Capitolo 15

1K 60 15
                                    

Apro gli occhi strizzandoli poco dopo seguito da uno sbadiglio che prontamente copro con una mano, provo a girarmi nel letto ma sento un peso sul mio corpo. Abbasso lo sguardo notando un braccio tatuato avvolgere il mio bacino, mi alzo di scatto sedendomi sul letto. Mi ero addormentata accanto a Niccolò dopo aver passato un'intera notte per cercare di convincerlo a farlo parlare ma con scarsi risultati, ero riuscita a sapere ben poco da quello che si era detto con Federica, la sua ex fidanzata, scuoto Niccolò cercando di farlo svegliare ma ottengo parole incomprensibili e si gira dall'altro lato

-E dai Niccolò, sveglia!- lo scuoto con poca grazia facendolo svegliare riuscendo nel mio intento

-Ma che ore sono?- dice con voce impastata dal sonno e gli occhi ancora chiusi

-È ora di svegliarti- dico con una risposta secca, mi alzo indossando poi le scarpe prendo il cuscino che era sotto la testa di Niccolò e inizio a colpirlo sul braccio e poi sulle gambe

-Sono sveglio!- sbotta mettendosi a sedere con estrema lentezza - dio quanto sei rompi palle di prima mattina- continua stropicciandosi gli occhi, non appena mi guarda si finge spaventato - e anche inguardabile aggiungerei- scoppia a ridere, spalanco la bocca fingendomi offesa anche perché sapevo di avere il trucco sbavato e i capelli arruffati

-Ha parlato miss universo- lo prendo in giro roteando gli occhi - neanche tu sei un bel vedere di prima mattina- ironizzo ma non era così, era bello con i capelli più spettinati del solito e la faccia assonnata

-Sono sempre un bel vedere mia cara- dice in tutta la sua modestia facendomi ridere. Controllo sul cellulare ed era quasi ora di pranzo, a quest'ora mio padre era già a lavoro e quindi mi sarei ritrovata da sola e conoscendomi mi sarei sicuramente annoiata - ho fame- la voce di Niccolò interrompe i miei pensieri, lo guardai e in effetti non aveva poi così torto

-Vado da tua madre a chiedere cosa bolle in pentola- gli dico facendogli intendere che mi ero autoinvitata per il pranzo, esco dalla camera di Niccolò raggiungendo sua mamma che si trovava in cucina - buongiorno Anna- le dico facendola voltare, quella donna era sempre sorridente e Niccolò era identico a lei

-Buongiorno cara- risponde pulendosi le mani con uno strofinaccio - dormito bene?- mi chiede facendomi rimanere spiazzata

-Si, si grazie. Scusami se sono rimasta senza preavviso- ero fatta così, non ero solita rimanere da qualcuno senza avvisare, però lo facevo quando mi trovavo a mio agio con qualcuno e a dire il vero, con Niccolò e la sia famiglia mi trovavo davvero a mio agio

-Non dire sciocchezze- risponde con un gesto della mano e prendemmo poi a parlare del più e del meno mentre l'aiutavo a preparare il pranzo nonostante mi diceva di non farlo alla fine ho avuto la meglio. Dopo un po' Niccolò fa il suo ingresso in cucina e nel frattempo si era cambiato indossando una tuta

-Ti ho messo dei vestiti sul letto in caso vuoi cambiarti-

-Ti ringrazio, torno subito- dico e poi vado di nuovo in camera di Niccolò chiudendo bene la porta alle mie spalle, tolgo i miei vestiti e indosso quelli che mi aveva dato Niccolò che consisteva in una felpa e un pantalone di una tuta, subito vengo invasa dal suo profumo. Dopo aver ripiegato i miei vestiti torno in cucina dove trovai il pranzo già pronto e non appena mi siedo iniziamo a mangiare tra le chiacchiere.

