6. Un Petto Su Cui Piangere

235 29 6
                                    

«CiaoOoOooO sono Seokjin! Molto piacere.» il castano chiaro mostrò un sorriso smagliante a Yoongi.
Mha, che dire, anche sto tipo mi sta sui cosiddetti.
Il menta gli rivolse uno sguardo si fuoco, sperava vivamente che avrebbe le sue intenzioni. Non voleva avere nulla a che fare con lui.
«Lui è Min Yoongi.» rispose Namjoon al posto suo, il che lo turbò altamente. Come si permette sto coso!?

«Sisi, vabbè okay. Sono Yoongi e bla bla bla, ciao e tanto piacere.
Ora potete portarmi in camera mia? Sono abbastanza stanco e si sta facendo tardi. Non penso mangerò stasera.» disse stizzito mentre cominciò a riavviarsi verso l'edificio. «Yoongi aspetta! Ti accompagno!» disse Seokjin mentre gli correva dietro.
Menomale che c'è lui, davvero, sennò non so come avrei fatto.

Il menta decise però di aspettarlo all'entrata, quando si girò verso di lui ne approfittò per osservare il panorama. Il grande giardino popolato veniva scurito dal tramonto... Il cielo era arancione, con degli sprazzi di rossiccio.
Arancione.

Si risvegliò dalla specie di trans in cui si trovava quando Seokjin gli riempì tutta la visuale e ancora affannato per la corsa gli fece «Ma quanto diavolo cammini veloce? Sarai pure un nanetto, ma ne hai di fiato eh.»
Nanetto?

Il "nanetto" non sprecò nemmeno tempo a rispondere e ancora più velocemente s'incamminò verso il corridoio, anche non sapendo dove andare precisamente.
Sorprendente Seokjin lo superò, facendogli strada. Il tragitto non fu molto breve, ma alquanto silenzioso, il che calmò abbastanza Yoongi.

Arrivarono davanti una porta marrone, al centro vi era una targhetta con su scritto il numero 89.
Seokjin l'aprì ed entrambi i giovani vennero immediatamente colpiti da imprecazioni.

«Cazzo Jungkook, no! NO, NO E NO! HO DETTO DI NO.» stava urlando un ragazzo dai capelli castani con delle sfumature verdi, portandosi una mano tra di essi e tirandoli frustato.
Sembrava parecchio incazzato, così Yoongi evitò tranquillamente di intromettersi.

Stava addirittura per uscire quando Seokjin lo prese per una manica e lo riportò dentro.
«Ma non vedi cosa sta succedendo!? Io me ne vado.» gli sussurrò. «Stai zitto e aspettiamo, questa è la tua stanza.»
La mia stanza...? Eppure sembra abitata dal ragazzo castano e da... Un altro tipo con cui sta litigando.

L'altro sembrava stare sul punto di piangere «Tae... Ti prego, lo sai che non l'ho deciso io!» si avviò velocemente verso una valigia nera e la spostò verso la porta con grande goffaggine.
Il castano lo bloccò, tenendogli ferma la valigia. «Kookie no, non andare. Non ce la faccio senza te, lo sai.» sospirò il castano.
«Taehyung, starò un paio di porte più in là. Verrò tutti i giorni, lo sai che non ti lascio.»
Lo guardò serio, quello che Yoongi ipotizzò si chiamasse Jungkook. Quest'ultimo posò una mano sulla sua guancia e la sfiorò delicatamente con il pollice più volte. Gli sorrise calorosamente, al che il castano chiuse gli occhi, beandosi del calore prodotto della mano.
Il contatto durò poco, Jungkook afferrò triste la valigia ed escì dalla camera, avviandosi lungo il corridoio.

Che cazzo è appena successo? Mi trovo in Beautiful gay version?

Solo dopo l'uscita di Jungkook il tipo castano si accorse della presenza dei due ragazzi sulla soglia della porta.

In una frazione di secondo elaborò la situazione, e si scaglia verso il menta, puntandogli il dito contro. «Allora sei TU! Dannato bastardo! Potevi pure morire sotto un ponte con i tuoi maledettissimi problemi mentali! Stronzo!»
Giuro che gli do una testata.

Fortunatamente Yoongi riusciva bene a recitare la parte dell'insensibile e apatico, perciò cercò di ignorarlo; come se quelle parole amare non lo toccassero nemmeno per sbaglio.
«Allora questa è la mia nuova stanza? E dovrò convivere con sto dipo?» si rivolse a Seokjin con fare annoiato. Lui annuì, per poi riferirsi al tipo castano. «Taehyung, per piacere. Lui non ha nessuna colpa. Se proprio vuoi dare la colpa a qualcuno di questo cambio di camera dalla al responsabile.» inizialmente sembrava essere arrabbiato, poi però finì per sorridergli dolcemente.

Ma allora sti tipi si conoscono? Gesù mio, è una coalizione, voglio morire.

Taehyung sembrava come paralizzato, fino a quando un singhiozzo prese il sopravvento sul suo corpo e si buttò tra le braccia di Seokjin.
«Ehi, va tutto bene. Te l'ha detto anche lui, tornerà. Anzi, sarà come se non se ne fosse mai andato.» disse Seokjin passandogli una mano sulla schiena.
«Hyung ho p-paura. Lo sai a-anche tu che non sono m-mai stato separato da J-J-Jungkookie.» cercava di dire Taehyung tra un singhiozzo e l'altro.

Quella scena che Yoongi ritenne dir poco pietosa continuò per ben dieci minuti, nei quali egli sperava sarebbe finita al più presto.
Ci mise poco a pensare queste cose malefiche. Ormai c'era abituato, gli bastava poco per sprigionare odio.
In quella scena, però, il vero se stesso non vide nulla di patetico.
Vorrei tanto anch'io trovare qualcuno così, qualche persona capace di capirmi, di sostenermi, di aiutarmi. Vorrei davvero un petto su cui piangere senza freni.

Un petto?

Una immagine confusa gli balenò in mente. Un petto su cui piangere... Improvvisamente aveva la sensazione di aver già pianto stretto a qualcuno.
Quella sensazione, però, durò poco.

«Sono T-Taehyung. Kim Taehyung. Scusa per prima... Non ho mai vissuto con qualcuno al di fuori di J-Jungkook. Non sono pronto.» il menta vide Taehyung stropicciarsi con noncuranza gli occhi pieni di lacrime. Si asciugò con la manica del maglione e tirò su con il naso.

«Sono Yoongi.» disse semplicemente, senza lasciar trapelare emozioni.
Vorrei tanto abbracciarlo.
Vorrei tanto aiutarlo.

«Vado a parlare con il dirigente di questa situazione. Vediamo cosa si potrà fare. Vi raggiungerò più tardi.» disse Seokjin che si dileguò senza sentire risposta.

Yoongi sbuffò pesantemente e mi buttò su uno dei letti nella stanza, quello immacolato.
In che situazione di merda mi trovo?
Chiuse gli occhi e prese a sospirare.
Si ritrovò a pensare al paesaggio davanti a cui si trovava poco tempo prima.

Quel tramonto era bellissimo.
Così splendente, vivo e...

Arancione.

sᴏ ғᴀʀ ᴀᴡᴀʏ 	||♡ᴍ.ʏɢ+ᴘ.ᴊᴍ♡||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora