altra.
Vedo Elaja come un fratello per me non è altro.
C'è un unico demone nella mia mente ,
non posso averne altri.
Lui il mio demone seduttore,
io il suo angelo custode.
Perché non viene a cercarmi?
"Non sembra che si interessi molto a me. Lui è stracotto di te ..." mormora. 
"Devo solo aprire gli occhi . Gli ho già chiarito più di una volta di non avere alcun interesse per lui" ribatto seria.
Sam ed Healy entrano nella nostra stanza e si mettono a sedere sul mio letto.
"Usciamo ? Ho voglia di esplorare un po' questa città ..." mormora Sam giocherellando con i piedi.
"Si, usciamo!" Mi alzo in piedi. 
"Ma senza Elaja non lo voglio fra i piedi, sarebbe bello trascorrere un po' di tempo senza di lui ..." aggiunge Healy.
"Aisha perché tu ed Elaja non uscite mentre noi andiamo a fare un po' di shopping?" propongo sorridendo. 
"Vuoi dire piuttosto Aisha lo distrai e noi ce la svignamo con il furgone! " ribatte Sam. Guardiamo tutte Aisha in attesa di una sua risposta , spero che accetti. 
"Posso provarci " biascica a disagio. Si alza in piedi e cammina spedita fuori , nel frattempo ci avviciniamo alla porta e spiamo mantenendo la porta poco aperta.
Aisha si avvicina ad Elaja e lo guarda qualche secondo imbambolata.
Elaja senza maglietta fa il suo effetto. Lui resta seduto sul divano con aria austera, mentre mia sorella giocherella con l'orlo della sua gonna.
Aisha è davvero molto bella, è più alta di me , ha delle lunghe gambe snelle e delle curve delicate. Abbiamo un viso molto simile , l'unica differenza è che lei ha i capelli ricci e neri mentre i miei sono più lisci. Elaja la fissa in attesa che lei faccia qualche mossa ma non dice nulla!
"Vuoi qualcosa da bere ?" biascica a disagio.
"Si perché no." Le sorride, si alza in piedi in tutta la sua possanza. La schiena è marchiata da un enorme drago che sputa fuoco.
La mia mente torna alla schiena tatuata del mio demone, lui ha un teschio.
Un teschio messicano, un modo per esorcizzare la sua paura della morte. 
Cogliamo l'occasione per uscire dalla stanza silenziosamente.
La cucina si trova dall'altra parte della casa.
Camminammo con passo felpato, il nostro obbiettivo è vicino , apro la porta lentamente e penso di avercela fatta. 
"Dove diavolo credete di andare ?" abbaia Elaja alle nostre spalle, sobbalzo e chiudo di scatto la porta.
Ma come diavolo ha fatto ? "mi credete così stupido ?" Passa lo sguardo alle mie povere amiche di disavventura. 
"Usciamo senza di te " ribatte aspra Sam.
"Senza di me ..." si indica. "Non andate da nessuna parte."
Sam ed Healy ormai sono perse, stanno sbavando sui suoi addominali , schiocco le dita davanti ai loro volti. Mia sorella mi guarda con sguardo dispiaciuto , non può farci nulla Elaja è Elaja, è normale che ci abbia scoperto , siamo state delle stupide a poter pensare di poter uscire.
"Cosa succede ?" domanda mia madre con aria interrogativa.
"Stavano uscendo ..." mormoro.
"Senza di me " aggiunge Elaja con sguardo irritato. 
"Solo un paio di ore, terremo il cellulare reperibile tutto il tempo e ..."
Mia madre mi fa cenno di stare in silenzio.
"Glo Hug aspettano una mossa così stupida per potervi aggredire. Non metterò a rischio la tua vita per un uscita senza senso. O con Elaja o niente Josephine." Mi ammonisce con lo sguardo. 
"Se mi insegnasse ad usare una pistola come dice lui potremmo uscire da sole ?"
Ho già il porto d'armi e una buona mira, con qualche lezione in più potrei muovermi e spostare con più autonomia. Mi sono rotta di avere addosso Elaja tutto il tempo, non che mi dispiaccia la sua compagnia ma sono sempre stata una persona autonoma e così non respiro più.
"Se ci insegnasse?" aggiunge Sam.
Chiusa cosa penserebbe padre Daniel di noi,
non sarebbe affatto fiero delle nostre scelte,
non lo sarei nemmeno io ma la vecchia me non esiste più.
"Solo quando avrete le piene capacità di proteggervi da sole, vi lascerò uscire ma fino a quel momento ve lo scordate ..."abbaia mia madre.
Sembrava dolce e mansueta ma credo che quella fra i due più rigida tra i miei genitori sia proprio lei , anche se non ho ancora avuto modo di conoscere mio padre.
"Se avete voglia di imparare seriamente come si usa una pistola dovete seguire tutte le mie istruzioni , senza esitare ..." afferma Elaja con un tono sicuro e schietto.
"Quindi andatevi a preparare, inizieremo subito ragazzine!"
Sam ed Healy girano gli occhi al cielo, non sembrano molto contente dell'idea di dover cambiare abbigliamento.
"Non posso restare così ?" Sam indica il suo vestito. 
"Se vuoi andare in locale sei perfetta ! Ma se vuoi imparare ad usare un arma devi poterti muovere liberamente, con quella roba addosso non riusciresti a fare mezzo passo senza cascare a terra" abbaia stizzito.
Elaja sa essere intimidatorio molto spesso,
questo è uno di quei momenti. Mi dirigo verso la mia stanza , chiudo la porta a chiave alle mie spalle.
Decido di indossare un leggings nero,
una canotta e una giacca in pelle.
Siamo a Vancouver ed è ottobre fa decisamente freddo , questa città non ha nulla a che vedere con Cape town e le sue temperature miti e calde. Avrei preferito che fosse stato Christopher ad insegnarmi ad usare una pistola ma non è qui, quindi al momento mi devo accontentare di Elaja.
Chissà se mi pensa, magari mi ha già dimenticata mentre lui ha lasciato un segno indelebile nella mia memoria , farei di tutto per poterlo vedere anche solo una volta.
È così distante non solo fisicamente ma anche la tua anima lentamente si sta allontanando dalla mia.
Mi sembra di percepire i fili  che legano le nostre anime rompersi.
Mi manca.
Vorrei averlo qui, sentire le tue braccia che mi stringono e poter riavere quella sicurezza che riesci a darmi solo lui.
Sono ancora profondamente e perdutamente innamorata di lui.

Cape town II 🌌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora