NICCOLÒ.
Passavano i giorni e le settimane e non sentivo o stavo solo con Azzurra da un bel po' e forse era meglio così. Non volevo che soprattutto lei fraintendesse la nostra amicizia, e neanche io a dire il vero. Non riuscivo a spiegare come mi sentivo in sua presenza. Quel suo carattere calmo, tranquillo e per niente ribelle mi dava un senso di pacatezza e quiete che da tempo non provavo più con Federica, ma ciò non toglie che non l'amassi, ed è per questo che avevo deciso di allontanarmi da Azzurra, per cercare di non rovinare tutto e soprattutto per cercare di recuperare quel poco che è rimasto del mio rapporto con Federica. Sono mesi che le cose tra non vanno per niente bene, abbiamo più bassi che alti ma di comune accordo abbiamo deciso di darci una seconda possibilità. Quando Adriano è venuto a casa mia per chiedermi di Azzurra non so esattamente come mi sono sentito, inizialmente mi ero infastidito è vero, però ero certo che fra noi non c'era nulla e alla fine ho dato il numero di Azzurra ad Adriano.
Le settimane trascorrevano, e io per il saggio invernale ero a meno di zero. Avevo mille idee per poter scrivere, mille idee per crearci su una melodia ma ero incapace di scrivere su quel maledetto spartito, o forse quest'oggi mi sentivo solamente più pigro del solito da poterlo fare e quindi decisi che la miglior cosa era raggiungere i miei amici al parchetto e passare del tempo con loro sperando che quando sarei ritornato a casa avrei trovato la giusta ispirazione. Guido per un bel po' per arrivare al parchetto poiché si trovava un po' più in periferia rispetto a dove avitavo. Una volta arrivato scendo dall'auto e cammino un po' raggiungendo i ragazzi che erano vicino al muretto dove eravamo soliti metterci, li saluto tutti battendo loro il cinque seguito da una pacca sulla spalla. Mi piaceva stare al parchetto con i miei amici, fumavamo la solita sigaretta, parlavamo e scherzavamo come sempre e poi andavamo al solito bar
-Allora come va con Federica?- mi chiede Alessandro aggiustandosi gli occhiali da sole sul ponte del naso
-Il solito- piego le spalle dando la mia solita risposta secca. Non mi piaceva parlare del mio rapporto con lei, ero consapevole che le cose non andavano per il meglio, ma ci provavo con tutto me stesso per cercare di sistemare le cose - tra pochi giorni parte per la Francia-
-Hai in mente qualcosa?- mi chiede Adriano con lo sguardo fisso sul telefono e con un sorriso da ebete stampato in faccia, e sentivo che qualsiasi cosa gli abbia detto non mi avrebbe dato ascolto. Io e Adriano ci conoscevamo da una vita, abbiamo condiviso qualsiasi cosa insieme: elementari, medie e superiori. Abbiamo condiviso insieme sia i momenti belli e sia i momenti brutti. Lo considero come un fratello, mi è sempre stato vicino, anche quando respigevo tutti, lui c'era sempre. C'era quando ridevo, c'era quando scleravo, c'era quando piangevo. Lui era sempre, pronto ad aiutarmi a farmi rialzare quando cadevo
-Avevo pensato una festa, una cosa tra amici- dico semplicemente. Federica era una ragazza semplice, non amava le cose in grande. Amava le cose semplici senza strafare e su questo la conoscevo bene, si sarebbe accontentata anche di una pizza e una birra ma conoscendola sono sicuro che avrebbe voluto passare i suoi ultimi giorni a Roma anche insieme ai nostri amici. Avevo in mente questa festa da un po', e farla partire con il buon umore forse era una bella idea
-Casa mia?- mi propone Alessandro, ci penso un po' su prima di accettare. Nel giardino di casa sua abbiamo passato le migliori notti estive della nostra adolescenza, e dai diciotto anni in poi forse le migliori feste, senza mai strafare, se non qualche birra di troppo;
Il giorno della festa era arrivato, decisi di farla un venerdì poiché il giorno dopo tutti saremmo stati liberi e avremmo potuto fare baldoria fino a tardi. Tutto procedeva per il meglio, Federica era felice che avessi organizzato questa festa per lei
-Mi conosci bene- mi dice all'orecchio mettendomi una mano sulla spalla poggiando poi il mento sopra
-Almeno non sarai triste quando parti- le do un bacio sulla fronte prima che lei andasse dalle sue amiche, la guardavo ridere ed era felice, mi bastava questo. Mi soffermai su Azzurra, rideva con Adriano e Giammarco. Era diversa da come la vedevo di solito, indossava un vestitino corto di colore rosa delicato, era a manica lunga e le fasciava perfettamente il corpo scendendo leggermente più largo sui fianchi, le scarpe nere col tacco la rendevano leggermente più slanciata e i capelli lunghi e ricci la rendevano davvero bella. Per quel poco che la conoscevo sapevo che non poteva vivere senza la danza, infatti non appena sente partire la musica inizia a muoversi a ritmo sul posto e io nel frattempo ascoltavo distrattamente quello che mi stava dicendo Alessandro. Tutti avevano preso a ballare quel ritmo latino americano e vedo che Azzurra trascina Adriano in pista, strano di come si sia fatto convincere di solito non è mai stato un grande ballerino. Osservo Azzurra dire qualcosa all'orecchio di Adriano e poi lo guida iniziando a ballare, la notavo che ogni tanto mi guardava, come darle torto: a stento l'ho salutata e mi sono allontanato da lei senza un reale motivo
-Me stai ascoltando o pensi ai cazzi tuoi?- risveglia i miei pensieri la voce di Alessandro
-Scusa Alessà- mi giro verso di lui per guardarlo, Alessandro guarda nella direzione dove guardavo poco fa e sul suo volto compare una risatina
-Non me dire che.. - inizia a dire ma lo fermo subito con un gesto della mano
-No, non è così- dico di getto senza pensarci troppo
-Perché la guardi così allora?- il suo sorrisetto si faceva più grande, capendo di aver centrato il punto quando si accorge che in realtà non lo avevo risposto - non lo dirò a nessuno, lo sai questo-
-Non mi piace- guardo di nuovo Azzurra ballare con Adriano, stava ridendo e lui la faceva girare, mi giro di nuovo verso Alessandro -ma...non lo so-
-Niccolò sii sincero con te stesso, se te sei preso una cotta momentanea va bene non c'è nulla di male- dice bevendo poi un sorso di birra
-Il fatto è che non so se è momentanea-
Spazio autrice:
Scusatemi il ritardo ma ho avuto delle cose da fare quest'oggi e scusatemi se il capitolo è corto
Cooomuuunqueee non riesco a smettere di ascoltare Colpa Delle Favole, che devo fa lo amo troppo😍
Mi farebbe piacere sapere cosa pensate del capitolo anche perché sono un po' dubbiosa riguardo questa storia e non so se continuarla o meno...Un bacio, Anna

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Dodici-ULTIMO
Fanfiction-Ballare è tutta la mia vita, riesco a sentirmi me stessa- gli dico osservandolo a lungo - tu perché scrivi?- -Ho sempre scritto, forse per sentirmi meno solo- mi risponde piegando le spalle - mi esprimo meglio così-