Capitolo 9

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Pov's Julie


Apro gli occhi improvvisamente dopo un altro dei miei incubi. Salto a sedere sul letto troppo morbido per essere il mio. Dove sono??

Mi guardo intorno, questa non è sicuramente la mia stanza!

Il soffitto è blu con delle stelle attaccate che si illuminano al buio.

Sembra una camera di un bambino, tutta sui toni dell'azzurro e del blu, con delle macchinette disegnate sui muri e tanti giocattoli messi in ordine in delle ceste.

Mi volto verso il comodino e vedo una foto accanto alla bajur.

Un bambino con accanto la sua mamma e il suo papà credo, molto famigliare.

Credo di aver capito.

Sono nella vecchia stanza di Sebastian, i suoi genitori li riconosco alla perfezione ma ora perché mi trovo qui?

Caleb. Il suo tentativo del farmi del male e Sebastian che mi porta via del parcheggio di quello squallido posto. I ricordi de ieri sera travolgono la mia mente e non faccio altro che andare nel panico sempre di più.

Mi alzo di scatto dal letto , miseria ! Un capogiro mi prende di sorpresa. Chiudo gli occhi e premo la mano su di esse, credo di essere caduta ma non sento nulla tranne che delle braccia possenti che mi tengono forte.

    - Stai bene?- apro gli occhi e scopro subito che mi trovo tra le braccia di Sebastian.

L'imbarazzo preme forte nel mio petto mentre il mio cuore si fa beffe di me.

    - Si sto bene.- mi alzo velocemente ma un altro capogiro mi tradisce.

    - No non stai bene, vieni qui.- mi alza da terra e butto un urletto.

    - Che stai facendo??!- mi guarda con un ghigno malizioso; sempre il solito.

- Ti poggio sul letto madame , cosa credevi?- ridacchia ancora malizioso. Sbuffo alzando gli occhi al cielo un po' imbarazzata.

- Appoggiami a letto e non dire altro grazie.- cresce un sorriso sulle mie labbra che non riesco a trattenere , così lui si blocca e comincia a fissarmi sorridendo divertito.

- Stai sorridendo.- il mio sorriso si allarga ancora di più.Diamine! Non so controllare le mie emozioni!

- Non è vero! Che stai dicendo!?- ride di gusto.

- Sei proprio testarda , perché non vuoi ammettere che io ti faccio sorridere?- ridacchia. Cerco di non sorridere ma non credo di riuscire nell'intento.

    - Tu non mi fai sorridere , mi fai incazzare, è diverso piccolo pallone gonfiato.- scoppia a ridere.

    - Mi prendi per il culo? Piccolo pallone gonfiato? E poi perché mai ti farei incazzare?- lo guardo sconcertata spalancando la bocca. Perché mi fa incazzare?? Dovrei dirgli tutti i motivi ma non mi va di far riemergere ciò che ci fa male. Ciò che mi fa male.

    - Non so... hai la faccia fastidiosa... non credi?- spalanca la bocca offeso, ma anche divertito, e scoppio a ridere.

- Ah davvero? Aspetta che me la paghi!- non ho neanche il tempo di respirare che mi butta sul letto, si mette sopra di me e mi fa il solletico.

    - No per favore! Soffro troppo il solletico!- scoppio a ridere.

    - Tu chiedimi scusa e io la smetto!- ride.

- No mai! Io non chiedo scusa! Che ci posso fare se hai la faccia fastidiosa!?- non respiriamo più dalle risate.

- Ancora??! Io non ho la faccia fastidiosa, tu ce l'hai!- si blocca un secondo. Spalanco la bocca offesa.Mi impazzire!

-Never Say Never-  " Mai dire Mai" (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora