Capitolo 2

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    - Lei mi sta dicendo che non può farmi la cortesia di abbassare il volume??! Vengo da un lungo viaggio in aereo e voglio riposare quindi lei non può dirmi di no!- Sto perdendo la pazienza. Continuo a non capire perché cerchi di essere gentile e poi è un ragazzo perché gli dai del lei?

    - Ma tu dai del lei anche ai ragazzi come te? Ma dove sei cresciuta?In un castello con principesse fatate? I tuoi genitori non ti hanno mai fatto mancare niente vedo!- Pronuncia l'ultima frase schifato, ma poi ride prendendomi in giro.

Come si permette??? Non sa niente di me o dei miei genitori o del fatto che sono cresciuta in un orfanotrofio. Mi fa imbestialire. Sapevo che non sarebbe finita bene.

    - Lei non ha il diritto di giudicarmi! Neanche mi conosce! Io le do del lei solo perché sono educata ma vedo che LEI non è stato educato altrettanto bene! Si comporta come un pallone gonfiato!- Ed eccoti qui ad insultarlo, "voglio essere gentile" o " non ritornerò come una volta" , si ci credo. Sarà solo per questa volta.

    - Tu! Come ti permetti insulsa ragazzina? Io pallone gonfiato? Fai solo ridere! Ma che termini usi? Neanche mia nonna parla in questo modo!- E scoppia a ridere divertito. Ma che problemi ha?? La furia in confronto a ciò che provo adesso è niente. Vorrei solo zittirlo e rompere con una mazza da baseball le enormi casse nel salotto che continuano a pompare musica di merda.

    - Senti io ti ho chiesto di abbassare solo la musica- cerco di calmarmi ma mi interrompe. Dannato pallone gonfiato.

    - Io non abbasso niente a nessuno- sorride poi malizioso- tranne se tu ti fai abbassare qual cos'altro.- Dice malizioso.

Non. ci. posso. credere. Se prima ero rossa di rabbia adesso sono viola.

    - Non so che idea ti sei fatto nel cervello senza neuroni che possiedi ma dovresti lanciare queste battutine dei ragazzini di dodici anni a quella poco di buono che è uscita da questa stanza e non a me grazie. Vai al diavolo!- E così esco da suo appartamento, anzi dal loro appartamento, a quanto ho capito sono più di uno. Sento dietro di me che scoppia a ridere. Gli tapperei la bocca con uno schiaffo ma penso sia un passo troppo della vecchia me. Così continuo a camminare cercando l'uscita.

    - Sai parlare solo così? Da perfettina del cazzo? Ma da dove vieni dal medioevo?- Continua ridendo. Chiudo gli occhi e respiro a fondo. Sta esagerando.

Gli lancio uno sguardo di fuoco, entro nel mio appartamento e sbatto la porta. Se fossi rimasta avrei cominciato una rissa.

Non posso crederci! Mi ha pure rincorso per insultarmi! Dovrò sopravvivere con questo vicino di casa per anni? Non posso farcela.

Per non pensarci faccio una doccia lunghissima e metto il pigiama.

Mi butto sul letto sbuffando. Cosa ho fatto di male per ritrovarmi una specie di confraternita per vicini di casa??? Non che abbia conosciuto gli altri ma se già uno è così gli altri come saranno? Mi addormento con questa domanda che risuona nella testa.

La mattina seguente...

Non ho dormito per niente sta notte.

La musica non l'ha abbassata , anzi l'ha alzata ancora di più. E già , proprio così cari amici. Più stronzi di così non si poteva essere. So che l'ha fatto apposta. Dannato pallone gonfiato.

Così mi ritrovo con delle occhiaie che fanno paura. Ho provato a tapparmi le orecchie con i cuscini, ad usare dei tappi che si utilizzano soprattutto sui mezzi pubblici ma nulla. Oppure appena mi sono arresa al fatto che non potevo dormire ho provato ad accendere la tv in camera mia, ma ancora niente! Non riuscivo a sentirla neanche al massimo del volume. Così mi sono addormentata alle cinque del mattino sfinita. Sento che la mia libertà di fare ciò che voglio sarà privata spesso di questo passo ma non lo accetto per niente al mondo.

-Never Say Never-  " Mai dire Mai" (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora