17. Anime Gemelle

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Jungkook non aveva mai visto il cielo tanto scuro di prima mattina. Era presto, saranno state circa le otto e il sole era già sorto, purtroppo coperto dai nuvoloni color pece. Di li a poco sarebbe iniziata una tempesta oppure sarebbe sorta un'apocalisse. Più o meno le sensazioni erano quelle. Il ragazzo si alzò dal letto per osservare meglio l'esterno. L'angoscia lo rese una sua preda e in balia della pressione soffocante lasciò uscire un sospiro. Si era svegliato già da un po' a causa di un incubo. 

Jungkook era spaventato, quel sogno ormai lontano gli sembrava fin troppo reale. Anche durante la giornata che sognó il cielo sembrava essere molto minaccioso.
E se fosse stato come uno dei suoi tanti sogni? E se si fosse realizzato? Il ragazzo tremava al solo pensiero.

«Jungkookie...» un sussurro rapí il piccolo dai suoi pensieri oscuri.
Taehyung si era svegliato e lo stava osservando con solo un occhio aperto.

Quella visione fece venire all'altro un pallido rossore sulle gote. Il ricordo gli andò subito a quel sogno tanto realistico. Taehyung l'aveva baciato.

Ma era solo un sogno.

Un bellissimo sogno.

«Kookie che hai?» disse poi Taehyung con voce roca, dovuta al risveglio.
Un fremito passó il corpo di Jungkook.
Probabilmente non era per la presenza fisica dell'altro e forse nemmeno per il suo timbro roco e basso.

Il suo cuore reagì alle sue parole tremando, solo per un motivo. 
Tae pensava sempre a Jungkook e questa ne era la prova. Il grande non aveva fatto nemmeno in tempo a svegliarsi che vedendo Jungkook così assorto chiese subito cosa gli fosse successo.

Taehyung amava proteggere Jungkook. Non perché si divertisse, semplicemente perché voleva farlo stare al sicuro da tutto. Anche se molte volte Tae si sentiva impotente, data la sua fobia.

Jungkook si sentiva veramente esausto. La stanchezza si era insinuata nelle sue ossa. L'ansia stava per aumentare, riusciva a sentirlo. Cominciava a tremare e il petto gli faceva male.
Sarebbe stato felice se quei sintomi fossero dovuti a quello che gli faceva provare Taehyung. Eppure sapeva che non era così.

E come faceva spesso, quando stava male, Jungkook si diresse verso il letto del suo Taehyung e ci si sdraió.
Si giró su un fianco, rivolto verso il volto dell'amico. Egli non era sorpreso, aveva già capito che Jungkook non doveva stare bene.

Tae si ritrovó a fissare gli occhi lucidi del ragazzo disteso davanti a lui.
Era bello, bello da mozzare il fiato. Taehyung lo pensò fin dal primo momento che lo vide.

Gli mise una mano dietro il capo e lo spinse contro il proprio petto.
Sapeva che aveva bisogno di affetto, che aveva bisogno di lui.

Taehyung prese ad accarezzargli i capelli che tendevano al corvino per provare a calmarlo.

«Ci sarai per sempre tu a proteggermi?» sussurró improvvisamente il piccolo contro il petto dell'altro.

Molto spesso Jungkook dimostrava di avere un carattere forte e maturo. Frequentemente era così diligente tanto da sembrare più grande di Taehyung. Infatti era sempre lui a prendersi cura del più grande, aiutandolo con la sua fobia.
Quei rari momenti in cui Taehyung vedeva Jungkook debole e malandato lo facevano sentire in colpa. Lui doveva proteggerlo da tutto il male esistente, lui faceva il possibile, almeno ci provava. Nonostante ciò, molto spesso non riusciva a farlo stare bene.
Vederlo stare male gli spezzava il cuore, lui era la sua unica ragione di vita; non avrebbe mai voluto perderlo.

«Piccolo lo sai che ci sarò sempre io a tenerti al sicuro. Sai già che terró per sempre la tua mano, anche se dovesse finire il mondo.» disse il castano, prendendo la mano del più piccolo.

Come risposta quest'ultimo strinse con la mano libera il pigiama di Taehyung, stringendosi di più a lui. Cercò così di trattenere le lacrime.
Il più grande allora lo continuò a rassicurare, posandogli un bacio fra i capelli setosi.

«Tae, secondo te come sta Jimin hyung?» disse dopo un po' Jungkook.

«So cosa intendi, me ne sono accorto anch'io. Comunque non penso stia molto bene, ma vedi che passerà.» cominciò il più grande «Non tutti sono fortunati come noi.» sdrammatizzó poi. Il che confuse l'altro.

Come noi cosa?

«Cosa hyung? Perché fortunati come noi?» chiese piano il piccolo. Cominciava a battergli forte il cuore e non ne capiva nemmeno il motivo. Così attribuì il tutto all'ansia.

«Perché noi abbiamo trovato la nostra anima gemella.» disse il castano, per poi passare la mano sulla schiena di Jungkook.
«La nostra anima gemella? Tae che dici? Io no-» venne interrotto dalle mani del più grande che lo spingevano indietro.
Taehyung mise il volto alla stessa altezza di quello del suo amico, in modo da vederlo.

Saldó lo sguardo a quello di Jungkook, per poi posargli una mano sulla guancia.
L'altro non riuscì a trattenersi e si lasciò percorrere da un gemito di conforto, cosa che fece sorridere soddisfatto Taehyung.
«Tu, Jungkook. Tu sei la mia anima gemella.»

A Jungkook si fermó il respiro. Anche Taehyung era la sua di anima gemella? Ovvio che si.
Taehyung era il suo sole, era il suo unico pensiero.
«Tae.. Io-» però si fermó quando l'altro ragazzo intrecció di nuovo la mano alla sua.
Non aveva le mani grandissime eppure erano affusolate ed eleganti.
Jungkook sentí il cuore arrivare in gola.

«Si Jungkook, lo so. Anche per me è così.» disse Taehyung per poi posare un bacio sul naso di Jungkook.

E si persero, ognuno negli occhi dell'altro, mentre le loro mani erano ben salde tra di loro.
Mentre i loro cuori, ancora una volta, si legavano.

sᴏ ғᴀʀ ᴀᴡᴀʏ 	||♡ᴍ.ʏɢ+ᴘ.ᴊᴍ♡||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora