Riconciliazione con gli amici

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Il mattino seguente non è il sole o il gallo a destarmi dal mio torpore, ma il mio nome urlato dalla russa ad un soffio dal mio volto. Mi muovo bruscamente, cadendo dall'alta sedia e dimenticandomi di conseguenza d'essermi già alzata dal letto. Il mio fondoschiena impatta dolorosamente con il pavimento tant'è che gemo per il colpo incassato. Furente fisso la russa che tenta in tutti i modi di non irrompere in una risata di vero cuore, infastidendomi maggiormente e facendomi sibilare alterata: «Cos'hai che non va?»

Mi alzo spossatamente dal pavimento e la scruto con cipiglio. Di tutta risposta scrolla le spalle e mi sorride divertita, rivelando esilarata: «Non è colpa mia se ti addormenti sul bancone.»

Roteo gli occhi al cielo e sbuffo sconfitta: «Questa notte non ho chiuso occhio.»

Natasha mi si avvicina e domanda maliziosamente: «Bollenti spiriti?»

Non appena comprendo l'oscuro significato della sue parole, ribatto indignata: «Dio no!»

«Credo tu stia mentendo...il tuo volto non mi convince.»

«Sei matta.»

«Sarà.» Alza le mani in aria in segno di resa. «Comunque rimango dell'idea che tu debba farlo.»

So che probabilmente mi pentirò, ma non capisco cosa voglia dire: «Sport?»

Natasha irrompe in una risata di vero cuore, acconsentendo col capo ed annunciando esilarata: «Sesso!»

Inevitabilmente m'irrigidisco, poiché detesto gli uomini, fatta eccezione per i miei amici. Non so il motivo, ma sin da piccola detestavo intraprendere una relazione. Molto probabilmente temo la delusione o peggio ancora il tradimento, ma non mi rifugerò mai in un'amicizia con benefici. Mi volto verso la russa e le sorrido falsamente: «Grazie, ma passo.»

Natasha scuote il capo sconsolata per poi porgermi un piatto con sopra una fetta di torta al cioccolato. La ringrazio e fisso innamorata il dolce, quando odo la sua voce: «Perché?»

«Non trascorrerei mai una notte di passione con uno sconosciuto.»

Infilzo la fetta di torta con troppo vigore, producendo di conseguenza un suono fastidioso, per poi assaggiarlo. Gemo per l'ottimo sapore e continuo a rifocillarmi, quando tutto ad un tratto la russa si siede e mi scruta indispettita. Incrocia le braccia al petto e prende parola: «È sempre la donna a scegliere l'uomo. Personalmente non condivido il letto con il primo che capita, poiché compio un'accurata selezione.»

«In che modo?»

«Prima devo sapere se è impegnato sentimentalmente o meno, poi guardo il fisico e ciò che lo caratterizza come uomo.» Ghigna divertita per poi darmi le spalle ed avviarsi in cucina. «Se non ti muovi, rimarrai sola per il resto della la vita.»

«Che male c'è?»

«Nulla...credo.» Sospira sconfitta per poi vociare dalla parte opposta del bancone: «Però non sai cosa ti perdi!»

«Credo aspetterò ancora.»

Nonostante la stimi per la sua forza, lealtà ed intraprendenza, non condivido per nulla la sua visione sull'amore e sulle relazioni uomo-donna. Natasha sceglie gli uomini quando ne ha bisogno e passa con loro l'intera notte per poi voltarli le spalle ed andar via. Non capisco il motivo per il quale si comporti in questo modo, ma certamente non posso insultarla. Alla fine stiamo vivendo l'Apocalisse ed ognuno si diletta come meglio crede. Indubbiamente questo è il meno peggio dei pilastri morali che sono venuti meno dopo il disastro causato dal virus...

«Ambra!»

Mi drizzo sulla sedia e tendo le orecchie, rispondendo con celerità: «Sì, Nat?»

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