14. Codardo

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«Perché piangi?»
Jimin alzó lentamente il volto. Sapeva chi aveva proferito quelle parole.
Avrebbe potuto riconoscere quella voce in mezzo ad altre mille. Avrebbe potuto riconoscere la sua anima tra altre mille, perché essa chiamava la sua. 

Si passó la manica della felpa sugli occhi, in modo da scacciare le lacrime che continuavano a solcare il suo volto. Non se ne era nemmeno accorto. Le lacrime avevano bagnato tutto il suo viso e lui non ne capiva nemmeno il motivo.
Spesso si ritrovava a piangere per lo stress, ma da quando conobbe il suo compagno di stanza non sentiva più la vita poi così opprimente.
La sua mente vagava in cerca di una risposta ma il suo cuore continuava a pensare al ragazzo con cui non aveva potuto passare la serata.

Quel ragazzo che gli stava davanti.

«Y-Yoongi hyung, t-tranquillo, s-sto bene.» aveva la faccia del più grande poco distante dalla sua. Yoongi era in ginocchio sul fresco prato e lo fissava. «P-perché sei q-qui? Non d-dovresti stare con H-Hobi?» Jimin continuava a tremare e quando pronunciò il nome di Hoseok, le lacrime cominciarono a scendere copiose.

Il più grande sospirò «Si, ma sono un codardo.» i suoi occhi lasciarono il viso di Jimin e si posarono a terra.
«Hoseok... Si è dichiarato. E io sono scappato perché non sapevo che dirgli.»

Era vero, Yoongi non sapeva che dirgli e non sapeva nemmeno cosa provasse.
Fino ad allora aveva sempre cercato di nascondere i propri sentimenti, ma con Hoseok...
Era contento.
Dal primo momento in cui si erano conosciuti Hobi l'aveva sempre reso contento. Yoongi finí subito di fare il cattivo con lui e approfondirono la loro amicizia. Diventarono quasi la stessa persona, stavano sempre insieme e si aiutavano a vicenda.
Eppure non si sarebbe mai aspettato che Hobi fosse innamorato di lui.
Yoongi non era abituato a sentirsi amato, quella parola non sapeva nemmeno cosa andasse a significare.

Yoongi era certamente convinto di essere etero. Se lo continuava a ripetere da sempre. Eppure quando Hoseok si era dichiarato... Non ne era più così sicuro.

Durante quel periodo era davvero gioioso, perciò decise di scoprire cosa volesse dire la parola 'amore'.

Nell'attimo in cui Hoseok si dichiarò Yoongi si dileguó senza dire nulla, eppure aveva sentito qualcosa. Il suo cuore aveva sorriso. Ed era molto entusiasta. Non conosceva il perché della fuga, solo si sentiva di farlo. Mentre s'incamminava verso l'edificio ci rifletté.
Voleva provarci, voleva scoprire qualche nuova sensazione. E Hobi gli piaceva. Forse un giorno avrebbe potuto amarlo sul serio.

Yoongi si sentí cadere all'indietro e la sua schiena tocco il prato umido.

Jimin gli era saltato addosso, si trovava seduto a cavalcioni su di lui, piegato.
Il piccolo poi si lasció andare e si sdraió interamente sul corpo del maggiore.
Yoongi pensò che potesse sembrare una scena alquanto erotica, solo se il piccolo sopra di lui non fosse in uno stato di disperazione e non smettendo di piangere.

Jimin continuó a bagnare e a tirare la maglia del ragazzo che stava sotto di lui.
Lanciava urli disperati, mentre il suo corpo veniva cosparso da profondi singhiozzi.
«Perché?!» continuava a ripetere «Perché tu? Perché io?» diceva poi «Perché continuo a piangere?!»
Yoongi era confuso, non sapeva a cosa si stesse riferendo il piccolo. Secondo lui ripeteva solo frasi senza senso.

«Jimin, ehi. Calmati. Cosa stai dicendo?» disse per poi afferrare i suoi polsi, per fermare Jimin che continuava a sferrare pugnetti sul petto di Yoongi.
«Jimin, fermati. Che hai?»
Il piccolo portó il volto su quello del più grande.
«Scusa hyung...» sussuró mentre alcune sue lacrime caddero sulle guance pallide di Yoongi.

Il silenzio avvolse i due. Portandoli come in una bolla. La loro bolla.
Si guardarono per istanti interminabili fino a quando Yoongi non mise le mani sulla schiena di Jimin e lo spinse su di lui.
Ripose le braccia attorno al suo busto e lo strinse forte.
Jimin poggió il volto nell'incavo del collo del maggiore e mise le sue piccole manine nei suoi capelli.
Tiró su con il naso e Yoongi sentì l'alito caldo del piccolo sul collo. Il che fece rabbrividire Yoongi.

Yoongi poteva sentire benissimo il battito accelerato del piccolo, al che esso percepì una fitta allo stomaco. Di lì a poco avrebbe cominciato a tremare, sentiva che il suo corpo era posseduto da una strana sensazione. Avrebbe voluto passare la sua intera vita lì, con Jimin tra le sue braccia. Ad ascoltare il suo battito, rilassandosi quando Jimin muoveva le sue piccole dita tra i suoi capelli, girandosene sotto l'indici alcune ciocche.
Ascoltó anche il suo cuore aumentare di velocità, stava andando in simbiosi con quello del piccolo.

Dopo svariato tempo non percepì più il movimento delle dita di Jimin tra i suoi capelli. Il cuore del piccolo calmó i suoi battiti. Jimin si era addormentato.

Yoongi prese in braccio il piccolo e si recò nella loro stanza senza farsi vedere, data la ormai tarda ora.
Lo adagió sul suo letto colorato e in seguito lo mise sotto le coperte.
Yoongi si cambiò velocemente e si mise a letto. Voleva solo dormire, in modo che quella estenuante giornata finisse al più presto.

Dopo l'abbraccio con Jimin era confuso, come avrebbe dovuto comportarsi il giorno seguente? Avrebbe dovuto chiedergli cosa fosse successo? Perché si trovava in quello stato?

Decise di non pensarci; dal giorno seguente avrebbe provato a instaurare un rapporto ben più profondo di una semplice amicizia, con Hoseok.

sᴏ ғᴀʀ ᴀᴡᴀʏ 	||♡ᴍ.ʏɢ+ᴘ.ᴊᴍ♡||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora