Capitolo 16

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Christopher

Mi bruciano i muscoli, da un paio di ore mi sto allenando.
Sono stati i miei demoni a tenermi sveglio tutta la notte.
Lascio che il peso che cade a terra e produce il rumore secco tipico del ferro che sbatte.
La porta della palestra viene aperta leggermente, appare la figura della mia Josephine. , sta meglio, ma si sta portando dietro questo senso di nausea e ha continuamente la pressione bassa.
Indossa una vestaglia azzurra che le arriva a metà coscia, i capelli le cadono indomiti sulla schiena, è bella come sempre.
Non scopiamo da qualche giorno ma il mio desiderio non fa altro che crescere, poi averla sempre intorno mezza nuda non aiuta molto.
"Buongiorno" mormora incamminandosi verso di me. Osservo lo scollo della vestaglia, sotto indossa dell'intimo altrimenti vedrei i suoi capezzoli.
La nostra piccola discussione sui figli e il nostro futuro non l'abbiamo più riaperte.
Forse per paura delle risposte che ne sarebbero scaturite,
per paura della verità che viene celata dalla mia e dalla sua anima.
"Buongiorno. "Mi siedo sulla seduta di uno dei miei attrezzi.
"Mi hai lasciata sola nel letto ... " brontola mettendo il muso. Le sorrido divertito, con i capelli scompigliati e le labbra a papera è davvero carina.
"Non riuscivo a prendere sonno " ribatto.
Le sue pozze nere indagano alla ricerca di una risposta nei miei occhi.
"Cosa c'è che non va ?" Si inginocchia davanti alle mie gambe.
"Credo di averlo visto ..." biascico. Corruga la fronte preoccupata, non riuscendo a capire cosa stia blaterando. "Mio padre" aggiungo per farle intendere.
"Quando ? Dove ? Perché non mi hai detto nulla prima ? Oddio come ti senti ?" Balza in piedi preoccupata, seguo con lo sguardo ogni suo movimento.
"Lo stesso giorno in cui hai avuto il tuo mancamento. Stavi troppo male, non volevo preoccuparti. Lui è qui e ha uno scopo. I suoi occhi erano gelidi proprio come l'ultima volta che l'ho visto , se è qui, è qui per distruggermi."
Corruga la fronte preoccupata e si siede a cavalcioni sulle mie gambe.
"Lui non può farti niente, deve passare sul mio cadavere." Ha uno sguardo vitreo e serio.
"Abbiamo invertito i ruoli gattina ?"
Sono io quello che deve proteggerla, proteggerla da se stessa e dal mondo.
"Tu mi guardi le spalle e io guardo le tue, non è così che funziona ? "Accenno un sorriso, il suo petto si alza e abbassa velocemente. Poggia le mani sul mio petto, incarno un sopracciglio non riesco a capire cosa intenda fare.
"Credo di sì ... cosa fai ?" Le blocco entrambi i polsi prima che faccia qualche danno irreparabile.
"Non posso toccarti ?" Si acciglia preoccupata. Può toccarmi quando e dove vuole ma non ora e non così visto che non so se voglia andare oltre oppure no.
"Si ma non facciamo sesso da un po'e ti desidero, ma se fai così non mi tratterrò a lungo" le paleso con tutta sincerità. Poggio le mani sulla sua schiena e poi arrivo alle sue natiche che trovo meravigliosamente esposte. Mugugna in apprezzamento e si struscia contro il mio membro semi eretto.
"Magari stasera potremmo ..." Lascia la frase in sospeso, muove il bacino proprio contro il mio sesso che la richiama.
Voglio solo lei, desidero solo lei e non voglio che nessuno la tocchi. Le stringo le natiche, lei continua a stuzzicarmi ! Mi sta facendo perdere il senno! Infilo la testa nell'incavo del suo collo e inspiro il suo dolce profumo. Le blocco i fianchi, prima di avere una delle mie erezione a cui non potrò porre rimedio.
"Devo comprare un vestito per stasera" mi annuncia, lo sa benissimo che non può uscire senza di me.
"Ti devi portare dietro le ochette?"
Mi aspetta l'inferno per le prossime ore.
"Si, ci saranno anche loro stasera. Puoi disperarti con Cole fuori dai camerini."Ridacchia e mi bacia poco più sotto della mandibola. Le dissemino il collo di baci languidi, poggia le mani su i miei bicipiti e accarezza la zona.
Amo la delicatezza del suo tocco ma ancora di più la perversione della sua mente.
Lei è tutto per me.
Le nostre anime tessono dei fili che le connettono in una maniera sempre più intima.
Conosco la sua parte più sporca, quella senza filtri, lei conosce tutto il sudiciume che ho compiuto durante la mia vita.
Lei è come un diario segreto in cui scrivo i miei desideri e ricordi più nascosti, quelli che non direi a nessuno.
"Lo faccio solo per te..." chiarisco.
Mi alzo in piedi e le afferro il retro delle cosce, il pizzo delle sue mutandine si scontra con il mio addome, lega le cosce intorno alla mia vita.
La pelle delle sue gambe è liscia e morbida. "Decido io però cosa indosserai sotto." Mi mordo il labbro divertito.
"Va bene, indosserò quello che vuoi, ma devi comportarti in maniera garbata ."
Immaginavo che ci fosse il ma.
"Ci proverò. "
Non posso garantirle nulla, dato il mio carattere e quello di oca 1.
Il gatto di casa gironzola per la nostra stanza con un Colombo in bocca.
"Quello da dove l'ha preso ?" domanda incrinando la testa nella direzione del gatto.
"Ma che cazzo ne so. " Lascia il Colombo tramortito davanti ai miei piedi. "Non so se sia per te o per me".
Sarà sicurante per lei , non so perché ma questa tigre pensa che Josephine si debba mangiare un piccione, è il quarto animale morto che le porta questa settimana.
"Mi prometti che te ne disferai appena puoi ?" Guarda disgustata il piccione morto. "Scusa amore ma devo andare proprio a riversare la colazione. Con uno slancio scende dal mio corpo per correre in bagno. Corre fino al bagno, dove la seguo e la ritrovo piegata in due a vomitare. Le massaggio la schiena mentre il suo corpo si contorce per riversare il contenuto ma che diavolo le sta prendendo? Cazzo sono preoccupato... non può essersi presa qualche malattia rara del cazzo! Abbassa la tavoletta e tira lo sciacquone, si lascia andare contro le mattonelle del bagno.
"Non mi vorrai più .... dopo avermi vista così ..." balbetta e si porta una mano sulla fronte con fare esasperato.
"Ma cosa cazzo dici !" abbaio. Se solo si rendesse conto dell'effetto che mi fa ogni volta che la vedo.
"Finché tu dici le tue stronzate, mi faccio la doccia." Mi sfilo le scarpe e il resto dei miei indumenti, compresi i boxer apro il box doccia e mi infilo dentro , l'acqua mi scioglie un po' i nervi che si stanno accumulando nell'ultimo periodo.
" forse finché sono in queste condizioni dovrei tornare a casa ..." biascica. Apro di scatto lo sportello facendo sbattere l'anta con violenza contro il muro.
"No !"urlo irritato. "Ora raggiungimi nella doccia, invece di dire altre cretinate " aggiungo. Si alza in piedi , scioglie il nodo che teneva uniti i due lembi della vestaglia. Indossa un reggiseno bianco che le mette le tette in evidenza che sembrano stranamente più gonfie. Mi mordo il labbro divertito scendo con lo sguardo sul suo pube che è ricoperto da un triangolo in pizzo del medesimo colore che copre la mia parte preferita del suo corpo. Lascia scivolare la vestaglia sul pavimento, si slaccia il reggiseno sotto il mio sguardo attento, forse non è stata una delle mie idee migliori fare la doccia con lei. Aggancia l'elastico degli slip con i pollici e gli cala.
Allungo una mano e gliela porgo per aiutarla ad entrare in doccia. Osservo i suoi seni più gonfi del solito e la preoccupazione di una possibile gravidanza questa volta fa venire a me i conati.
"Il tuo seno è più gonfio." Abbasso lo sguardo verso i suoi seni e non capisco cosa cazzo stia succedendo al suo corpo. Sta prendendo la pillola, non ha mia smesso di prenderla e ha avuto delle piccole perdita quindi è impossibile che sia incinta. Una volta che avrà fatto le analisi avremo la certezza ma sono sicuro che non sia così. Il suo sguardo diventa più cupo, immagino che i suoi pensieri stiano vertendo nella stessa direzione.
"L'ho notato e se fossi incinta ?" sputa fuori osservandosi allo specchio posto in doccia quello specchio che mi aiuta parecchio soprattuto quando decido di prenderla nella doccia.
"Non voglio fare il padre " le rendo manifesta la mia idea che non ho cambiato.
"Mi stai dicendo che vorresti che abortissi se fossi incinta ?"
"Se lo fossi, sì lo vorrei."
Ho già troppi problemi.
Non voglio essere lo stesso mostro che è stato mio padre per me, sto ancora imparando ad amare lei.
"Se lo fossi io lo terrei " mormora .

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