Cap 29

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Ehiii ...  Sono tornata!
Mi scuso per la mia lunga assenza ma  non ho avuto tempo. E tra una cosa e un'altra è iniziata l'università e per me è il primo anno e farlo in una situazione del genere è complicatissimo!
Pov Laura
Apro gli occhi e noto che c'è il buoi attorno a me.
Soltanto la flebile luce della luna illumina quel poco che c'è in giro.
Dove mi trovo? Cosa è successo?
Dei flashback invadono la mia mente: Ciro, Elena, mio padre... ma cosa più importante... Dov'è Elena?
Cerco di chiamarla ma la mia voce sembra un sussurro. Provo e riprovo ma nessuno mi risponde. Allora provo a fare rumore con qualsiasi cosa. Cerco di alzarmi più di una volta. Ma le corde che ho attaccate alla caviglia non mi permettono di camminare nè di far nulla... provo a richiamare Elena. Poi...
"Mamma! Mamma!" sento urlare...
"Elena! Dove sei?"
"Sono in una stanza buia, mi fanno male i polsi e le caviglie"
"Non ti preoccupare, riusciremo a scappare da qui." le dico io per riuscire a calmarla... Ma in realtà sono nervosa, non so come comportarmi... Cosa fare... Ma poi mi viene un idea:
"Ele? Con cosa sei legata?"
"Mamma c'è un gancio di ferro con una corda..."
"Allora tesoro ascoltami: devi riuscire a strofinare la corda al gancio, ci riesci?"
"Ci provo mamma!"
Un quarto d'ora dopo, sento uno strano rumore. Come di un ferro caduto. E capisco che ci è riuscita!
"Mamma ci sono riuscita! Ora arrivo!" non passano neanche 20 secondi che la vedo arrivare.
"Mamma!" mi dice mentre mi abbraccia e mi bacia. Dopo che mi ha liberato cerchiamo insieme un modo per uscire da quel posto orribile. C'era un uscita proprio davanti a noi.
"È fin troppo facile mamma!" Dice lei.
"lo so... Ma dobbiamo cercare di uscire da qua!" Le dico  per infondere coraggio... Anche se questo coraggio manca anche a me. Ma è proprio questo che fa una madre no? Pensa prima ai suoi figli e poi a sé stessa.
"Dove credete di andare voi due?"  è mio padre. Come siamo arrivati a questo punto? A odiare così tanto per un briciolo di felicità? Ha rovinato la mia vita. Mia è quella di sua nipote!
"Via da te bastardo schifoso!" sento dire. É la voce di un uomo. Mi sembra di conoscerla.
È Damiano.
Tutto ad un tratto si sente un forte boato.  Non capisco più nulla. Vedo soltanto il corpo di mio padre cadere per terra, in una pozza di sangue. Cado in ginocchio mentre mi scende una lacrima. Mio padre è morto.
È finita.
"Andiamo ragazze, Ciro sta male!"
"Andiamo mamma!"
....

Due mesi più tardi....
Pov Ciro
"Allora è vero quello che si dice in giro?! Ti sei rimesso!" mi chiede Stefano, un membro della mia vecchia gang. Si vecchia... ho deciso lascio la mafia. Lo faccio per me per Laura per Elena e per mio figlio.
"Già!  Ma, ragazzi, non prendetela male... Io abdico. Lascio il mio posto a qualcun altro."
"Cosa? No Ci, noi abbiamo bisogno di te!"
"Ragazzi è una cosa a cui pensavo da tempo... E ora è arrivato il momento di smettere. Mi ritiro non perché non sono stato bene con voi, anzi, ma per la mia famiglia. Devo recuperare il rapporto con mia figlia e poi tra poco diventerò padre per la seconda volta... "
" Vabbè... Ma non sarà un addio vero? Continueremo a sentirci pure se ci occuperemo di cose diverse vero? " dice ancora Stefano con gli occhi pieni di lacrime.
" Certo ragazzi... Non sarò più il capo ma potremmo continuare a sentirci tranquillamente. "

 E Poi Sei Arrivata Tu E Mi Hai Sconvolto L'esistenza. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora