Chi ha un cuore fragile, farebbe di tutto per fare in modo che non si rompa, usando qualunque metodo possibile.
Eppure chiudersi in sè stessi non è l'unica soluzione, si potrebbe trovare qualcuno che oltre a proteggere il cuore...lo rinforzi.
«T/N s...
La situazione attuale mi provocava un forte crollo fisico ed emotivo, ora mi sentivo male per aver "offeso" Yoongi... Ma sentivo anche un gran dolore alla pancia, non avrei saputo affrontarlo domani... Chissà cosa mi avrebbe detto se mi avesse vista un'altra volta, e io non sapevo di certo come approcciarmi con lui, dopotutto la nostra relazione era sostenuta dall'odio. Quel ragazzo mi stava consumando la mente sempre di più, ogni giorno mi ritrovavo almeno tre volte a pensare a come avrei potuto avvicinarlo, oppure come avrei iniziato una banale conversazione, e le parole che aveva detto dopo avermi calciata iniziavano ad avere un peso emotivo. Mi sentivo malissimo, se solo non lo avessi conosciuto non mi sentirei distrutta e in colpa.
Jungkook tornò a casa tardi, io non gli dissi nulla, ci pensarono i miei. Quella sera decisi di non mangiare nulla e mi addormentai sul letto.
Era il fatidico giorno, il giorno in cui lo avrei dovuto reincontrare per l'ennesima volta, probabilmente uno dei giorni più brutti di tutta la mia vita. La mattina presto i miei due amici suonarono alla porta, mi dissero che avrebbero aspettato Yoongi al bar di fronte casa mia. Non potei che annuire, tanto meglio, in qualunque caso sarei potuta correre al riparo. Ci sedemmo, ma i ragazzi notarono che qualcosa in me non andava.
<T/N... Cos'hai? >chiese Jimin avvicinandosi e sedendosi accanto a me. Non avevo toccato ne' il mio caffè né il piccolo dolcetto nel piatto, ma, bensì, li guardavo in maniera malinconica. <nulla Jimin... >dissi per poi scostarlo da vicino a me. Intanto Hoseok si era avvicinato a noi due. <È per quello che è successo ieri?... Ti possiamo aiutare... >disse accarezzandomi il volto. Io a quelle parole sobbalzai e mi vennero i brividi, non sapevo cosa mi stesse succedendo. Ma scossi la testa. Yoongi arrivò di fronte al tavolo, i due ragazzi si alzarono leggermente sconfitti, ma forzarono un sorriso per il loro amico. Lui appena mi vide si irrigidí. Provai a guardarlo negli occhi, ma non ci riuscii... Ero seduta curvamente sulla sedia, tenevo lo sguardi basso e mi sentivo pietrificata, in trappola. Non riuscii a vedere la sua espressione, perché non volevo guardarlo, avevo peura, ma... Mi sentivo in colpa e insicura.
<Yoongi torna qui! >urlò Hoseok. Subito sentii il rumore delle sedie che raschiavano il pavimento. Si erano seduti, tutti e tre. <perché mi avete chiesto di venire?... E perché questa puttana è qui?? >disse visibilmente arrabbiato. Io mi chiusi ancora di più a riccio, ci mancava poco che scomparissi. <dovete parlare>dissero Hoseok e Jimin. Il ragazzo sgorbutico sbattè i palmi sul tavolo, con così tanta forza che sentivo lo sguardo di tutti nella nostra direzione. Yoongi, dopo aver ripetuto quell'azione un paio di volte iniziò a parlare, ma io non capivo nulla di quello che diceva, avevo la testa china e gli occhi spalancati, poi Hobi mi scosse.
<Hey... >disse solo. Io non riuscivo a parlare, non sapevo il perché, ma avevo paura. Il ragazzo corvino tirò un altro pugno al tavolo. Io mi immobilizzai ancora di più. <NON SO SE È CHIARO... MA IO NON VOGLIO AVERE A CHE FARE CON QUESTA RIMBAMBITA! >Urlò, mi sentii ancora una volta osservata, tutti fissavano me, sentivo vociare, parole amare e che mi trafiggevano il cuore, già appesantito dal dolore, gli sguardi, invece, mi penetravano l'anima,così tanto da sentirmi soffocare. Non ressi più tutte quelle emozioni negative, dovevo liberarmene al più presto... O sarei esplosa. Un singhiozzo uscì dalla mia bocca involontariamente, non avevo più il controllo del mio corpo. Mi tappai subito la fonte del singhiozzo,ma non risolse la situazione, infatti le mani non furono in grado di soffocarli,inoltre i miei occhi contribuirono al problema diventando lucidi,non avevo più il possesso di me stessa. Ora ero a pezzi, ancora una volta, e quell'incontro aveva peggiorato la situazione.
Mi alzai di scatto con una lacrima che mi rigava il viso, vedevo offuscato e non capivo più quello che dicevano i miei compagni, avevo ancora le mani sul volto. Appena alzai lo sguardo per correre via vidi Yoongi che si era voltato verso di me con la bocca semi aperta a le iridi dilatate, aveva lo sguardo colpevole e un espressione sorpresa. La mia sedia si ribaltò e cadde a terra, io iniziai a correre, veloce, verso casa. Per poco non venivo investita,sentivo delle voci chiamarmi, ma non mi girai. I miei capelli si attaccavano al volto per colpa delle lacrime che continuavano a sgorgare senza sosta. Qualcuno mi afferrò il braccio, ma mi dimenai, lo strattonai per poi non fermarmi e sbattere il portone del palazzo. Mi chiusi in camera ed iniziai a piangere, scacciai malamente Jungkook che si era preoccupato appena ero entrata in casa. Non sapevo cosa mi fosse preso, ma non riuscivo a smettere di piangere. Chiusi tutte le chiamate da parte di Hoseok e Jimin. Buttai il telefono a terra, dopo averlo spento.
Non dovevo incontrare quel Min Yoongi, aveva portato solo a gravi conseguenze. Ora non era lui che stava male, ora ero io. Sporcai il cuscino di trucco. Poi iniziai a tirargli pugni su pugni. Ma nulla, i miei pensieri ritornavano sempre a galla, per farmi sentire male, anzi, ero devastata. Le mie grida spezzate venivano soffocate dallo stesso cuscino. Stavo per perdere la voce, ma mi stavo solo sfogando... Stavo ributtando tutto fuori. Per dei giorni, nulla mi avrebbe tirato su il morale,ne ero sicura. Decisi di alzarmi goffamente per prendere un bicchiere d'acqua, avevo la gol secca e dolorante per le troppe urla, dovevo parlarne con mia madre, chiederle consigli... Ma un bigletto attirò la mia attenzione. Erano partiti. I miei fottuti genitori sarebbero stati fuori per lavoro, ma non una settimana, non due, tre mesi interi. Io caddi a terra, quella giornata sarebbe stata da dimenticare... Ma non riuscivo nemmeno a pensarlo. Non la avrei dimenticata mai, non lo avrei dimenticato mai. Quel ragazzo... Se lo avessi incontrato anche solo un'altra volta...sarei potuta crollare. E nulla mi avrebbe fatto rialzare, nemmeno la più potente cura al mondo. Anche perché, non ne avevo una.
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Ciaoo come va?? Spero che, come sempre, il capitolo vi sia piaciuto... E...penso che non riuscirò a fare capitoli più lunghi di così....
Byeee!!
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