Il mio compleanno

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Da quella notte sono trascorse due settimane, ciò significa che oggi è l'otto di gennaio, ovvero il mio compleanno. Compirò ventun anni, ma so per certo che la mia vita non cambierà drasticamente in meglio, basti notare l'irruzione violenta nella mia camera di Natasha ed Ivan. Mi destano bruscamente dal mio sonno, lanciandosi su di me e facendomi mozzare il respiro. Inutile dire che, non appena abbia compreso cosa stesse accadendo, ho urlato e gli ho rincorsi per tutta la locanda. Fortunatamente la torta al cioccolato preparata dalle due mamme, ha salvato i due demoni dalla mia furia omicida e calmato il mio stomaco. Il resto della mattinata l'ho trascorsa in compagnia dei bimbi e della russa per poi pranzare tutti insieme. Dopo aver terminato di mangiare, salgo in camera ed apro le ante del piccolo armadio, scegliendo il vestiario per questa sera, visto Natasha mi trascinerà fuori di casa per festeggiare con Aaron e Giorgio. Emetto un grido di soddisfazione, artigliando una camicia bianca ed un paio di jeans a vita alta. Afferro un paio di stivali e comincio a prepararmi. Non appena termino di vestirmi, mi specchio, ma il mio sorriso s'inarca all'ingiù quando tutto ad un tratto osservo la collana a mezzaluna posta sulla scrivania accanto a me. L'afferro con delicatezza, sfiorandola e ricordando con dolorosa nostalgia il passato. Il pendente mi fu regalato da mia sorella per Natale e non me ne separai sin quando la persi. Mi posiziono ancora una volta dinanzi allo specchio, cingendo il mio collo con la catenella ed emettendo un gemito di dolore quando sfiora la lesione inflittami da Ackerman soltanto qualche giorno fa. L'accarezzo ed un lamento roco prorompe dalle mie labbra, ricordando il nostro primo incontro dopo il gala, avvenuto circa una settimana fa.

Infilo le mani nelle tasche del cappotto ed osservo nostalgicamente il mare mentre il vento freddo di gennaio smuove i miei lunghi capelli castani. Respiro profondamente, imponendomi di non piangere al riaffiorare dei ricordi, quando tutto ad un tratto odo la voce roca di Ackerman alle mie spalle: «Ambra.»

Il cuore accelera i suoi battiti, urtando violentemente la gabbia e mozzandomi il respiro. Percepisco il mio intero essere tremare e l'imboccatura dello stomaco serrarsi quando vengo invasa da un'ira bruciante. Inspiro profondamente e serro le mani in forti pugni, ricordando l'ultima volta che lo vidi. Non so se fuggire o discutere con lui una volta per tutte, ma non ho il coraggio né la forza di farlo. Ruoto il capo verso il mare, continuando ad osservarlo, quando odo la sua voce: «Voltati. Non te lo ripeterò ancora.»

Sospiro spossata, guardandolo con collera e delusione, per poi sputare velenosamente: «Cosa vuoi da me, Ackerman? Con te ho chiuso.»

Il corvino scuote il capo sinistramente divertito, domandando con scherno: «Pensi seriamente di potermi comandare?»

«Non l'ho mai fatto.» Ammetto falsamente amareggiata. «Ma ciò non toglie che tu lo faccia con me.»

Il corvino mi si avvicina, facendomi tremare e soffiando sul mio volto: «Non mi sfidare.»

Temo per la sua irascibilità e facilità nel perdere il controllo, ma non subirò senza lottare: «Non ti sto sfidando.»

Improvvisamente sembra rilassarsi, drizzandosi sulla schiena ed ammettendo con garbo: «Non voglio litigare, ma capire per quale motivo vi comportaste barbaramente la notte di Natale.»

Il mio viso s'imporpora d'ira, sibilando alterata: «Sei tu quello che continua ad avere segreti, palesando il fidanzamento con la Grey soltanto ad una festa senza avvertire la tua squadra. Adesso comprendi la nostra collera ed il nostro risentimento?»

«Mi hai deluso, Ambra.» Mormora visibilmente addolorato. «Pensavo fossi cambiata, che prima avresti chiesto spiegazioni e poi giudicato.»

L'ho deluso? E lui? Lui cos'ha fatto? Mi ha tenuta all'oscuro di tutto e fatto assistere ad un'unione che mi ha ferita. Furibonda mi avvicino maggiormente a lui, pressando l'indice sul suo petto e fissandolo intensamente negli occhi: «Non hai il diritto di giudicarmi. Mi hai mentito così tante volte e quella sera mi hai distrutta completamente. Ti sei rivelato un traditore, ma la cosa peggiore è che tu non abbia pensato nemmeno per un secondo ai miei sentimenti. Tanto cosa potrebbe mai succedere?»

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