Sessione: 2.5 Balenò Una Luce Vermiglia

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(trad. "Davvero, mi hai impressionata, secchiona! Con il tuo aspetto scialbo, non avrei mai creduto che saresti riuscita a farti Jones!")

Il nodo allo stomaco e la tensione aumentano, man mano che mi avvicino alla casa del professore. Prima di uscire, ho controllato la posizione esatta su internet e imparato il percorso a memoria, nemmeno dovessi prepararmi per una spedizione...

Tremo come una foglia, anche il mio potere si agita dentro di me, desideroso di essere liberato.

Chiudo gli occhi, respirando lentamente per calmare i nervi. In questi ultimi tempi ho migliorato il controllo sul mio potere, e niente potrà deconcentrarmi dalla serata con il professor Jones; nemmeno questa maledizione.

Percorro in fine, un viale alberato. In realtà, più mi inoltro lungo la strada, più mi sembra di essere circondata da una foresta molto simile a quella della proprietà dei Bartholy, così come il cancello in ferro che blocca il passaggio al termine della via, anche se è un po' meno imponente.

L'erba ai lati della strada, parecchio alta, conferisce un aspetto un po' più selvaggio all'ambiente circostante. Tuttavia la notte è parecchio silenziosa, non sento alcun rumore provenire dal sottobosco.

Prendo un respiro, mi liscio il vestito e allungo la mano per suonare al citofono. Ancora prima che riesca a schiacciare l'interruttore, sento un leggero ronzio di corrente e il cancello si apre producendo un lieve cigolio. Immagino che il professor Jones mi stesse aspettando.

Richiudo il cancello alle mie spalle, avviandomi risoluta verso l'ingresso, percorrendo un vialetto ghiaiato che serpeggia nell'erba. Non sono stupita del fatto che la casa del professore, non sia uno di quei blocchi moderni e cubici che pullulano al giorno d'oggi, ma un edificio con pietre a vista e una grande vetrata sulla parete anteriore della casa.

Il cuore mi balza in gola, scorgendo una figura in ombra dietro le tende. Il respiro accelera, ritrovandomi all'improvviso senza fiato, nonostante non abbia percorso che pochi metri. Deglutisco e busso timidamente. Dopo pochi istanti, la porta si apre sull'oggetto delle mie fantasie – e per la miseria! – che oggetto. È davvero ingiusto per gli altri uomini, essere al tempo stesso brillante, bello e... davvero sexy, bisogna ammetterlo.

"Alice, sono lieto che sia riuscita a venire! Prego, entri" dice, rivolgendomi un sorriso radioso, come se fosse davvero felice che sia qui

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"Alice, sono lieto che sia riuscita a venire! Prego, entri" dice, rivolgendomi un sorriso radioso, come se fosse davvero felice che sia qui. Mi domando cosa lo renda così desideroso di condividere tutti questi momenti con me?

Si fa di lato facendomi segno di passare alla sua destra. Eseguo senza però distogliere lo sguardo dall'ammaliante visione. I suoi abiti da professore gli danno un'aria sexy ma inaccessibile, adesso invece sono di fronte ad un uomo; un uomo che è decisamente uno schianto!

Indossa una maglietta bianca, strappata sullo scollo, sotto una camicia da boscaiolo a quadratoni su un jeans grezzo. Una cintura di cuoio completa l'insieme che, sarebbe alquanto anonima su chiunque, ma su di lui... è al limite della decenza.

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