11. In Coma

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Jimin era felice.
Era davvero felice.
Yoongi non si ricordava di nulla. Non si ricordava di quella notte e nemmeno di lui.
Jimin stava alla grande.
Era quello che voleva fin dall'inizio. Cercare di nascondere quella notte al mondo intero, anche allo stesso Yoongi. Sapere che quest'ultimo non si ricordava di nulla era per lui una salvezza.
Nessuno doveva sapere che si trovava li, nessuno doveva sapere delle sue scappatelle notturne fuori dalla 'casa'; sarebbe stato cacciato e abbandonato in mezzo alla strada.
Anche se da una parte sarebbe successo comunque, prima o poi; perfino i 'genitori' che non ha mai conosciuto, l'avevano abbandonato.

Aveva trovato conforto quella notte.
Non si aspettava che sbirciando dentro una casa a caso, si sarebbe ritrovato ad osservare quella scena.
Aveva visto Yoongi che veniva aggredito da un uomo, poi vide il ragazzo sparire nel lungo corridoio.
Jimin camminó sempre più velocemente, fini a raggiungere la rampa di scale per le emergenze.
Dopo essere salito e aver trovato quella che pensava essere la stanza del ragazzo, inizió a bussare leggermente alla grande finestra. Quest'ultima raggiunta passando lungo il largo davanzale esterno.

Da una parte avrebbe voluto dimenticare anche lui, in modo da non farsi coinvolgere troppo dal ragazzo che lo trattava con carriveria. Eppure, quella fu l'unica notte in cui si sentì realmente vivo.
Provava tristezza, tenerezza, rabbia, affetto, gioia e amore. Provava davvero tante cose, cose mai provate prima.

Per la prima volta si sentiva importante, in grado di poter fare qualcosa. In grado di poter proteggere qualcuno.
Quando Yoongi era lì, a piangere tra le sue braccia. Era egoisticamente felice, ma si sentiva allo stesso tempo amareggiato da tutto il dolore che stava provando quel debole ragazzo.

Appena seppe che un ragazzo fu portato nella parte clinica dell'edificio non si fece domande. Corse rapidamente verso il reparto in cui si trovava.
Si fiondò nella stanza in cui era ricoverato, e con grande piacere, notò si trattava dello stesso ragazzo, sdraiato nel letto.

Jimin impallidí immediatamente quando lo vide attaccato a delle fleblo e vari macchinari. Il cuore gli fremette, non conosceva nemmeno il suo nome, perché avere quella reazione?
In seguito scoprì il nome del ragazzo e riuscì a carpire di nascosto dai dottori, informazioni sulla situazione in cui versava e perché fu ricoverato -anche se il motivo lo conosceva già fin troppo bene-.

Era in coma.
Jimin ne uscì distrutto, non si aspettava tutto quel casino, in fondo era solo svenuto.
Si sentì in colpa per averlo lasciato svenuto nella sua camera ma d'altronde, non avrebbe potuto fare altro o l'avrebbero cacciato per essere uscito di nascosto.

Quando lo rivide per la prima volta si sentì scosso. Gli trenavano le ginocchia e si sentiva scoppiare il cuore, era così felice. Sarebbe tanto voluto saltare addosso a Yoongi, piangere e dirgli che gli era tanto mancato. Anche se ogni giorno andava a trovarlo. Anche se non si conoscevano. Anche se Jimin non era importante per lui.
Yoongi al contrario, aveva scavato un piccolo solco nel cuore di Jimin e vi si era annidiato.
In quel periodo in cui Yoongi non era cosciente, Jimin era sempre lì, con lui. Non era nemmeno lui a conoscenza del perché, ma ne sentiva il bisogno. Il suo cuore ne sentiva il bisogno.
Passava le giornate lí con lui, seduto su una seggiola posata a lato del lettino. Dato che non vi era mai nessuno che andava a trovarlo -se non i medici-.
Jimin si disse che era quello il motivo per cui sentiva il bisogno di stare con lui, solo perché Yoongi gli faceva un po' di pena, essendo sempre solo.
Ormai era abituato alla presenza assente del maggiore, ma gli stava comunque attaccato.

Non c'era un momento che non volesse passarlo con lui. Voleva stargli vicini, leggergli libri, cantargli canzoni, recitargli poesie, raccontargli storie. Voleva tenergli la mano e piangerci sopra, lo voleva costantemente, incessantemente.
Ormai dormiva anche con lui. Entrava silenziosamente dalla grande finestra, dopo che chiudevano il reparto. Metteva la seggiola vicino al lettino e poggiava la testa su quest'ultimo. Si addormentava così per un paio di ore, per poi svegliarsi la mattina presto e ritornare in camera.
Era molto stancante, non dormiva un granché, ma era davvero felice.

Passare del tempo con Yoongi, anche se esso non poteva parlargli o muoversi, lo riempiva di gioia.

sᴏ ғᴀʀ ᴀᴡᴀʏ 	||♡ᴍ.ʏɢ+ᴘ.ᴊᴍ♡||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora