Sessione: 3.4 Una Giornata Per Dimenticare

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(trad. E se anche lui provasse qualcosa per me?)

Tremante di collera e frustrazione, spingo la porta del maniero, cercando di riprendere il controllo del mio respiro e di me stessa, meglio che posso. Purtroppo la rabbia non è sufficiente a nascondere la tristezza che monta come la marea, travolgendomi con le sue destabilizzanti sensazioni. Passare dal fuoco al ghiaccio nel giro di pochi istanti, mi ha lasciato con una grande confusione in testa.

Emetto un sospiro sofferente, sfregandomi le mani tra loro per calmarmi e far smettere il tremore. Troppe emozioni intense nella stessa giornata...

"Alice? Che c'è?" chiudo gli occhi, trattenendo il fiato per alcuni secondi. Non sono pronta ad affrontare nessuno, tantomeno uno dei Bartholy. Trovandomi di fronte il dolce Peter, un po' di ansia sparisce, tra i tre, è sicuramente quello che ho più voglia di vedere al momento. Il suo viso rivela una vera preoccupazione nei miei confronti, e visto lo stato in cui mi trovo, mi sento ancora più sensibile a questo genere di cortesie. Considerando poi i nostri ultimi scambi, non avrei scommesso di ottenere la sua solidarietà.

"Ti prometto che non racconterò ciò che mi dirai" dice, nel vedere la mia reticenza.

Oh benedetto Peter! Lui e la sua leggendaria discrezione. In effetti, l'ultima cosa che vorrei è ritrovarmi l'intera fratellanza sulle spalle. Apro la bocca per rispondergli ma le parole sembrano non voler uscire, bloccate dal nodo che mi chiude la gola.

Inaspettatamente, riduce di un altro passo la distanza tra noi, per stringermi a sé. Il suo abbraccio è dolce e delicato, mi tiene come fossi un animale spaventato o ferito e devo ammettere che, dopo il rifiuto glaciale da parte del professor Jones, capita davvero a proposito. Gli restituisco la stretta anche se, per caloroso che sia – malgrado la sua pelle fredda – trovo davvero strano toccarlo. Non sono abituata a questa fisicità con i Bartholy.

Dopo qualche istante, Peter mi scioglie dal suo abbraccio e si sposta per valutare la mia condizione. Il suo sguardo sembra ispezionarmi dalla testa ai piedi.

"Mi stai preoccupando davvero, Alice. Non ti ho mai vista così sconvolta. Raccontami, sai che puoi dirmi tutto" sarà per la sua voce dolce e carezzevole, o per il suo sguardo ansioso, ma mi trovo a due dita dall'esplodere e raccontargli tutti. Devo ricacciare indietro le lacrime e riprendere il controllo di me stessa.

Peter nasconde una storia lunga e tormentata, che l'ha resto davvero bravo a mantenere i segreti. Perciò, dopo alcuni secondi che mi prendo per soppesare i pro e i contro, decido di dargli una possibilità. Dopotutto, lui ha fatto un passo verso di me, perciò spetta a me ora farne uno verso di lui.

"Be', non agitarti, ok...?" dico, lottando con il tremito nella mia voce. Purtroppo la mia rassicurazione non sortisce l'effetto desiderato, e l'espressione di Peter sembra persino più tesa di prima. Compimenti Alice!

"Ti ascolto..."

"C'è un lupo che passeggia nella vostra proprietà..." dico lentamente "L'ho visto qualche tempo fa, e anche Drogo. Non era minaccioso né niente, ma tuo fratello ha completamente perso la testa nel vederlo" più parlo, più l'espressione di Peter si riempie di sconcerto, poi chinandosi verso di me, posa una mano sulla mia spalla "Innanzitutto, restane fuori, Alice" dice con voce tesa "Se Drogo ne è al corrente, la gestirà lui" poi aggiunge in tono più greve 

 Non era minaccioso né niente, ma tuo fratello ha completamente perso la testa nel vederlo" più parlo, più l'espressione di Peter si riempie di sconcerto, poi chinandosi verso di me, posa una mano sulla mia spalla "Innanzitutto, restane fuori, Ali...

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