chapter twenty-four

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Albus' pov

Scorpius è appena uscito abbastanza incazzato dall'aula e direi proprio che mi deve delle spiegazioni.

Tralasciando che so perfettamente di cosa deve parlarmi perché, andiamo, non sono un migliore amico così pessimo!

Rose è ancora seduta come una rimbambita sullo sgabello e Kate, giustamente, la conduce al suo banco da Roxanne che sghignazza da quando questa storia è iniziata.

«Direi che dopo gli accaduti di oggi potete uscire 10 minuti prima, andate pure.»

«Andate in pace!» evidentemente Rosie non conosce la parola "discrezione" dato che sta scappando come se fosse ora di pranzo.

«Ha fretta la ragazza, la stimo.»

«Siete cugine!» commenta qualcuno.

«La famiglia prima di tutto, bello di mamma. Stai parlando con una Weasley, per Merlino!» Rox afferra la sua borsa e, lamentandosi a più non posso, ci lascia con la delicatezza di un elefante.

«Signor Coogan che diavolo sta facendo?!»

«La mia bacchetta di liquirizia sa di Albus... IO AMO ALBUS

«Ah si?»

Kate si precipita verso di me e giuro di vedere i suoi occhi a forma di cuoricino come nei cartoni babbani.

Si siede sulle mie gambe avvolgendo le braccia attorno il mio collo e inizia a giocare con i miei capelli mentre sorride come una psicopatica.

Una psicopatica che amo, però.

«Direi che il Signor Coogan ha versato una buona dose di Amortentia sul dolciume della Signorina Zabini. Potter, dato che la sua amica darà retta solo a lei, la porti in infermeria, per favore.»

«Ma io non ho fatto nient...»

«Stia zitto per favore, signor Potter?!»

«D'accordo... ehm... Kate.»

«Chiamami in un altro modo, ti supplico.»

«Oh... Mostriciattolo?»

«Si, andiamo in infermeria!»

***

«Ci ho ripensato, noi non andremo in infermeria!»

«Kate ma...»

«Io mi sento benissimo! Sono con la persona che amo perciò che motivi ho di star male?!»

Sorrido nel vederla splendere in questo modo e soffro nel sapere che tutto ciò è merito di uno stupido filtro d'amore.

Beh, tanto vale godermela finché dura.

«Cosa ti va di fare, mostriciattolo?»

«Giochiamo a quidditch no?»

«Ma...»

«Il campo è vuoto, e io amo il quidditch quasi quanto te.» ondeggia fino a che non rimangono pochi centimetri a separarci, appoggia le sue mani sul mio petto e comincia ad avvicinarsi.

«Oh, bene...ehm... ANDIAMO!» la prendo per mano ed inizio a correre verso il campo, mentre la sua risata cristallina riecheggia per i corridoi.

***

«Eddai Albus, tuo zio Percy è più agile di te!»

«Giochi come una femminuccia!»

kiss from a rose || scoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora