viii.
the dark sideMillie
Fu un istante, un attimo inconscio. Era arrivato a troppo e sapevo che non sarei riuscita a contenere la rabbia che ribolliva in me, ma non ero cosciente del fatto di poterla manifestare in questo modo.
Era troppo tardi quando mi resi conto di ciò che avevo fatto: afferrandogli saldamente il polso ed aiutandomi con un agile movimento del gomito opposto ero riuscita a metterlo al tappeto, e adesso il mio corpo apparentemente mingherlino lo incatenava al pavimento. Il mio esile braccio premeva ancora con violenza contro il suo petto; la distanza tra i nostri corpi era stata annullata, tanto che riuscivo ad udire i nostri respiri affannati all'unisono.
Solo quando ripresi coscienza me ne resi conto: i nostri visi erano vicini, troppo vicini, e il suo volto era tempestato di lentiggini, le sue iridi scure, impenetrabili, adesso erano immerse nelle mie. Non l'avevo mai davvero guardato negli occhi.
La mia presa rallentò, come se mi stessi sciogliendo, e la rabbia iniziò a dissolversi lentamente. Fu solo un attimo, eppure...
«Ti hanno mai detto che sei fottutamente sexy quando metti al tappeto?»
«Sei un coglione!» i miei pensieri furono bruscamente interrotti e strepitai alzandomi di scatto, mentre le mie gote prendevano colore. Che cosa era successo?
Finn sfoderò un'altra delle sue odiose risate di scherno e fece per alzarsi in piedi, quando una voce squillante mi colse alle spalle:
«Millie! che ci fai ancora qui?»
Ancora rossa in viso, mi voltai ed incontrai la figura luminosa di Lilia, che si stava avvicinando a passo svelto. Giurai di aver colto, quando si accorse della presenza di Finn, uno sguardo malizioso nei suoi occhi, allora sperai con tutta me stessa che non si facesse strane idee.
«Potrei chiederti la stessa cosa!» ribattei, imbarazzata.
Ammiccò con uno strano sorrisino, per poi assumere un tono da film:
«Non c'è tempo per spiegare»In una frazione di secondo io e Finn ci ritrovammo spinti nel piccolo sgabuzzino sulla destra, tra gli incitamenti di Lilia che squittiva coinvolta nel brivido dello sbagliato:
«Nascondetevi, veloci!» ebbe il tempo di sussurrare prima di chiudere la porta.Mi guardai attorno, avvolta dalle tenebre dell'angusto sgabuzzino, per poi rendermi conto della situazione.
Oh, no Lilia, questa me la paghi.
Mi accasciai al pavimento, sfinita dalla mossa che avevo utilizzato pochi minuti prima e dall'imbarazzo.
La temperatura iniziava a salire, i palmi delle mani erano roventi, appiccicaticci, e nello stomaco sembrava essersi fatto strada un buco nero.
Portai una mano alle tempie, chiusi violentemente le palpebre: ogni minima sensazione sembrava ingrandita, i piedi erano improvvisamente troppo ingombranti e sudavano all'interno delle mie converse nere, era rovente quel millimetro di pelle sfiorato dalla sigaretta in precedenza, riuscivo a percepire il rumore del mio cuore battere all'impazzata come un fastidioso eco.
Non era più solamente paura del buio, ma adesso, era anche paura che Finn potesse scoprirlo.
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where the lanters end up [fillie]
Fanfiction"Ci amiamo di notte perché il giorno è troppo futile, troppo chiassoso per lasciar udire le flebili voci delle anime gemelle nascoste sotto un milione di maschere." Finn Wolfhard è cambiato: non è più lo stesso di due anni fa, e adesso i suoi occhi...