Yoongi si sveglió di soprassalto per colpa di un terribile incubo.
In questo incubo Yoongi si trovava nel vuoto più assoluto, attorno a lui era tutto nero e terrificante. Il ragazzo, però, non era intimorito da tutta quella situazione.
Continuava camminare, non sapendo dove andare. Camminava nel buio più assoluto, fino a quando sentì una voce che lo scosse, facendolo fermare.Una vocina dolce continuava a dirgli:«Apri gli occhi!»
«Non lo amerai mai.»
Non capiva di cosa stesse parlando, ma lo fece sentire male.Perché era Jimin a parlare.
Yoongi ricominció a camminare, cercando disperatamente qualcosa. Qualcosa di ignoto anche a lui.
La voce ricominciò a parlare e una scarica di brividi percosse Yoongi.
«Non mi lasciare.»
Continuava a dire la voce di Jimin.Il menta cominciò a correre fino a quando sentì l'arancione piangere.
Stava piangendo e urlava.
Qualcosa si spezzó dentro Yoongi. Non avrebbe mai voluto sentirlo piangere.Il suo cuore batteva all'impazzata, fino a quando non cadde in un buco.
Si ritrovó nel suo letto, sudato e con il batticuore.
Si guardò vicino, di Jimin nemmeno l'ombra.
L'orologio sulla parete segnava le tre di notte.
Senza pensarci si alzò dal letto, spinto dall'incubo e dalla preoccupazione. Si recò al bagno, ma Jimin non si trovava nemmeno lì.
Allora si mise le ciabatte e di soppiatto, uscì dalla stanza.
Dove diavolo starà quello stupido adesso?Il giardino era chiuso data la tarda ora, perciò lo escluse dal principio.
Vide tra i vari bagni posti nei corridoi. Ancora niente.Di Jimin non c'era traccia e ciò fece agitare maggiormente Yoongi. Dove si sarebbe potuto cacciare?
«Park» sussurrò entrando in una delle tante aule. Ne girò un paio ma a quanto pare non era nemmeno lì.Poi finalmente udì qualche rumore provenire dall'aula di danza.
Jimin lì dentro?
O è lui e mi salvo il culo dai sorveglianti o sono fottuto.Il ragazzo si avvicinò lesto alla porta accostata e l'aprì con un'eterna lentezza.
Vide ancora una volta quel colore che gli faceva finire il cuore nello stomaco. Rilasció un sospiró di sollievo e si appoggiò a lato della porta, in modo da osservarlo meglio.La visione che si mostrò davanti gli occhi di Yoongi lo lasciò sbalordito.
C'era il piccolo nanerottolo che ballava.
In realtà non ballava semplicemente; secondo Yoongi, il piccolo stava instaurando un'armonia tra il suo corpo e la musica che gli esplodeva dalle cuffiette.
Si lasciava percorrere dalla musica e il suo corpo reagiva in maniera divina.
Sembrava essere in tutt'altro mondo. Sembrava felice e spenzierato.
Si fissava allo specchio mentre ballava, come un pittore che guarda un quadro che ha appena finito di dipingere.Se Yoongi avesse dovuto descrivere Jimin in quel momento, l'avrebbe definito semplicemente "Un'opera d'arte".
Un bellissimo quadro dipinto da Dio.
Avrebbe tanto voluto toccarlo in quel momento.
Avrebbe voluto tirargli indietro i capelli che ricadevano continuamente sugli occhi.
Avrebbe voluto porgli dell'acqua.
Ma soprattuto, avrebbe voluto vederlo ballare per sempre.Passò molto tempo da quando Yoongi si trovava lì, tanto che per la stanchezza si mise seduto a terra.
Stava continuando a guardare Jimin, quel ragazzo non si fermava un attimo. Pareva essere posseduto, continuava a ballare senza sosta.A Yoongi non importava stare seduto sul freddo pavimento dell'aula. Avrebbe camminato anche su dei carboni ardenti, tutto pur di continuare ad assistere a quella visione paradisiaca.
Jimin era così concentrato, tanto da non aver notato la presenza del suo hyung.Yoongi posó il capo sulla parete, gli occhi si stavano per chiudere, quando un rumore lo risvegliò improvvisamente.
Guardò nella direzione del piccolo e il cuore gli si fermó all'instante.
Era finito a terra, probabilmente era caduto e si stava tenendo un piede.
Non fu quello a congelare Yoongi sul posto, però.Jimin un secondo dopo non aveva più le mani attorno al piede. Quelle piccole manine si appoggiarono sui suoi capelli e cominciarono a tirarli.
Cominciò a piangere.
Non era un pianto urlato, come quello a cui Yoongi aveva già assistito.
Jimin stava singhiozzando piano e il suo corpo veniva scosso.Il cuore del più grande tremò inconsciamente a quella vista.
Gli faceva male vederlo piangere e non ne capiva il motivo, forse gli faceva solo pena.Il menta si alzò lentamente e con passo felpato si avvicinò al piccolo.
Si inginocchiò di fronte a lui, tolse le mani dal volto dell'altro, in modo che lo guardasse.
L'altro si scostó immediatamente, girandosi dall'altra parte, cercando di pulirsi il volto.
«C-che ci f-fai qui?» chiese girando un poco il volto.«Mi sono svegliato e non ti ho trovato. Mi hai fatto prendere un colpo, stupido. Non farlo più.»lo rimproveró.
Yoongi si avvicinò e lo abbracciò da dietro.
In risposta Jimin cominciò a torturasi le dita.
«Perché stavi piangendo?»«Hyung...» l'arancione si girò completamente verso il più grande, saldando il proprio sguardo al suo. «Perché fai c-così?»
Quella domanda confuse Yoongi, che non sapeva minimamente a cosa si stesse riferendo.
«Così come?» chiese mentre sistemava un ciuffo di capelli dietro l'orecchio del piccolo.
Quel gesto fece sussultare Jimin che cercò di formulare una risposta. «Mi hai sempre trattato come una nullità. Perché adesso sei qui?» chiese sviando lo sguardo del più grande.
Sentiva l'ansia crescere, sarebbe svenuto di lì a poco, si stava sentendo andare via.Lo sgurdo di Yoongi si congeló in una frazione di secondo e si separò dall'altro.
«No, hai ragione. Non dovrei essere qui.» disse in tono glaciale.
Poi si alzò, allontanandosi piano da Jimin, che poco dopo svenì.Ancora una volta, si ritrovò addormentato tra le lacrime. Questa volta, però, erano dovute al ragazzo che l'aveva abbandonato.
Lasciandolo solo, un'altra volta.
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sᴏ ғᴀʀ ᴀᴡᴀʏ ||♡ᴍ.ʏɢ+ᴘ.ᴊᴍ♡||
Romance❁In revisione❁ Min Yoongi è sempre stato un ragazzo lontano dal resto del mondo. Gli bastava la musica per entrare nel suo mondo, dove anche le sue sofferenze venivano alleviate. La musica era l'unico mezzo per fuggire dalla sua vita disastrata. A s...