«Oh, coso. Ti svegli per piacere?» Yoongi si sentì nuovamente svegliare.
In quella cavolo di "casa" non si poteva proprio stare tranquilli.«Mmhh. Se sei Namcoso, vattene. Non rompermi le palle, ti ho detto che sono stanco.» biascicò Yoongi girandosi dalla parte opposta.
«Non ho idea di chi sia Namcoso, ma stai sul mio letto, questa è zona mia. Vattene o ti butto per terra.» il ragazzo che stava parlando sembrava essere abbastanza autoritario, il che fece socchiudere un occhio al ragazzo assonato.
Yoongi si strinse un ultima volta al piumone su cui si trovava inspirando un ultima volta di quell'odore insistente.Era tutto così dolce e armonioso, anche se la troppa fragola disgustava Yoongi.
Sbadigliò a lungo nel mentre si stirava in tutta la sua lunghezza.
Si mise a sedere continuando a sbadigliare.Fin da subito si aspettava di trovarsi davanti un bel ragazzo muscoloso, pronto a buttarlo giù dal letto, facendogli pentire di essersi addormentato lí.
Eppure quando mise ben a fuoco la figura che aveva davanti, Yoongi scoppiò in una fragorosa risata.Il ragazzo che si trovò davanti era tutto il contrario di ciò che si aspettava di trovare.
«Che cacchiarola hai da ridere brutto vampiro con del dentifricio al posto dei capelli?!» quel ragazzino gli sbraitò contro.
Sarà poco più basso di me, ma sembra proprio un bambino, a partire dal linguaggio infantile che usa. Pensò Yoongi.
«Cacchiarola? Ma come parli? Manco mio nonno.» gli disse Yoongi mentre si passava una mano sulla faccia. Si alzò dal letto stiracchiandosi, focalizzandosi meglio sul bambino che aveva davanti.
Come pensava, non era molto più basso di lui. Gli fissò il volto per la prima volta e sentì un tuffo al cuore. Quella faccia... non gli era per nulla nuova, almeno non era anonima al suo cuore. Si ritrovò imbambolato davanti un faccino di porcellana, la cui fronte era coperta da varie soffici ciocche arancioni.
Se precedentemente il suo cuore aveva perso un battito, in quell'attimo si fermò proprio.
Cazzo. Cazzo. Cazzo. Questo maledetto colore che mi sta perseguitando. Ma io ovviamente non ricordo nulla!
Che strazio, devo sapere. E perchè questo tipo ha questo colore? Che casualità assurda, non può essere. Devo ricordare in qualche modo.
«Oh, ci sei? Oltre che stupido ora sei pure sordo?» il ragazzino sventolava davanti la faccia di Yoongi una mano. Perché è improvvisamente così vicino?
«Tu saresti il bambino che non mi voleva in camera con lui?» lo canzonò il menta cercando di riprendere il controllo del cervello.
«Non sono un bambino. Per tua informazione ho diciassette anni, brutto scemo!» gonfiò le guance proprio come un bambino. Anche se, seriamente, Yoongi pensava fosse più piccolo.
«Comunque si, sono io. E poi non è che tu sembri molto più grande. Hai due anni in più di me, eppure sono quasi alto come te, nanetto.» quasi urlò stizzito. Questo ragazzo mi farà dannare, già lo so. Già non lo sopporto più.«Quasi, infatti. Non ho idea di come tu sappia della mia età e lascerò stare, dato che non me ne importa. Ora finiscila di fare il bambino solo perché mi sono adagiato delicatamente sul tuo letto.
Come ti chiami?» gli disse mettendosi sul suo di letto, domani dovrò per forza cambiare queste lenzuola, sono fredde e puzzano. Quando finì di parlare, guardò l'ora sul telefono, come se in realtà non gliene fosse importato nulla di lui.«Almeno ascolta la risposta, maleducato.
Mi chiamo Park Jimin. E, dato il fatto che sono le dieci e io sono stanco, vado a farmi un bagno e poi mi metto a dormire. Cerca di non fare troppo rumore.» il ragazzo che si rivelò chiamarsi Jimin avanzò verso il bagno, senza guardare dove andava.Yoongi pensava avesse un aria da duro, fino a quando, -dopo essersi girato per mettere il telefono sul comodino- sentì un tonfo. Al che il ragazzo si girò di scatto, notando Jimin seduto per terra, con tra le mani la caviglia.
Quello stupido era inciampato sul borsone di Yoongi.«Le tue gambe corte non hanno retto il peso del tuo culo abnorme?» sputò Yoongi, senza nemmeno accorgersi di cosa dicesse. Non avrebbe voluto ferirlo veramente, solo farsi due risate.
Vide la figura del piccolo alzarsi, zoppicando appena verso il bagno, per poi fermarsi prima di aprire la porta. «Comunque, non ti sei "adagiato delicatamente" sul mio letto, l'hai praticamente disfatto. E non ho un culo abnorme.» disse l'arancio, finendo con voce leggermente incrinata. Dopo di che aprì la porta del bagno, per poi richiuderla dietro di se, con una botta sonora.
Jimin si fiondò velocemente alla vasca, aprendo l'acqua.
Doveva sbrigarsi, o sarebbe successo un casino. Fece per spogliarsi, quando notò allo specchio la suafigura. Stava piangendo.
Non che Yoongi lo avesse offeso veramente, ci era abituato. L'avevano sempre preso i giro per il suo aspetto fisico e stava antipatico a molte persone.Però Yoongi non rientrava in quelle 'molte persone'. È forse per questo che sto piangendo, pensò il piccolo. Si strofinò la manica del maglione sulla faccia, scacciando quelle lacrime.
Per poi toglierselo e, definitamente nudo, buttarsi nella vasca piena d'acqua calda. Chiuse il flusso d'acqua, poggiando la testa al muro dietro di lui.Quando iniziò finalmente a rilassarsi, i suoi occhi si spalancarono in una frazione di secondo.
Lui era nel bagno,
nella vasca,
nudo.
E nel trambusto si era dimenticato di prendere il cambio.
«Questa giornata è proprio da cancellare...» sussurrò in un soffio.Nel mentre escogitava i piani più impensabili per non riuscire a farsi vedere nudo dal ragazzo dentifricio.
Purtroppo successe proprio quello che tanto temeva.
Sentì i muscoli delle gambe e delle braccia addormentarsi, perdendone il controllo. Come succedeva sempre, si sentì immobilizzato.
Prima di addormentarsi, riuscì però a chiamare debolmente il nome di Yoongi. Sperava vivamente che quello stupido l'avesse sentito, altrimenti Jimin sarebbe facilmente affogato nella vasca.
Gli occhi di Jimin videro il buio quando sentì le palpebre pesanti chiudersi.
Si è addormentato, come sempre, un'altra volta.
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sᴏ ғᴀʀ ᴀᴡᴀʏ ||♡ᴍ.ʏɢ+ᴘ.ᴊᴍ♡||
Romantiek❁In revisione❁ Min Yoongi è sempre stato un ragazzo lontano dal resto del mondo. Gli bastava la musica per entrare nel suo mondo, dove anche le sue sofferenze venivano alleviate. La musica era l'unico mezzo per fuggire dalla sua vita disastrata. A s...