Capitolo 18

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Apro lentamente gli occhi , è mattina presto e dovrei preparare un borsone.

 Mi alzo lentamente dal letto e cerco di rimettere le vicende di ieri tutte insieme.

 La paura mi divora.

 Se ha cambiato idea?

 Se si allontana di nuovo da me?

 È possibile, visto come sono, sono un disastro nelle relazione normali, figuratevi in un fidanzamento come me la cavo. Forse anche lui, ma potremmo imparare insieme. Cosa c'è di così sbagliato? Forse non doveva proprio mettersi nei guai per me, "lui"  non è propriamente un essere umano, dopo tutto quello che mi ha fatto passare.

Ne uscirà facilmente?

Cosa faranno quando scopriranno che è una spia?

Non andrà a finire bene diamine.

Per non parlare del fatto che siamo degli stupidi, vorrei solo che fosse più semplice.

So che scapperemo sempre, alla prima difficoltà, però sono certa che dopo essere scappati ci  ritroveremo.

È sempre così.

Se non siamo noi a cercarci è il fato che ci riunisce.

Il fato ci ha fatto incontrare, è lui che dirige tutto. Spero sia dalla nostra parte.

 Il campanello interrompe i miei pensieri.

Mi alzo confusa, chi potrebbe mai essere a quest'ora del mattino?

Apro la porta ma non trovo nessuno ad attendermi.

Una busta bianca ai miei piedi attira la mia attenzione, la raccolgo da terra e vedo scritto in corsivo  il mio nome su un lato, niente di più.

Continuo a scrutarla mentre chiudo la porta alle mie spalle.

Sospiro, non so davvero cosa pensare...

 Mi siedo sul divano con l'intento di aprirla ma sono troppo nervosa per stare seduta , così mi dirigo in cucina e apro la lettera riponendo la busta nel piano bar.


 "Julie Anderson , so che tu sai che sono qui. Volevo solo avvisarti di una cosa. Non scapperai, non ti metterai mai in riparo fin quando non sarò vivo. Io ti prenderò e tu mi darai ciò che voglio. Se non lo farai sai di cosa sono capace, le tue cicatrici te lo ricordano sempre, vero? Non mi aspetto una risposta da parte tua ma sappi che ti prenderò una volta per tutte . Comincia a fare il conto alla rovescia.

Saluti.

"Lui".  "


Rimango lì, come sospesa nel vuoto.

Non riuscirò mai a scappare, lo so. Ingoio un groppo troppo amaro, mi viene da vomitare.

Sento un male tanto forte allo stomaco e la testa fa malissimo, come se volesse scoppiare da un momento all'altro.

Sto per svenire ancora?

Sono ancora su questa terra?

"Lui"  sarà sempre qui, a rovinarmi la vita, fin quando non mi avrà, fin quando io non gli darò ciò che vuole. La situazione comincia a sfuggirmi di mano.

Non mi accorgo di fare avanti e indietro fin quando sbatto il piede contro lo spigolo della porta.

- Ahia cazzo!-  Saltello tenendomi il piede e per un pelo non cado per terra. Piagnucolo ignorando il dolore che sento dentro di me, invece mi concentro sul mio piede, che pulsa e vorrebbe urlare dal dolore.

-Never Say Never-  " Mai dire Mai" (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora