NICCOLÒ
Era pomeriggio e come al solito eravamo al parchetto a fare le nostre solite stronzate. Leo per ammazzare il tempo aveva portato il pallone quindi adesso eravamo in cerchio intenti a fare qualche passaggio, mancava Adriano che come al solito era in ritardo. Dopo non molto facemmo una pausa siccome stavamo giocando da un po', mi siedo come al solito sul muretto e accendo una sigaretta
-Guarda un po' chi si è degnato di veni- disse Gianmarco ridendo, guardai in lontanzanza e vidi arrivare Adriano e con lui c'era Azzurra, serrai la mascella vedendoli ridere insieme mentre lui la fa dirare tenendole la mano
-Ciao raga- dice Adriano e Azzurra fa un gesto con la mano visibilmente imbarazzata. Ero sicuro che Adriano non sapesse che fossimo usciti insieme e sinceramente ero consapevole del fatto che prima o poi si sarebbe trovata costretta a dover scegliere tra me e il mio migliore amico. Avrei voluto fare in modo che non accadesse, avrei dovuto lasciare che il tempo avesse fatto il suo corso e accettare qualsiasi cosa, ma c'era il fatto che stessi perdendo la testa per Azzurra e provavo qualcosa di forte per lei e alla fine dopo giorni e giorni sono arrivato alla conclusione che avrei esternato tutto solo al momento adatto se mai fosse arrivato. Restammo al parchetto fino a che il sole non ha iniziato a calare, e dopo aver passato un pomeriggio intero insieme ai ragazzi tutti decidemmo di ritornare a casa
-Nicco, non è che potresti accompagnare tu Azzurra? Sono in ritardo per il lavoro- mi chiese Adriano siccome sapeva che io e Azzurra avremmo fatto la stessa strada
-E quando mai- risposi prendendolo in giro perché era davvero un ritardatario cronico - comunque sia nessun problema, è in buone mani-
-Oh certo come no- interviene ironica Azzurra. Le faccio una smorfia e dopo aver salutato gli altri ci dirigiamo verso l'auto per ritornare a casa.
Parcheggio l'auto sotto il palazzo, dopo essere scesi ci dirigiamo all'interno prenotando l'ascensore
-Ti va di cenare da me questa sera?- azzardo a chiederle, le porte dell'ascensore si aprono e premo il tasto numero 3 e 5 dopo essere entrati. Azzurra rimase in silenzio a guardarmi stranita - mia madre fa un polpettone da leccarsi i baffi- dico per tentsre di convincerla
-Stai cercando di tentarmi Niccolò?- risponde ridendo, le porte si aprono ed esco dall'ascensore
-Alle 21:00 si cena ciao- dico velocemente e vedo Azzurra ridere di gusto mentre le porte dell'ascensore si chiudevano. Percorro il pianerottolo fino a trovarmi avanti alla porta di casa mia, inserisco la chiave nella toppa e dopo lo scatto la apro
-Mà so tornato!- urlo per farmi sentire siccome spesse volte ho fatto sobbalzare mia madre o mio padre. Poso le chiavi sul mobile accanto alla porta e mi dirigo in cucina per avvisare mia madre che ci sarebbe stata anche Azzurra ma non appena entro la trovo seduta a tavola con Federica - che cosa ci fai qua?- dico non riuscendo a trovare altre parole, non so esattamente quanto tempo sia passato da che l'avevo lasciata e ora trovarla a casa mia mi faceva uno strano effetto
-Scusa se sono venuta senza avvisarti, ma avevo bisogno di parlarti- il suo tono era triste, così come i suoi occhi blu, le feci segno di seguirmi in camera mia in modo che avremmo potuto parlare tranquillamente. Chiudo la porta alle mie spalle e vedo Federica sedersi sul letto mentre io mi appoggio alla scrivania restando leggermente più distante
-Ti ascolto- dico semplicemente ottenendo la sua attenzione, era triste e nervosa s potevo dedurlo dal fatto che si torturava le dita: era una cosa che faceva sempre quando era nervosa, sia per un esame e sia quando litigavamo ed era lei principalmente a sbagliare. Prese un respiro profondo
-Perché Niccolò?- chiede andando dritta al punto
-Perché ho baciato un'altra ragazza, e non potevo continuare a stare con te e mentirti- dico facendo spallucce osservandola - non avrei potuto farcela-
-Le cose stavano andando bene Niccolò, tutto stava andando per il meglio e.. - la sua voce era tremante
-E niente Federi- sbotto non riuscendo a sentire oltre, non lo avevo fatto per me ma lo avevo fatto per lei. Avevamo condiviso tanto, forse troppo. È stata una delle persone più importanti della mia vita, l'avevo conosciuta in un periodo particolare della mia vita ed è stata la mia prima esperienza in tutto. Ero il solito adolescente problematico, quel ragazzo che frequentava brutte compagnie e che facilmente si lasciava trascinare in brutte situazioni nonostante ho sempre avuto un carattere abbastanza forte e tosto. Federica è arrivata forse nel momento in cui avevo più bisogno, incontrata per caso ma che mi ha sopportato per due anni. Due anni di amore, due anni di litigi, due anni di alti e bassi, due anni di tutto e non potevo lasciare che la facessi star male, non riuscivo a mentirle e lei questo lo sapeva bene
-Le cose non andavano più bene e tu questo lo sai. Avrei potuto mentirti, è vero, ma mi conosci e mi avresti scoperto nel giro di un secondo-
-Due anni Niccolò, due anni buttati al vento per uno stupido bacio!- si alzò dal letto e mi si avvicina pericolosamente prendendo a guardarmi negli occhi - in due anni ho sopportato tutte le tue cazzate eppure sono restata lo stesso-
-Mi dispiace Federica, ma non è stato uno stupido bacio- ammetto più a me stesso che a lei, rimase incredula alle mie parole e vidi i suoi occhi farsi sempre più lucidi
-Non ho più nulla da dirti, spero che lei sappia apprezzarti almeno quanto lo abbia fatto io- disse in un sussurro lasciandosi sfuggire una lacrima e io dal canto mio l'abbraccio istintivamente.
Dopo che Federica era andata via sono restato chiuso in camera mia per un po' fino a che mia madre non venne a chiamarmi per cena. Avevo avvisato Azzurra che la cena era rimandata dicendole anche il motivo e in questo momento mi ritrovavo sul letto di nuovo a fissare il soffitto mentre il telefono suonava fino ad impazzire a causa della miriade di messaggi ricevuti, tutti da parte di Azzurra
Niccolò è tutto okay?
21:34Okay inizio a preoccuparmi, stai bene?
22:03Niccolò parlami
22:27Mi sto incazzando, vengo li e ti spacco la faccia!
22:48No scherzavo, non ne sono capace
22:49Ti prego, dimmi cosa c'è che non va..
23:15Sto arrivando.
23:45Sento il suono del campanello, svogliatamente mi alzo dal letto e vado ad aprire la porta consapevole che era Azzurra, quella ragazza quando si impuntava su una cosa era difficile farle cambiare idea
-Finalmente!- esclama per poi abbracciarmi lasciandomi spiazzato per il suo gesto
-Scusa, non avevo molta voglia di stare in compagnia. Neanche adesso a dire il vero- per quanto potesse essere strano nonostante avessi lasciato io Federica, rivederla di certo non mi aveva fatto un bell'effetto
-Credi mi interessi che tu voglia stare solo?- dice sorpassandomi entrando in casa mia. Eravamo nella mia camera, io come al solito steso sul letto e lei sulla sedia girevole vicino la scrivania
-Allora ti va di parlare?- mi chiede smettendo di muoversi sulla sedia, dico qualcosa di incomprensibile e Azzurra in risposta mi lancia una penna
-Non mi va di parlare- dico seccato alzando il busto
-Resto tutta la notte se necessario- dice facendo spallucce guardandomi con quegli occhioni dolci.
Spazio autrice:
Ehilà ragazze, perdonate la mia assenza. Ho iniziato a lavorare e in qiesti giorni sono stata distrutta e solo adesso ho avuto il tempo di aggiornare, spero che quello che è venuto fuori vi piacciaUn bacio, Anna
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Dodici-ULTIMO
Fanfiction-Ballare è tutta la mia vita, riesco a sentirmi me stessa- gli dico osservandolo a lungo - tu perché scrivi?- -Ho sempre scritto, forse per sentirmi meno solo- mi risponde piegando le spalle - mi esprimo meglio così-