Capitolo 23

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Canzone:Shiver (Coldplay)⬆️

Christopher

Non immaginavano di meritarmi una persona del genere.
Josephine va contro ogni mia aspettativa e mi sorprende ogni giorno in maniera diversa.
"È un maschio me lo sento" borbotta mentre lecca il cucchiaio ripieno di nutella, mangia mentre fa yoga. Nell'ultimo mese le sue voglie sono aumentate e la pancia si nota leggermente di più, per essere al quarto mese se la sta cavando bene.
Le nausee sono diminuite e ogni mattina si alza per fare yoga, mentre io mi alleno come al mio solito con il sacco. Si mette nella posizione del cane o del guerriero, non lo so continuo a non capirne un cazzo di questa roba e si infila nuovamente il cucchiaio in bocca.
"Avrai un altro uomo in giro per casa." Ammicco divertito nella sua direzione. 
"Sono destinata ad essere accerchiata da uomini." Passo accanto a lei e le do uno schiaffo sul culo che la fa balzare in avanti. 
"Amo il tuo culo." Mi mordo il labbro con forza per trattenere le voglie. 
"Pervertito." Mi fa una linguaccia.
Sono quasi tentato di strapparle il pantalone di dosso e prenderla qui su questo pavimento. "Sta arrivando mia madre, quindi non farti venire strane idee. "Mi punta un dito contro come se avesse letto i miei pensieri, forse lo ha fatto realmente. 
"Non capisco perché debba venire ad ogni ecografia." La prima volta, è stata davvero esilarante. Josephine aveva le gambe spalancate, io guardavo lì senza ritegno, mentre sua madre guardava lo schermo imbarazzata. Mi sono beccato persino una borsata in testa perché stavo guardando la mia ragazza come un manico.
"Perché vuole venire e non voglio dirle di no. È il suo primo nipotino. Poi smettila di fissarmi come un pervertito tutto il tempo. Questa volta l'ecografia sarà esterna quindi non avrai molto da guardare!"
"Peccato, un gran peccato!"
Mette le gambe dritte e flette la schiena e si afferra le caviglie con le mani. 
"Mi provochi in continuazione, non dovresti metterti in queste posizioni in mia presenza!"
"Sta zitto e prendimi un asciugamano " ordina con tono divertito.
Le schiaffeggio il culo con l'asciugamano con più forza del dovuto , si alza in piedi con sguardo truce e mi rincorre. 
"Ora me la paghi !" urla adirata.
Corro verso la porta, non posso nemmeno reagire in nessun modo , quindi l'unica soluzione è scappare.
Non avrei mai pensato di scappare da una donna incinta, non c'è mai fine al peggio. 
" Christopher fermati " mi urla dietro mentre scendo frettolosamente le scale che portano al piano , inferiore. Intravedo con la punta dell'occhio la sua coda di cavallo e con un salto scavalco il gatto disteso sul pavimento , valico il divano che diventa l'unico oggetto che ci separa.
Mi lancia il cucchino che prima stava leccando contro e url isterica. 
"A mia discolpa,  non pensavo che arrivasse in maniera così violenta" mi difendo.
Ha gli occhi accessi, sembra che le stia per uscire del fumo dalle orecchie, menomale che ho le armi sotto chiave!
" Christopher,  mi avrai lasciato il segno."
Salta sul divano e mi si avventa addosso , finiamo sul pavimento con un tonfo. Finisce a cavalcioni sul mio addome e iniziai a schiaffeggiarmi sul petto ripetutamente. 
"Dai gattina non fare così."
Sembra che mi stia massaggiando il petto , se me le volesse dare sul serio non sarebbe così delicata.
Va a finire sempre nello stesso modo quando fa così, prima me le suona e poi finiamo a fare sesso selvaggio.
È una donna in tutta la sua essenza, è la mia donna.
Solleva lo sguardo improvvisamente e si blocca. 
"Cavolo amore è tardissimo! "
Scatta in piedi e corre verso il piano superiore dove si trova la nostra camera da letto. Mi ha appena lasciato sul pavimento, stordito e voglioso.
Stavo già fantasticando sulle mille porcherie che avremmo potuto fare ma sembra che le cose non andranno come pensavo.
Mi alzo in piedi e guardo il gatto che mi fissa , si avvicina e si struscia contro le mie gambe. 
"Voi del genere femminile siete tutte strane" borbotto al gatto che ora mi fa le fusa mentre qualche mese fa mi avrebbe strappato le gambe a pezzi. 
"Christopher sali ! Dobbiamo farci la doccia !" urla dal piano di sopra
"Arrivo " urlo a mia volta.
Salgo gli scalini velocemente, entro in stanza nel momento migliore. Si sta sfilando il leggings da yoga che aderisce alle sue cosce perfettamente.
Lentamente scendono lungo le sue gambe, mi poggio contro lo stipite della porta e mi godo la scena.
Si sfila la mia maglietta, poi passa ai calzini, lo slip e infine il reggiseno.
Osservo il suo corpo in ogni suo dettaglio, i seni tondi, prosperosi e sensibili.
La pelle ambrata che luccica per la leggera patina di sudore. Il suo ventre leggermente rigonfio e la sua intimità perfettamente depilata.
Mi slancio dallo stipite e mi incammino in silenzio verso di lei. Le afferro l'elastico che le lega i capelli , glieli slego e lascio che la sua chioma indomabile cada in una cascata sulla sua schiena. Infilo una mano nei suoi capelli e li avvolgo intorno fra le dita.
Inspiro il suo profumo delicato , faccio una leggera pressione, reclina il capo indietro e noto che ha gli occhi dischiusi, si rilassa sotto il mio tocco.
Porto una mano sul suo ventre e glielo accarezzo delicatamente , dischiude le labbra che colgo l'occasione per darle uno dei miei baci, quei baci sporchi dove le getto dentro tutti i miei peccati e i miei demoni.
Senza di lei potrei solo impazzire.

Cape town II 🌌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora