Squadra suicida continua...

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Tento di scacciarlo con un gesto deciso del capo, prendendo posto al tavolo dove son già seduti i miei amici. Percepisco i loro sguardi inquisitori su di me mentre il loro falso silenzio m'irrita tanto da farmi sibilare: «Potreste spiegarmi cosa sta succedendo?»

Prima che qualcuno di loro possa degnarmi d'una valida risposta, il portone viene aperto violentemente tanto da far echeggiare l'urto tra l'asse ed il muro. Inevitabilmente ci voltiamo verso colui che ha osato irrompere in locanda senza preavviso, adoperando una forza non necessaria. Non appena riconosco l'intruso, un gelo mortale mi paralizza mentre il sangue fluisce più rapidamente nelle mie membra. Avverto il cuore pulsare con più ardore e la paura irrorare il mio animo codardo. Le sue gemme color cobalto mi fissando così intensamente da incenerirmi sul posto, ma, nonostante ciò, mi mostro fintamente inscalfibile. I suoi muscoli son tesi e la sua mandibola ben serrata mentre il suo petto s'alza ed abbassa aritmicamente. Prima che possa uccidermi, Natasha sbraita incollerita: «Ti sembra modo d'entrare in locanda?»

Il corvino interrompe il contatto visivo con me, fissando le sue gemme ardenti sulla russa e ringhiando innervosito: «Bruce mi ha convocato.»

Con un potente calcio rotatorio serra l'entrata per poi avvicinarsi al nostro tavolo, fissandomi con ira assassina. Inevitabilmente tremo e rivolgo il mio sguardo altrove, attirando di conseguenza l'interesse di Natasha che fa vagare il suo da me ad Ackerman e viceversa. Prima che il corvino possa toccarmi, la russa si frappone, inserendo una sedia accanto a me e prendendo posto. Incrocia le braccia al petto e domanda con falsa ingenuità: «Qualcosa non va?»

Ackerman la scruta collerico, ordinando con voce grave: «Dopo la riunione Lamberti dovrà seguirmi e discutere su alcune questioni lasciate in sospeso con il sottoscritto.»

Il corvino mi rivolge uno sguardo cupo ed assassino, prendendo posto accanto a Bruce e facendomi rabbrividire. Prima che possa calare il silenzio ancora una volta, Aaron prende parola: «Allora di che si tratta?»

Bruce inspira profondamente e risponde con calma: «La squadra continuerà ad esistere per una nuova missione.»

«Qual è il problema?»

Natasha fulmina Giorgio che si è intromesso nel discorso di Bruce, ribattendo inacidita: «Se non lo interrompi, forse capiremo.»

«I militari stanno controllando il campo per ordine del Consiglio così da trovare qualche indizio che li porti agli evasi quindi son qui per accertarmi che tra voi non ci sia un traditore. Se nessuno osa dir nulla, allora non avrete idea di cosa accadrà in seguito, soprattutto se il colpevole non si fa subito avanti.»

Il terrore ci costringe a diffidare gli uni degli altri, scrutandoci con vivido timore e diffidenza. Siamo tutti impauriti. Tutti, tranne Levi Ackerman. Ed è proprio a causa della sua tranquillità e spavalderia che mi autoconvinco della sua colpevolezza. Bruce ci osserva con sguardo bruciante, ma, prima che possa dir qualcosa, Natasha simula una finta tosse. Il nostro istruttore recepisce al volo l'intento della russa, domandole con interesse: «Vuol rivelarci l'identità del traditore?»

Natasha sorride malvagiamente, negando veementemente col capo e sibilando con acidità: «Se non sarà lui a farsi avanti, allora non dirò il suo nome. Nonostante ciò, io ed Ambra testeremo su di lui le peggiori torture tanto da fargli agognare la morte.»

Giorgio s'intromette ancora, ironizzando sulla gravità della situazione: «Che lucciole birbanti!»

Natasha lo brucia con un solo sguardo, zittendolo e facendogli chinare il capo per la vergogna. Mi dispiace per Giorgio, poiché il suo unico intento era quello di dissipare la tensione, ma certamente non è il momento adatto. Bruce sospira spossato, chiedendo alla russa con cipiglio: «Allora hai intenzione fare il suo nome o no?»

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