Il resto del pomeriggio lo passammo tra le risate e serie tv, dovevo ammettere che mi trovavo bene con Niccolò e che stava prendendo a far parte della mia vita più di quanto mi aspettassi. Stava iniziando a piacermi, forse anche più del dovuto, con lui mi trovavo bene ed era come stare con qualcuno che conoscevo da una vita ma sapevo che a lungo andare mi sarei ritrovata a dover scegliere tra lui e Adriano ma sapevo anche che in cuor mio conoscevo già la risposta ma non sopportavo il fatto che qualcuno dovesse star male a causa mia

-A che pensi?- mi chiede Niccolò guardandomi

-Nulla di importante- rispondo poi tornando a guardare la televisione, Niccolò si stende poggiando la testa sulle mie gambe incrociate ed io istintivamente gli metto una mano tra i capelli prendendo ad accarezzarli e restando così per tutta la durata della puntata della serie tv che stavamo guardando. Lo avevo convinto a guardare Gossip Girl, aveva protestato più volte ma gli avevo assicurato che gli sarebbe piaciuta la vita scandalosa che conduceva l'elite di Manhattan

-Oh andiamo, non può sposare quel principe altezzoso- esclama puntando la mano verso il televisore

-Tu dici? Secondo me sono carini- dico prendendolo in giro, era una della mie serie tv preferite ed ero sempre stata favorevole alla coppia Blair e Chuck quindi si, neanche io sopportavo il fatto di vedere Blair con quel principe

-Stai mentendo, è il principe più brutto che abbia vai visto- scoppio a ridere, sembrava un adolescente e continuò così fino alla fine.

Si fecero le dieci di sera, e a malincuore dovetti lasciare casa di Niccolò per ritornare a casa di mio padre anche perché non volevo che si facesse strane idee, o meglio volevo essere sicura prima io di cosa provavo in realtà per Niccolò prima di parlarne con lui

-Nic dovrei andare- dico alzandomi dal divano indossando di nuovo le scarpe - domani ti restituirò i vestiti- dico ancora recuperando il cellulare e le sigarette dal tavolo della cucina, Niccolò si alza svogliatamente dal divano per accomoagnarmi alla porta, ci trovavamo sull'uscio e ci stavamo fissando

-Sono stato bene, dovremmo ripetere una giornata così- dal tuo tono traspariva un leggero imbarazzo

-Già, sono stata bene anch'io- gli confesso, continuando a fissarlo - allora io..io vado- gli dico salutandolo poi ma non appena mi giro vengo trattenuta da lui

-Azzurra aspetta- mi giro verso di lui che mi lascia poi la mano - non voglio farti sentire costretta a dover fare una scelta, ma questa cosa, qualsiasi essa sia, non ci porterà a nulla di buono- sapevo a cosa si riferiva e in effetti aveva ragione. In tutto questo tempo mi dispiaceva dirlo ma non avevo pensato ad Adriano, nel senso non controllavo spesso il telefono per vedere se mi aveva scritto oppure chiamato, non sentivo particolarmente il bisogno di sentirlo e questo non era un buon segno anche se devo ammettere che con Adriano mi trovo bene, mi fa ridere e mi tratta benissimo ma c'è questo qualcosa tra me e Niccolò che mi spinge a scegliere lui e no Adriano

-Lo so, non voglio che si vengano a creare situazioni spiacevoli tra voi due- ammetto sinceramente, ed era davvero così non avrei voluto distruggere l'amicizia di una vita, Niccolò mi prende nuovamente per mano attirandomi a lui e mi chiuse in un abbraccio che io ricambiai stringendolo più forte a me. Quando ci staccammo lo salutai di nuovo e prenotai l'ascensore e lui era ancora li che mi guardava con una spalla poggiata vicino alla porta e le braccia incrociate, mi giro a guardarlo e poi guardo le porte dell'ascensore muovendo nervosamente la gamba destra

-Oh ma chi se ne frega!- dico avvicinandomi a Niccolò, chiudo la sua felpa tra le mani e dopo averlo guardato per qualche secondo mi avvicino sempre di più fino a catturare le sue labbra in un bacio.

Dodici-ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora