chapter thirty-two

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Rose's pov

«Sai, Cristiano mi ha scritto.»

«Davvero?» guardo la mora che cammina di fianco a me.

«Sì. Dice che è felice e tutto quanto, ma che non potrà tornare in Inghilterra prima del prossimo anno o anche due!» si lamenta, passandosi le mani tra i capelli.

«Veramente?!» esclamo stupita.

«Il problema è che io non posso pensare di mantenere una relazione a distanza perché mi piacerebbe divertirmi e avere qualcuno con me, vicino a me.»

«Capisco e...» la incito a continuare.

«Weasley.» il corpo muscoloso di Scorpius Malfoy si ferma in mezzo alla strada che io e la Paciock stavamo percorrendo per andare in sala grande, dopo la lezione di erbologia in comune.

«Malfoy.»

«Dovresti gentilmente seguirmi nello studio della McGranitt.» annuncia con un sorrisino furbo.

«Cos'hai fatto questa volta?» Alice mi guarda con uno sguardo di rimprovero.

Mi sentirei veramente in colpa se non ci fosse un leggero problema: non ho la minima idea di quello che ho combinato.

«E per quale motivo?»

«Non ha voluto dirmi il motivo. Ora puoi seguirmi?» senza più proferite parola, decido di seguire il fondoschiena del platinato.

«Scorpius mi potresti dirmi cosa vuole da me la preside?» come risposta Platinette apre un'aula vuota spingendomi dentro.

La sua bocca si poggia sul mio collo e le mie mani si aggrappano alle sue spalle per poi muoversi su tutta la sua schiena muscolosa. Mi bacia con foga come se quel contato ci fosse mancato per troppo tempo, fatto assolutamente vero. Inizia ad accarezzarmi l'interno coscia mentre io gli accarezzo i capelli.

«Rose...» ansima.

Perché il mio nome detto da lui suona così bene?

«...ti amo.»

Ok, questo non me lo aspettavo.

MANTENIAMO LA CALMA.

Mi fermo bruscamente. Non rispondo, non tanto perché non provi gli stessi sentimenti, ma più per il fato che sono confusa: confusa del nostro rapporto, del nostro futuro, di quello che sento...

«Tutto bene?» Scorpius mi guarda perplesso mentre io cerco di evitare i suoi occhi grigi penetranti.

«Scorp...» riesco a vedere la delusione nei suoi occhi appena apro bocca.

«Senti... non ne vale la pena. Non voglio sentire delle scusa insensate. Lo capisco, siamo giovani ed è troppo presto. Eppure io sono sicuro di amarti...» il suo sguardo torna freddo e pieno di disprezzo, come quello che sfoggiava in mia presenza all'inizio dell'anno o quando è arrabbiato.

«Lo sapevo, questo è quello che succede quando mi apro con una persona.»

«No! Aspetta...»

«Ciao Rose.» esce con uno scatto fulmineo dalla stanza, senza neanche darmi il tempo di realizzare.

Rimango lì a guardare la parete per una buona decina di minuti cercando di metabolizzare.

Mi ha detto "ti amo". La frase che ogni ragazza spera nella sua vita di ricevere, e Scorpius me l'ha appena detto eppure non sono riuscita a non dubitare.

Ho bisogno di parlarne con qualcuno, parlare con lei.

Alla velocità della luce mi dirigo verso i sotterranei sbattendo ragazzi, bambini e professori contro le pareti cercando di non cadere malamente.
Arrivo nei sotterranei accorgendomi che la velocità nel raggiungerli non serve a niente se non so la parola d'ordine.

kiss from a rose || scoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora