chapter twenty

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Come al solito sono in ritardo.

Anche se sono figlia di Hermione Granger non ho ereditato la sua capacità, a me ancora sconosciuta, di arrivare in orario. In più non arrivo con dieci minuti di ritardo solo alle lezioni di Lumacorno ma anche agli appuntamenti!

Scaravento un povero primino per terra che si trova, per sua sfortuna, sulla mia traiettoria. Controllo per la millesima volta l'orologio e si, il tempo non si è fermato e quindi sono sempre in ritardo.

Porca Umbridge!

Scendo le scale con la sciarpa che mi finisce in tutte le parti della faccia, anche quelle che non conosco.
Corro verso l'entrata dove vedo già la testa del Tassorosso. Grazie a Godric che loro sono pazienti.
Data la sua altezza mi vede correre nella sua direzione e sorride.

«Grazie al cielo! Pensavo mi avessi dato buca.»

«No no! Ora possiamo andare.» cerco di riprendere un po' di fiato prima di iniziare a camminare verso l'uscita.

«Allora, cosa ti piacerebbe fare?»

«Mah... se andiamo a fare un giro da Mielandia? Devo fare il pieno di caramelle per tutta la famiglia.» tiro fuori dalla tasca l'elenco delle ordinazioni per i diversi membri della famiglia.

Naturalmente per una volta che faccio un uscita con un ragazzo devo fare anche la postina. Ovvio!

«Ok, poi ti va se andiamo alla sala da tè di Madama Piediburro?»

È il tipico rifugio per giovani coppie di Hogsmeade. Quello che mio zio Harry definisce il posto peggiore dove passare San Valentino.

«Va bene.» gli sorrido e lui mi porge il braccio, che io prendo subito a braccietto.

«Le piume sono per James.»dico prendendone un pacchetto.

Altro che favore! Qua devono sganciare i galeoni!

«Per Roxi che cosa avevo detto?»

«Le api frizzole.»

«Poi per Domi le mosche al caramello, per Alice i rospi alla menta... abbiamo tutto.» mi avvicino al bancone, seguita da Edward, su cui poi butto tutte le caramelle.

La commessa mi guarda in modo scettico: queste caramelle non sono tutte per me, insomma, non sono così tanto ingorda.

«Bene, sono quindici galeoni.»

«Mi scusi?!» questa volta sono io che la guardo strana.

Quanto devo pagare per queste caramelle?! Mi devono pagare un bel po'!

«Ehm...»

«Ecco a lei.» il braccio del mio accompagnatore passa davanti alla mia faccia e porge il soldi alla signora.

«Ed, non devi farlo per forza.»

«Insisto.» mi rivolge un sorriso che tra poco mi fa sciogliere le gambe sul posto. Recupero tutte le caramelle e usciamo dal negozio.

«Sei stato troppo gentile. Come posso ripagarti?»

«Rose...» si avvicina e mi bacia abbassandosi di tipo tre metri per raggiungermi. Un bacio caldo.

«Tutto quello che mi serve è già davanti ai miei occhi.»

Come cacchio fa a tirare fuori queste frasi da poeta?!

Niente, però, in confronto a Scorpius. Quelle frasi che ti paralizzano sull'istante, con la sua voce calda...

Tra Rose e fiori, vidi passar Rose e Scorpius...

kiss from a rose || scoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora