(trad. E io che credevo che la mia giornata non potesse andare meglio!)
Sono passati due giorni dalla nostra corsa notturna nella giungla, e di Samantha non si hanno novità. La prognosi è riservata, i medici non rilasciano comunicazioni nonostante Sebastian continui a chiamare in ospedale, e non abbiamo nemmeno l'autorizzazione ad andare a trovarla. Non capisco il motivo di questo prolungato silenzio.
Ho avuto abbastanza tempo per rimuginarci su, e sento che qualcosa non va. Se Samantha fosse più vittima di una maledizione che del morso di un serpente, i medici potrebbero essere disorientati. Come possono stabilire una diagnosi su una ragazza colpita da un male misterioso? Pur provando ad essere positiva, non mi è affatto facile.
Tutto ciò, ovviamente, mi riporta a Sebastian. Perseguitata da una dea rabbiosa, colta in flagrante delitto dal peggiore dei nemici... sono felice di averlo vicino in questa terribile situazione anche se, dal giorno dell'incidente, appare preoccupato e distante. Io lo adoro e non mi stancherò mai di lui, e nonostante le condizioni di Samantha mi rattristino molto, non cambiano ciò che provo, però non fa che chiedermi se sto bene o se mi sento al sicuro nella mia stanza. È stato parecchio chiaro sul fatto di girare da sola per la città, e che non sopporterebbe se mi succedesse qualcosa, ma stare segregata in albergo ad angosciarmi per Samantha mi manda fuori di testa!
Inoltre, a dispetto di tutte le prove orribili alle quali siamo stati sottoposti durante la spedizione, sento di essere fatta per questa vita. Ho lasciato tutto alle spalle e mi sono battuta per intraprendere questa strada, e non mi sbagliavo! È proprio la vita che fa per me!
Perciò, eccomi a passeggiare per Iquitos, tra il rumore della strada, dei clacson e delle conversazioni animate. Amo la giungla, più quella naturale a quella urbana, anche se devo ammettere di trovare sollievo nel vedere facce diverse da quelle dei miei compagni di viaggio! In questi due giorni, sono stata ben attenta ad evitare tutti, riscoprendo il piacere della solitudine. E non è la prima volta che esco dall'albergo senza avvertire nessuno.
Se mi piace viaggiare è soprattutto per scoprire nuove culture, e nelle città si ha l'impressione di essere tutti uguali, sempre di fretta, sempre nervosi.
Mentre cerco un posto dove fare colazione, penso a come staranno occupando il loro tempo libero gli altri. Svolto in una stradina laterale, attirata dall'invitante profumino di anticuchos, una specialità peruviana che ti rende completamente dipendente! Ma come raggiungo l'ambulante che sta facendo cuocere la carne marinata, mi fermo di colpo nell'individuare Sebastian ed Esteban seduti ad un tavolino all'aperto, presi da un'appassionante conversazione.
Non voglio farmi trovare da loro, Sebastian non gradirebbe vedermi in giro da sola dopo tutte le sue raccomandazioni, purtroppo non sono abbastanza veloce.
"Hey! Preciosa, da questa parte!"Esteban agita le braccia in aria per farsi trovare in mezzo alla marea di persone che affollano la stradina, e il suo entusiasmo mi strappa un sorriso, facendo scomparire quel senso di colpevolezza per essermi fatta beccare.
STAI LEGGENDO
Is It Love? Sebastian
FanfictionAlice Croft, da sempre affascinata dai misteri che si celano dietro le civiltà del passato, lascia la casa dei suoi genitori per seguire le proprie aspirazioni. La sua passione la condurrà alla cittadina di Mystery Spell e più precisamente, alla sua...