23. Non Sei Il Mio Hyung.

153 16 0
                                    

Jimin rimase lì, con gli occhi chiusi, ricevendo il suo primo bacio in assoluto.
Un semplice bacetto a stampo, datogli da un ragazzo sconosciuto.
Si sentiva davvero felice, finalmente aveva dato il suo primo bacio!

Il bacio non fu nulla di speciale in realtà, tanto che quando pensava fosse finito, Jimin si allontanó un po' deluso. Non aveva provato nessuna emozione oltre alla felicità per la sua nuova esperienza.

Si sccostó di poco dal ragazzo, ma non fece nemmeno in tempo a riaprire gli occhi che l'altro posó un mano sulla sua nuca e lo spinse verso di lui.
Cominció così il primo vero bacio di Jimin, che fu preso alla sprovvista.

Il bacio divenne mano a mano più profondo tanto che Jimin ormai non seguiva più nemmeno il suo istinto, abbandonandosi completamente alle labbra dell'altro.

Jimin buttó le braccia al collo del blu, attirandolo più vicino. Come risposta l'altro gli passó la lingua sulle labbra carnose, facendogliele aprire di riflesso.

Il ragazzo posó la mano libera sul fianco di Jimin e l'altra la spostó dalla sua nuca al suo sedere.
L'arancione sussultó a quel tocco ma non si scostó perché troppo preso dal bacio.

Ormai le loro labbra, le loro bocche, come le loro lingue non avevano più segreti e si toccavano costantemente.

Dopo non molto tempo si separarono.
Il ragazzo dai capelli blu continuava a fissare con occhi spiritati Jimin.
Aveva ancora una mano sul suo sedere.
Si porse poi per dargli un bacio a stampo e tirarlo via con se.

Il ragazzo stava ormai correndo e si trascinava dietro Jimin, già stanco.

Dopo un paio di minuti si trovavano nel giardino vuoto, dato il freddo.

Jimin era esausto e voleva riposarsi. «Ehi, dove stiamo andando? Non ce la faccio più...» si fermó per la stanchezza, poggiandosi al muro.

Vi era il silenzio più assoluto, come sempre d'altronde. Non si riusciva nemmeno ad udire il suono della musica ormai lontana.

«Ehi scusa, forse dovrei tornare dentro, ho freddo e-e mi staranni c-cercando» sussurró Jimin cominciando a balbettare dal freddo. Davanti a se il ragazzo lo guardava impassibile, gli occhi erano diventati spenti e glaciali.

«Come t-ti c-chiami?» chiese ancora Jimin, dato che l'altro non gli rispondeva e si pentì di aver seguito il ragazzo sconosciuto.
Egli non proferì nemmeno una sillaba, al che Jimin cominció ad agitarsi maggiormente.

«S-scusa io forse d-dovrei...» cominció a dire mentre si avviava verso l'entrata.
Stava cominciando ad avere un po' di timore nei riguardi di quel ragazzo.
Eppure quando lui lo fermó prendendogli un polso e bloccandolo al muro, Jimin non poté che vedere Yoongi nei suoi occhi. Erano spenti eppure sembravano tanto i suoi.

Al che non riuscì a resistere e lo bació, pur avendo entrambi i polsi bloccati al muro dalle mani dell'altro.

Continuó così il bació bagnato che era nato poco prima tra i due.
Il ragazzo lasciò i polsi per prendere tra le mani il sedere di Jimin.
Poi prese a baciargli il collo, si concentrò maggiormente su un lembo di pelle e inizió a mordicchiarlo.
Jimin dato l'anorme piacere che stava provando si lasció prendere dall'eccitazione e sospiró «Yoongi hyung».

Sentendolo, il ragazzo cominció a succhiare quella parte in maniera più aggressiva. Tolse una mano dal sedere di Jimin per metterla sotto la sua maglia.

Jimin lo lasció fare. Mentre il blu continuava a baciargli il collo, l'altro gli mise le mani tra i capelli e cominciò a tirarli.

Il ragazzó ritornò a baciarlo, questa volta in maniera più profonda se fosse possibile. La sua mano continuava a percorrere il fisico magrolino di Jimin. Le dita gli toccavano la pancia, fino a che arrivarono alla zip dei pantaloni.
Fino a quel momento il silenzio venne riempito dei sciocchi delle loro labbra, delle loro lingue che si univano e lasciavano. Jimin ormai in trans ogni tanto mugugnava il nome di Yoongi.

L'arancione rimase scioccato quando il ragazzo cominció ad abbassargli la zip dei jeans. I suoi occhi si aprirono repentinamente e guardò allarmato il ragazzo che aveva un ghigno stampato in volto.

Jimin non riusciva a capire cosa stesse succedendo, voleva solo allontanarsi da quel ragazzo.
I suoi pensieri tornarono ad essere lucidi e cercó di scostarsi dal tipo. Quest'ultimo però, lo prese per le spalle e lo spinse al muro.
Quella botta fece strillare Jimin dal tanto dolore.
«T-t-tu non s-sei Y-Yoongi» piagnucoló l'arancione, cercando di divincolarsi dalla presa dell'altro.

Il blu riuscì a bloccare l'altro al muro con una mano, poi con l'altra si prodigó ad abbassare i pantaloni al piccolo.
«L-lasciami stare! I-io n-non vo-voglio!» cominció a strillare Jimin mentre continuava a muoversi.

Si stava sentendo male, ma doveva riuscire a scappare.
Sarebbe svenuto di li a poco, se lo sentiva.

La vista cominció ad offuscarsi ma continuava a gridare.
Aveva disperatamente bisogno da aiuto.

Il ragazzo gli rivolse un ultimo sguardo.

«Morirai» gli sussurró poi all'orecchio.

Jimin era ormai pieno di lacrime e i suoi occhi erano rossi.
Continuava disperatamente ad urlare il nome di Yoongi, sperando che lui lo andasse ad aiutare.

Ciononostante, l'ultima cosa che vide fu il ragazzo che cercava di togliergli i boxer.
Poi divenne tutto nero, nero come la pece.

Nero come gli occhi di colui che amava.

sᴏ ғᴀʀ ᴀᴡᴀʏ 	||♡ᴍ.ʏɢ+ᴘ.ᴊᴍ♡||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora