Capitolo 24

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Josephine

Ognuno di noi è destinato a fare qualcosa , a cambiare qualcosa su questa terra, il mio destino era quello di insegna ad un demone ad amare.
Non è stato facile, è stato doloroso.
Gli ho donato tutta me stessa, compresa la mia anima, lui mi ha donato ciò che ne resta della sua.
"Ti prego...non toccarmi " sussurra girandosi dall'altro lato. Ogni volta che fa un incubo, si allontana da me e si rannicchia su se stesso , forse per paura di farmi del male o di far del male al marmocchio dentro di me.
"Lasciami " urla è sull'orlo del letto.
Rischia di cadere da un momento all'altro, decido di intervenire. Mi sporgo e lo scuoto delicatamente per una spalla.
" Christopher " sussurro contro il suo orecchio , ma sembra non svegliarsi, lo scuoto con più forza. "Amore svegliati " uso un tono di voce più elevato , apre gli occhi e si solleva improvvisamente con occhi spaventati.
"Cazzo ... ti ho toccata ? Stai bene ?" domanda premuroso. 
"Sto bene ... ma tu no ... cosa stavi sognando ?" domando preoccupata , accendo la luce della lampada sul comodino e lo osservo con più attenzione. È tutto sudato e ha uno sguardo spaventato, sembra che la paura non abbia mai abbandonato i suoi occhi.
Era un bambino solo contro un mostro, non aveva nessuno dalla sua parte che lo proteggesse. 
"Spegnila " ordina con tono autoritario, la spengo come mi ha richiesto, si stende prono e poggia la testa sul mio petto.
"Va bene così ?"
Non mi risponde, deduco che sia un si.
"Avevo otto anni, era estate. Mio padre era tornato con una donna, si divertiva con donne malate quanto lui a torturarmi. Mi avevo legato al letto, si divertirono a tagliarmi il corpo con un taglierino. Posso percepire ancora la lama che mi apriva la pelle, mi sembra di sentire ancora le risate di mio padre. Mi lasciarono lì, mentre sanguinavo e mi lamentavo in silenzio per il dolore straziante. Sono rimasto legato lì per un giorno intero, finché non decise di slegarmi solo perché dovevo andare a spacciare. Mi trattava peggio di un nemico."
Il suo racconto mi fa riempire gli occhi di lacrime , singhiozzo silenziosamente. Non voglio che si senta in colpa ma non riesco nemmeno a trattenermi. Singhiozzo silenziosamente e solleva il capo.
Posso percepire i suoi occhi cielo sul mio volto ma non ho il coraggio per affrontare il suo inferno guardandolo.
"Non volevo che piangessi. "
Allunga una mano e mi asciuga le lacrime che scivolano dai miei occhi senza un controllo. Sorregge il suo peso sugli avambracci e mi asciuga le lacrime baciando gli esatti punti in cui scivolano lungo il mio volto.
"Sono contenta che tu l'abbia condiviso con me, solo che mi dispiace."
Mi sento così stupida, dovrei essere la sua roccia.
"Sei ancora più bella quando piangi " sussurra sulle mie labbra. Mi bacia con trasporto, divarico le gambe permettendo al suo corpo di aderire completante al mio.
Facilmente inizio a surriscaldarmi  a causa del suo bacio passionale.
Indosso solo un paio di slip così come lui indossa solo i suoi boxer.
Ogni notte non ci spogliamo dei nostri vestiti ma anche delle nostre paure.
La sua lingua stuzzica la mia con leggeri colpetti , insinuo le mani nei suoi capelli, lego le gambe sul suo bacino in una stretta morsa. 
"Non ora Josephine..." Avvampo improvvisamente, sta declinando la mia richiesta con più tatto del previsto. 
"Scusa " biascico a disagio. Mi copro il viso con le mani, le stesse mani che prima stavano stritolando il suo ciuffo indomabile. 
"Gattina..." Mi sposta le mani dal viso e sorrido.  "Non devi mai scusarti per questo." Mi mordicchia il labbro inferiore e poi ci passa la lingua.
"Non riesco più a trattenermi ..." balbetto a disagio. 
"Non devi giustificarti ma non sono nel pieno del mio controllo. Potrei farvi male..." borbotta. 
"Cosa dovrei fare? " mormoro a disagio.
Con lui non so mai come comportarmi. 
"Stare ferma!" Si stende nuovamente sul suo lato.
Odio a non ricevere le dovute attenzioni da lui, ma ha ragione.
"Va bene. "
Mi volto di spalle mi stendo lateralmente lontano da lui ma allunga un braccio e mi avvolge la vita.
"Non allontanarti troppo però..."biascica stringendomi a sé.
Non so se riuscirò mai a capirlo.

L'autista parcheggia la macchina davanti casa di Sam ed Healy.
Christopher e mio padre staranno fuori tutta la mattinata e sinceramente non mi andava di restare sola a casa.
Esco dalla machina e le mie guardie del corpo si posizionano davanti all'entrata dell'appartamento.
Non capisco perché tutti questi controlli , credo che gli Hug si siano arresi, almeno così sembra.
Busso alla porta e Sam viene ad aprirmi la porta.
"Straniera ! Entra sbrigati."
Guarda con un cipiglio le due guardie del corpo che fanno finta di nulla, come se non ci fossi.
Chiude la porta dietro di me.
Healy mi viene incontro con aria divertita. 
"Cosa state tramando ?" domando.
Mi stanno nascondendo qualcosa, ne sono sicura, hanno in mente.
"Andremo in spiaggia , con te oggi e senza di loro."
Fa cenno con il capo verso le guardie del corpo, sarebbe bello assaporare un po' di libertà ma Christopher mi ammazza se viene a sapere una cosa del genere!
"Ragazze non posso rischiare, sono incinta e Christopher si arrabbierà a morte."
Non me lo perdonerei mai se gli dovesse accadere qualcosa. Non posso rischiare la vita di mio figlio.
"Hai ragione, portiamoci le guardie dietro " mormora Sam , sembra che i ruoli di Sam ed Healy si siano momentaneamente invertiti. 
"Cosa cavolo mi è saltato in testa !" Healy scuote la testa come se volesse tornare in sé.
"Mi dispiace ragazze" mormoro abbassando lo sguardo. 
"Non lo dire nemmeno " ribatte Sam.
"E ti prego non piangere." Si appresta ad aggiungere. 
"Non piangerò, solo perché sono incinta, non significa che debba piangere in continuazione."
"Siete fortunate che ho indossato il costume ... " mormoro soddisfatta.
I miei vecchi costumi non mi entrano più.
"Ora cammina."
Aprono la porta di casa e mi fanno cenno di uscire. 
"Aspettate un attimo."
Corro in cucina e prendo un pacco di biscotti, sto morendo di fame. Mi incammino con loro verso l'uscita con aria soddisfatta. 
"Dove vi portiamo ?" domanda uno dei due energumeni che mi scortano.
"In spiaggia, vorrei andare in una di quelle spiagge da far mozzare il fiato."
"Salite in macchina "asserisce senza aggiungere altro. Ci incamminiamo fino alla macchina.
Sam ed Healy fanno qualche commento indecente sulle mie nuove guardie del corpo.
"Ragazze smettetela, vi sentono" borbotto.
"Non essere pesante, stiamo semplicemente apprezzando tutto questo ben di Dio" ammette Sam. 
"Tu sei in una relazione complicata con Cole, non aggiungere altro e tu." Punto un dito contro Sam.  "Tu puoi dire quello che vuoi " affermo guardando Harley.
"Hai finito di farci la ramanzina?"mormora Sam sbruffando.
"Forse" concludo ridacchiando.

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