Canzone: Horns (Bryce Fox)⬆️
Madre Teresa junior ... si è svegliata con cattive intenzioni 😂😂😂 preparatevi 🤪🤪
Christopher
Sbraito contro Klaus che come al solito non ha ascoltato un cazzo di quello che gli ho detto.
Sono tornato da una settimana a Cape Town e sono già stressato.
Ci sono ancora numerosi scatoloni in giro per casa, come le ho promesso, ci siamo trasferiti nella Villa sull'isola.
Mi sbottono la camicia che inizio a sentire troppo stretta, Klaus continua a parlare a vanvera, non lo sto ascoltando da un quarto d'ora.Finché non sentirò la parola SI, questa chiamata non si potrà ritenere conclusa. Poggio il telefono sulla mia scrivania e mi sistemo la camicia sugli avambracci.
Per dover controllare questi cazzoni, mi sono alzato prima del dovuto dal letto, dove c'era un angelo che dormiva.
Un angelo che il mio diavolo reclamava e reclama ancora di possedere.
Chissà se si è già svegliata.
Riprendo il cellulare lo dispongo contro il mio orecchio.
"Christopher mi stai ascoltando?"borbotta Klaus.
"Secondo te dovevo ascoltare quindici minuti delle tue stronzate e delle tue scuse che non hanno un senso. Mi sono risparmiato questa perdita di tempo."
Faccio aderire la schiena alla mia sedia in pelle.
"Non sono scuse, è la verità e te la sto dicendo in tutti i modi possibili. Cosa devo fare per farti capire che non so come vendere tutta quella roba?"
Si lamenta, sento solo lagne e non dati obbiettivi!
"Questo non è un mio problema, ma un tuo problema. Ti sei voluto occupare dello spaccio della tua città e te l'ho affidato. Ora cosa pretendi che venga lì a vendere la tua roba cazzone?!" ribatto. Accendo il computer e noto delle email di Elaja con tutti i numeri e i grafici che rappresentano le entrate della settimana, abbiamo riscosso parecchi guadagni dai locali.
"Immaginavo che mi avresti dato una mano, non che mi avresti lasciato con un tutta questa roba da vendere, senza darmi nemmeno una dritta" balbetta.
"Klaus hai venticinque anni, quindi è arrivato il momento di darti una svegliata! Alla tua età ero già a capo della mia città! Quindi vedi di uscire le palle e fare l'uomo, trova una soluzione. Non posso starti dietro, non sono tuo padre e non mi vorresti nemmeno come padre!" abbaio irritato, questa chiamata sta durando troppo.
Continuo ad osservare le varie email che mi sono arrivate oggi, non posso perdere ancora tempo con lui al telefono.
" Christopher però ascoltami ..." Si lamenta Klaus.
Ora devo chiudere per due motivi; mi ha rotto le palle e ora non posso perdere più tempo con lui.
"Non ho niente da ascoltare, mi sono rotto le palle. Muovi il culo e risolvi il problema entro stasera, altrimenti sei fuori dagli affari" tuono. Chiudo il telefono senza dargli modo di ribattere e lo lancio sulla scrivania.
La manovella della porta viene girata e poco dopo la porta si apre lentamente, rivelando la figura della mia gattina. Indossa dell'intimo nero, i capelli lisci cadono perfettamente dritti accarezzando la curva del suo seno.
Entra in stanza e richiude la porta dietro di sé e si poggia contro. Scandaglio la pelle nuda e ambrata delle sue gambe, questione di attimi e sarò lì in mezzo ad esaudire ogni mio più perverso desiderio. Le faccio cenno di venirsi a sedere sulle mie gambe , si incammina con fare seduttorio verso di me con passo lento , studiato ed estremante sensuale.
I suoi occhi corvini scendono e risalgono lungo la mia figura , improvvisamente si mette seduta sulla poltrona disposta dall'altra parte della scrivania, accavalla le gambe in maniera femminile ed aggraziata. Si sporge sulla scrivania mettendo in evidenza il reggiseno che le mette le tette in bella mostra. Indossa uno slip a vita alta nero, sta stuzzicando tutti i miei appetiti. Si poggia un dito sulle labbra carnose e lo mordicchia, il mio sguardo passa dalla sua bocca al suo seno.
Vuole giocare ma sa che io amo giocare sporco, faccio cenno verso le sue gambe e mi lecco le labbra facendole intendere dove vertono i miei pensieri , sorride divertita e scuote la testa.
"Buongiorno gattina" affermo con tono ovattato, sono delicato ma solo con lei.
"Buongiorno capo." Si alza in piedi, poggia le mani sulla scrivania e si sporge verso di me. "Sai stamattina ero parecchio delusa quando non ti ho trovato nel letto..." biascica sensuale.
"Davvero?"ribatto senza smuovermi , si slancia e raggira la scrivania.
"Davvero" ribatte. Roteo con la sedia e mi posiziono di fronte a lei. "Per quale motivo?" domando con un sorriso furbo e da stronzo quale sono.
"Mi sono svegliata vogliosa questa mattina e non trovarti nel letto, non ha giocato a mio vantaggio."
"Cosa avresti voluto?"
Voglio vedere fino a che punto si spingerà.
Poggia le mani sui braccioli della mia sedia , il suo profumo mi sta mandando già il cervello a farsi fottere prima che lo faccia io.
Il mio angelo è un abile seduttrice, sa perfettamente come far perdere il controllo al diavolo dentro di me.
"Te" sussurra contro il mio orecchio.
L'autocontrollo vola via. La bacio con foga le afferro i capelli con una mano costringendola a far retrocedere la testa. Scatto in piedi mentre le nostre bocche continuano a divorarsi. Le sue mani lavorano sui bottoni della mia camicia, le afferro le cosce e la metto seduta sulla mia scrivania. Mi sfilo la camicia e la getto a terra.
"Come immaginavi che ti prendevo?"sussurro sensuale sulle sue labbra. I suoi occhi corvini mi inchiodano.
Nei suoi occhi prendono vita i peccati dell'inferno
"Come sai fare tu." Mi poggia le mani sul petto e accarezza il mio addome con delicatezza finché non afferra con vigore la cintura dei pantaloni.
Non la fermerebbe nemmeno il diavolo in persona in questo momento.
Mi slaccia la cintura e la tira via. Le divoro il collo mentre lei sbottona i pantaloni e abbassa la patta facendo produrre il tipico tintinnio.
Mi tira giù i pantaloni, allunga una mano nei miei boxer e mi afferra. Inizia ad accarezzarmi in maniera lenta ma stuzzicante, percorre tutta la mia lunghezza con un tocco delicato ma che mi manda in estasi.
"Brava così, cazzo" impreco contro la pelle umida del suo collo. La sua mano continua a darmi piacere i miei boxer diventano sempre più stretti e scomodi.
"Toglilo" ordino. Con la mano libera mi abbassa i boxer sotto il culo. Le scosto lo slip lateralmente e la tocco come lei sta toccando me, in maniera lenta e stuzzicante. È talmente bagnata, credo che a momenti scoppierò. Ansima leggermente ogni volta che sfioro la sua entrata. Scivolo con le dita sempre più vicino alla sua entrata, muove il bacino verso le mie dita vuole che la riempia ma non lo faccio x
"Christopher " si lamenta. Sorrido divertito e aumenta la pressione sul mio cazzo che ormai svetta su.
"Supplicami, dimmi quello che vuoi"la incito a dirmi ciò che vuole, altrimenti non lo otterrà.
"Ti prego toccami..." mormora muovendo il bacino verso di me.
"Lo sto già facendo" ribatto sorridendo divertito.
"Non così." Si lamenta.
"Come allora?" Le bacio il lato della bocca.
"Ti prego..." piagnucola.
"Dillo e avrai ciò che vuoi..."sussurro sensuale.
"Voglio le tue dita dentro di me" sussurra contro il mio orecchio, non me lo faccio ripetere due volte , infilo le due dita centrali dentro la sua entrata, geme per il piacere. Aumenta la velocità dei movimenti lungo la mia asta turgida , gemo contro il suo orecchio e le mordo il lobo. Poggia la mano libera contro la mia nuca e mi stringe i capelli , allinea i nostri volti e poggio la mia bocca sulla sua rivendicandola. Lievi mugolii abbandonano le sue labbra mentre la divoro con la bocca. La sua mano saetta lungo il mio cazzo, al contempo le mie dita scivolano sempre più a fondo dentro di lei. Il suo intimo mi ha rotto, voglio che sia nuda e bisognosa di avere le mie attenzioni e solo le mie di attenzioni.
Voglio piegare il mio angelo al bisogno viscerale del peccato del mio diavolo,
voglio che preghi di peccare.
Sfilo la mia mano dalla sua intimità, separo le nostre labbra e mi porto in bocca la sua eccitazione che lecco con desiderio dalle mie dita. Mi fissa estasiata , porto le mani dietro la sua schiena, e le sfilo il reggiseno con il suo aiuto. Lancio il reggiseno sulla mia sedia, le blocco il polso prima che riprenda a darmi piacere.
"Sollevati, ti voglio nuda..."
Aggancio le dita al suo slip che tiro giù con un gesto celere, ora è nuda completamente alla mia mercé, mi siedo nuovamente sulla mia sedia spavaldo, voglio che mi prenda nella sua bocca carnosa.
"Vuoi un invito formale ?"
Si inginocchia davanti alle mie gambe spalancate , poggia le mani sulle mie cosce, apre la bocca e mi accoglie lentamente sempre più in profondità , gemo di soddisfazione.
"Si brava tutto." La incito e mi accontenta nella mia perversa idea. La sua lingua lavora sulla mia asta. Vederla qui inginocchiata mi manda in estasi . I capelli cadono in picchiata verso i suoi seni coprendomi come se fossero una specie di tendina, i suoi occhi corvini non mi abbandonano nemmeno per un minuto i miei. Il suo profumo di vaniglia aleggia nella stanza del mio ufficio e si immischia al profumo aspro e deciso. Le sue mani mi accarezzano le cosce, la sua bocca mi divora ad un ritmo adeguato né troppo lento, né troppo veloce ma ho voglia di dar vita al mio peccato e al mio desiderio. Le afferro i capelli in un pugno e le detto il ritmo molto più spietato e veloce , mi mordo il labbro divertito, mentre le detto il mio ritmo passionale.
Ha le guance leggermente arrossate per lo sforzo, gli occhi carichi di desiderio, guardare la sua bocca carnosa che mi accoglie mi manda su di giri.
"Sto per venire..."le annuncio per prepararla a quello che a breve avverrà. Mi riverso nella sua bocca , gemendo sonoramente. Josephine accarezza la mia lunghezza con la lingua prima di farmi uscire dalla sua bocca paradisiaca. Le accarezzo le labbra arrossate e mi mordicchia il polpastrello, le tiro su per il braccio e torno in piedi.
"Cosa vuoi fare?" domanda con fare civettuolo.
"Ora vedrai" ribatto secco. Sposto il mio computer e lo lancio sulla mia sedia , getto tutto il resto a terra cellulare compreso.
"Che casino" borbotta prima che il suo viso si schianta contro il legno duro della mia scrivania, con il ginocchio le dischiudo le gambe mentre lei mi osserva poggiando la testa sulla spalla , ha uno sguardo estasiato ed eccitato da morire.
Il sapore del proibito la eccita.
Osservo la linea della sua schiena inarcata sulla scrivania, mi abbasso su di lei dissemino la schiena di baci bollenti, fino ad arrivare alle fossette di venere , mi inginocchio dietro di lei e mi inebrio del suo profumo femminile, le mordo una natica facendola balzare in avanti.
" Christopher..." si lamenta , le assetto uno schiaffo sul culo per poi fiondare la lingua nel suo frutto delicato.
"Oddio ..." sussurra con le mani cerca un punto in cui reggersi mentre la mia bocca compie la magia fra le sue gambe. Assaggio il suo sapore femminile che mi fa impazzire ed eccitare sempre di più , porto una mano sul suo clitoride che inizio a stuzzicare , facendole tremare le gambe come gelatina, manca poco. La divoro con la lingua in maniera spietata, si muove contro la mia faccia.
" Christopher, ci sono quasi..." rivela mentre ansima come una dannata. Mi allontano dalla suo frutto bollente e ci infilo due dita dentro.
"Vieni ... vieni per me.." la incito verbalmente. Si lascia andare irrigidendo tutti muscoli , sento le sue pareti contrarsi ripetutamente contro le mie dita, che sfilo lentante e mi porto in bocca, mi sollevo in piedi e la noto mentre respira in maniera affannosa. Sono pronto per concludere l'opera, mi accarezzo osservando il punto di congiunzione fra le sue gambe prima di allineare i nostri bacini.
"Sei pronta gattina?" biascico alle sue spalle.
"Si" sussurra leccandosi le labbra, con una spinta affondo dentro di lei fino in fondo. Josephine balza in avanti e geme sonoramente, poggio le dita in corrispondenza delle fossette di venere e l'assalto con il mio ritmo spietato. Le mie stoccate violente la fanno balzare in avanti sulla scrivania, dolore e piacere diventano un'unica cosa, mentre corriamo verso la ricerca dell'estasi dei nostri corpi.
"Sei talmente bagnata ... perfetta" sussurro fuori di me. Penso che a breve avrò un altro orgasmo. Osservo come il suo culo sodo sbatte contro il mio bacino e si arrossa sempre di più, mi viene incontro ad ogni spinta accompagnando con lo stesso ritmo le mie stoccate violente e cariche di desiderio. Le do un paio di schiaffi sulle natiche scaturendo i suoi mugolii di piacere.
Mi abbasso sulla sua schiena le afferro i capelli costringendola a retrocedere con il capo, mi approprio della sua bocca, ruoto con la lingua intorno alla sua e la muovo alla stessa velocità con cui sto muovendo il mio bacino. Separo le nostre labbra per farle prendere fiato.
"Si... così" geme con tono sensuale basso e delicato, esco improvvisamente dal suo corpo e la ribalto sulla scrivania facendo cozzare la sua schiena sul legno duro i suoi seni oscillano , voglio vederla mentre raggiunge l'orgasmo. Mi guarda sbigottita non comprendendo il motivo per cui mi sono fermato.
"Voglio vederti" biascico mentre mi immergo di nuovo nel mio paradiso in terra. Afferra il bordo della scrivania con le mani per evitare di cadere , flette le ginocchia e mi permette di entrare sempre più affondo, mi scopo anche il suo cervello !
"Brava così..."Pianto le dita sue cosce morbide, la pelle si arrossa, mi abbasso su di lei e le afferro un capezzolo in bocca, succhio delicatamente la zona per poi mordere il piccolo sensore, poggia le mani sulla mia schiena e arpiona le dita nella pelle , sale con una mano fino ai miei capelli e li stringe.
Lecco la zona , le dissemino la parte alta del seno di baci , risalgo sul suo collo per poi arrivare poco più sotto del suo orecchio.
"Ti sto fottendo in tutti i modi umanamente possibili" biascico sensuale mentre il mio ritmo rude non le da tregua. Le mordicchio il lobo, mi sono dimenticato di chiederle se ha preso la pillola, cazzo! Abbiamo ancora qualche problema sulla questione bambini.
"Sto per venire" afferma persa dal piacere, allunga una mano e mi strizza una natica, sorrido divertito è sempre più audace. Le bacio il lato delle labbra , ha le guance rosso fuoco , i capelli corvini sono sparsi sulla mia scrivania , gli occhi carichi di amore e adorazione. Le sue pareti stringono in una morsa stretta il mio membro, incarna la schiena e ci lasciamo andare entrambi, con fiotti densi e ripetuti vengo dentro lei. Esausto mi distendo scopra di lei , poggio la testa sul suo petto, sento il suo cuore che palpita ad un ritmo martellante.
"Dovresti farti venire più spesso queste voglie" ammetto mentre mi sollevo riprendendo fiato. Esco lentamente dal suo corpo accogliente e mi risistemo prima di farmi venire la folle idea di scoparmela ancora. Lancio un'occhiata all'orologio, a breve Elaja sarà qui.
"Immagino che ne saresti parecchio contento."
Mentre si solleva dalla mia scrivania, le afferro lo slip che trovo al lato della mia scrivania, lo sollevo sopra la mia testa provocandola.
"Hai intenzione di farmi andare in giro nuda per casa?"
"Mi piacerebbe se non ci fossero in giro dei rompi coglioni. Ti devi pulire" indico la zona fra le sue gambe , afferra un pacco di fazzoletti dal pavimento e con estrema lentezza si ripulisce l'interno coscia.
"Va bene così?"
"Perfetto..."aggiungo abbassandomi alla sua altezza, le bacio la guancia e le porgo il suo slip. Osservo come si muove in maniera elegante e femminile mentre si riveste, si piega per prendere la mia camicia, viene aperta improvvisamente la porta del mio studio e vedo sbucare la testa di Elaja. Josephine si nasconde sotto la scrivania.
"Buongiorno... "
" Elaja esci cazzo" abbaio indicando la porta.
"Perché ?"domanda entrando , poi nota i vestiti a terra e sgrana gli occhi e vede la testa di Josephine sbucare da sotto la scrivania.
"Porca puttana! Ricomponetevi " urla uscendo e facendo sbattere la porta.
"Che figuraccia..." mormora ridacchiando la mia ragazza angelo
"Gli avrei tagliato la testa, se fosse entrato mentre ti stavo prendendo sulla scrivania" abbaio. Si infila il reggiseno e finisce di abbottonarsi la mia camicia, mi toccherà prenderne un'altra. Mi sollevo i boxer sul culo e recupero i pantaloni.
"Vestiti" le ordino mentre noto come la mia camicia a stento le copra il culo, menomale che ha le mutande.
" Lo so, non immaginavo che avessi visite, altrimenti non mi sarei fatta prendere da questa folle idea e non sarei venuta qui mezza nuda" borbotta.
"Vai in stanza e indossa qualcosa che ti copra." Le bacio il collo mentre si rialza in piedi.
"Vado a vestirmi e poi preparo la colazione. Ti aspetto in cucina."
Si solleva sulla punta dei piedi e mi posa un bacio casto sulle labbra.
" Elaja entra" abbaio mentre Josephine si avvia verso la porta , apre la porta e passo lo sguardo da me a Josephine.
"Resti per la colazione?" gli domanda sorridendogli in maniera gentile.
"Perché no ..." sorride a trentadue denti Elaja mentre la squadra. Non mi piace il suo sguardo!
"Okay allora ci vediamo in cucina."
Scompare chiudendo la porta dietro di sé, nel frattempo finisco di sistemarmi.
"Sei un fottuto bastardo fortunato..." ammette Elaja.
"Smettila di fare complimenti allusivi su mia moglie." Prendo i vari oggetti e li risistemo sulla mia scrivania.
"È arrivata la roba da Riyad questa mattina" asserisce mentre si siede sulla sedia proprio davanti a me.
"Cosa ti aspettavi Saul, è puntuale come un orologio svizzero, quando si tratta di consegne"ribatto mentre mi siedo sulla mia sedia in pelle.
"Dobbiamo discute su alcune cose, Chanel ti ha inviato la foto dei nuovi arrivi?"domanda Elaja.
"Tu credi che abbia avuto il tempo di guardare il telefono?"
Era l'ultima delle mie preoccupazioni, il mio cellulare fino a qualche minuto fa. Prendo il telefono e osservo una foto che mi ha inviato Chanel, c'è lei seduta sul bancone del Six reason con i sederi delle spogliarelliste che ha scelto messi in bella vista.
"Non ha un minimo di contegno."
"Mai lo avrà" asserisce Elaja mentre poggia la valigetta sulla mia scrivania,
"Basta, chiacchiere diamoci da fare" ribatto.
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Cape town II 🌌
RomanceSEQUEL DI CAPE TOWN "Siamo angeli e demoni al contempo, dipende da che parte oscilla il pendolo del nostro precario equilibrio." (Marco Trevisan) È passato del tempo da quando le vite di Christopher, Elaja e Josephine si sono separate , le loro vi...