L'essere abominevole ringhia, inarca la schiena, distende gli arti ed alza rapidamente il capo. Le sue pupille innaturalmente bianche mi fissano ed un latrato sinistro ruggisce nella sua gola. Con un gesto fulmineo flette gli arti necrotici per poi lanciarsi nella mia direzione. Istintivamente arretro, dischiudo le labbra ma la voce mi si spezza in petto non appena riconosco la creatura aborrita.
«Sara.»
S'immobilizza solo per un misero istante, scrutandomi con il fuoco nelle pupille lattescenti e la fame tra i denti gialli. Ringhia gutturalmente tanto da farmi rabbrividire ed indietreggiare più terrorizzata. L'essere ondeggia, ma le sue gemme innaturali mi analizzano con bramosia. Solo per un istante spero in una sua ripresa di coscienza, ma quasi immediatamente le mie illusioni s'infrangono come un'onda contro un'impervia parete rocciosa. L'esser si abbassa maggiormente, sfiorando col petto il pavimento, e flette nuovamente gli arti necrotici, scagliandosi famelicamente contro di me. Colta dal terrore, emetto un urlo acuto ma sfortunatamente non riesco a muovermi a causa dell'eccesiva paura. Percepisco la figura dinanzi a me adombrarsi mentre avverto la bile gorgogliare lungo la mia gola, il cuore martellare inferocito e l'aria faticare a raggiungere i polmoni. Sento il mio corpo in tensione ed il mio spirito urlante messo con le spalle al muro. Capto il mio stomaco serrarsi ed il vomito aleggiare sulle mie labbra. Mi rifiuto d'accettare la realtà, ovvero quella d'aver perso nello stesso giorno sia mia madre che mia sorella. Un ringhio roco ed inumano mi fa sussultare e puntare lo sguardo sull'essere abominevole in cui si è trasformata Sara. Spalanca le sue fauci, assapora il balsamo del futuro pasto e s'avventa su di me. Ed ecco che lacrime e muco inzuppano il mio volto, le mie mani e la mia maglietta mentre il mio cuore codardo scalpita nel suo giaciglio ancora sanguinolento. Serro le palpebre, rilasso i muscoli ed attendo la mia ora, ma, contrariamente a ciò, qualcosa, o per meglio dire qualcuno, impedisce la mia fine. Dischiudo rapidamente le palpebre, spalancando le labbra per la sorpresa ed osservando inorridita la situazione: papà mi sta proteggendo dalla creatura immonda con il suo corpo, possente e massiccio, ma Sara affonda le sue zanne color avorio nella carne dell'uomo che ci dette la vita. Sangue, saliva e sudore gocciolano lungo l'arto di mio padre, cadendo per gravità ed infrangendosi con il pavimento. L'uomo urla per il dolore fisico, scagliando Sara dentro la sua camera e serrandola bene dentro la stanza. Nello stesso istante in cui papà chiude la porta, un tonfo grave mi fa sobbalzare e rinsavire, perciò l'uomo dinanzi a me compie numerosi giri di chiave nella toppa. Papà sospira sollevato ed affranto mentre ringhi e tonfi continui s'odono al di là dell'asse in legno. Ed ecco che i miei muscoli si rilassano, le lacrime si fissano sul mio volto segnato ed il dolore s'impossessa pian piano del mio cuore.
«Papà.»
Prima che possa rendermene conto, il mio viso s'imperla nuovamente di sofferenza ed ira, richiamando l'attenzione di mio padre. Rapidamente mi si avvicina, stringendomi forte a sé e lasciandomi sfogare contro il suo petto caldo. Grido, piango ed inveisco contro la realtà e l'uomo mentre lui assorbe tutto il mio dolore. Gentilmente m'accarezza il capo, facendomi rilassare di colpo ed ascoltare distintamente il battito accelerato del suo cuore. Adesso però il suo petto s'alza ed abbassa aritmicamente mentre la sua linfa scarlatta imbratta parzialmente il mio collo ed il mio volto. Alzo il capo e noto i suoi occhi velati di lacrime ed il dolore fluire trasparente sui suoi zigomi e sulla sua mascella.
«Papà sono sola.»
Inavvertitamente mi stringe maggiormente a sé, inspirando avidamente l'odore della famiglia.
«Mi dispiace.» Ammette con voce rotta. «Ho fallito. Non sono riuscito a proteggervi.»
«Oh papà!»
Prima però che lui possa dir altro, un ennesimo tonfo fa sussultare entrambi, poiché più grave dei precedenti. Senza perder tempo ci drizziamo ed osserviamo vacuamente la porta che per fortuna è riuscita a non cedere nonostante gli innumerevoli colpi.
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Anno Z
FantasiIn Russia, a causa della fuoriuscita di un gas non ancora ben analizzato, gli umani sono stati trasformati in creature orribili definite nei libri con il nome di zombie. La protagonista, dopo aver assistito alla trasformazione della sua famiglia, è...