Presi coraggio e raggiunsi Niccolò, non volevo tenere segreti con lui. Non volevo che uno sbaglio commesso ingenuamente in passato potesse influire su una mia probabile relazione con Niccolò. Nonostante fossi sempre stata tranquilla, avevo questo piccolo demone dentro di me che era tornato a perseguitarmi. Era stato solamente un momento di debolezza e invece ora, ora mi trovavo a ripensarci e pentirmene amaramente.
Esco sul balcone e trovo Niccolò con la testa tra le mani e tra le dita mateneva la sigaretta fumante, il suo respiro era irregolare, segno che era ancora visibilmente arrabbiato e nervoso, del resto come biasimarlo-Si chiama Ciro, l'ho conosciuto l'estate scorsa durante la vacanza fatta con mia madre- inizio a parlare, Niccolò sentendo la mia voce si raddrizza ma continuando a tenermi le spalle -era luglio quando ci siamo incontrati, abbiamo iniziato a parlare e conoscerci. Ero in un periodo particolare della mia vita, sentivo il bisogno che qualcuno mi facesse sentire apprezzata e lui lo faceva..inizialmente- dissi con lo sguardo basso, sentii gli occhi farsi lucidi mentre ripresi a parlare dopo aver fatto un lungo sospiro
-Una sera eravamo usciti, mi portò in spiaggia, gli avevo detto di quanto amassi il mare, quella sera mi baciò e mi sentii come un adolescente in preda al primo fidanzatino- tirai su con il naso lasciandomi sfuggire una lacrima che catturai subito con le dita - susseguirono altre sere come quella, mi sentivo bene e apprezzata. Una sera ci trovammo a casa sua, da soli- non riuscii più a trattenermi e lasciai sfuggire un singhiozzo strozzato
-Mi disse che mi desiderava, che mi voleva, che non era il tipo da una scopata e via- continuai, Niccolò si era finalmente girato verso di me. Il suo respiro era ancora irregolare ma il suo sguardo era cambiato, non era più nervoso ma bensì dispiaciuto ma nonostante ciò era ancora arrabbiato - mi feci abbindolare dalle sue parole, e quella sera stessa finii a letto con lui- distolsi lo sguardo non riuscendo a reggere quello di Niccolò
-Ci sei stata una sola volta?- mi chiese con estrema calma, inizio a piangere di nuovo non riuscendo a trattenermi restando per qualche istante in silenzio - parlami per favore- chiese quasi con implorandomi, feci un leggero cenno di no con la testa
-No.. - dico in un sussurro
-Poi cosa è successo?- chiede avvicinandosi a me
-Non si fece più sentire, e io ero stata una stupida a non pe sare che la sua era solamente la classica storiella estiva- presi un altro respiro profondo - una sera ero con delle mie amiche conosciute in spiaggia. Mi scrisse un messaggio chiedendomi di raggiungerlo solo perché aveva voglia di finire a letto con me- guardai un attimo il volto di Niccolò, era ancora arrabbiato ma non potevo fermare ciò che stavo dicendo, non potevo permettere di farmi tenere in pugno una seconda volta, non avrei permesso che quell'essere viscido mi avrebbe rovinato la vita
-Mi rispose dopo poco dicendo che ero solamente l'oggetto di una scommessa..-
-Stai scherzando, Azzurra dimmi che stai scherzando- il tono di Niccolò era incredulo così come il suo sguardo
-Vorrei poterti dire il contrario Nic, purtroppo no- mi passo una mano tra i capelli facendo l'ennesimo sospiro - mi aveva portata a letto per trenta euro, e sai come mi sono sentita?- dico poi con voce tremante
-Posso immaginare- dice avvicinandosi a me per abbracciarmi ma con mia grande sorpresa lo respingo facendo sorprendere anche lui
-No Niccolò, non puoi neanche lontanamente immaginare come ci si senta. Non sai come ci si sente a pensare di passare per la puttana di turno. Tu questo non lo puoi sapere!- dissi a voce alta tra le lacrime
-Hai ragione non posso saperlo- mi attira a lui stringendomi forte, mi lascia un bacio tra i capelli accarezzamdomi dolcemente la schiena - se lo rivedo lo uccido, tu come qualsiasi altra donna non merita una cosa del genere-
-Ti prego Nicco, è una persona pericolosa.- gli dico ancora con la testa contro il suo petto
-Rischierò qualsiasi cosa per te Azzurra-
Apro gli occhi richiudendoli subito dopo, mi giro dall'altro lato e con il braccio sento il vuoto sul materasso. Apro gli occhi di nuovo e Niccolò non era accanto a me, mi stropiccio gli occhi e successivamente mi alzo dal letto abbassando la maglietta di due taglie più grandi che usavo come pigiama, mi dirigo in cucina trovando Niccolò che versava della pasta in due piatti
-Ma che ore sono?- chiedo con voce ancora impastata dal sonno
-Sono le due del pomeriggio principessa- dice ridacchiando e poggiando poi i due piatti contenenti della pasta al pesto sul tavolo - buongiorno comunque-
-Buongiorno, ti sei svegliato presto?- gli chiedo poi dopo essermi seduta a tavola mettendo del formaggio sulla pasta che aveva un aspetto davvero invitante
-Abbastanza, non riuscivo a dormire- risponde piegando le spalle mettendo poi in bocca una forchettata di pasta, lo stesso feci io e infatti proprio come pensavo era davvero squisita - Adriano ha chiamato per sapere come stavi-
-Gentile da parte sua. Dopo gli invio un messaggio per rassicurarlo e ringraziarlo- prendo un sorso d'acqua continuando a mangiare - perché non riuscivi a dormire?-
-Perché sei così curiosa?- mi chiede diverito
-Non ti hanno insegnato che non si riaponde con un'altra domanda?- alzo un sopracciglio poggiando la forchetta sul tavolo poiché avevo finito la mia porzione di pasta - e comunque mi preoccupo per te se non dormi-
-Sto bene davvero, non avevo più sonno. Se avessi continuato a stare a letto avrei finito per svegliarti, e non mi andava di farlo- risponde semplicemente, dopo che anche lui ebbe finito la sua porzione di pasta presi entrambi i piatti e li riposi nel lavandino, ritorno vicino al tavolo e Niccolò mi fa segno di sedermi sulle sue gambe e faccio come mi dice
-È da un po' che non faccio una cosa- dice con lo sguardo misto tra il divertito e il malizioso
-Niccolò!- lo richiamo con una risatina
-Stupida intendevo baciarti- ride di gusto mostrandomi la sua dentatura perfetta e le tenere fossette ai lati della bocca - che avevi capito?-
-Assolutamente nulla!- rispondo arrossendo violentemente, scuote la testa diverito per poi stamparmi un dolce bacio sulle labbra. Dopo poco feci per staccarmi ma lui in risposta approfondisce il bacio picchiettando con la lingua sulle mie labbra, gli diedi il consenso e prese a baciarmi con più foga, più desiderio. Dolcemente passò la mano sulla mia gamba fino ad arrivare ai glutei, mi alzò leggermente in modo che potessi sedermi a cavalcioni su di lui. Nonostante fosse dicembre in quella stanza faceva caldo, non avevo la più pallida idea di cosa stesse succedendo, ma non avevo intenzione di fermarmi. Niccolò strinse delicatamente i miei glutei facendomi ansimare, gli morsi il labbro inferiore prendendo a baciarlo nuovamente
-Azzurra..- dice Niccolò tra un bacio e l'altro - credo che dobbiamo fermarci qui- continua poi dopo essersi staccato, aveva il fiatone probabilmente per il lungo bacio e la stessa cosa io
-Ehm si.. Credo sia meglio così- dico con grande imbarazzo. Mi alzo dalle gambe di Niccolò e lui di conseguenza si alza dalla sedia cercando di coprirsi con le mani la zona intima, visibilmente eccitata e questo mi fece imbarazzare ancora di più - io lavo i piatti eh- cerco di trattenere una risata non appena cerco lo sguardo di Niccolò, anche lui imbarazzato
-Io..io vado in bagno. Ci metterò un po'- scoppio in una fragorosa risata notando il suo imbarazzo aumentare
-Sei uno schifoso- lo prendo in giro calmando le mie risate
-Ehi bambolina hai svegliato il can che dorme, non è colpa mia- risponde divertito anche lui per poi sparire lungo il corridoio e chiudersi in bagno, lasciandomi da sola a ripe sare a quanto fosse appena successo.
Spazio autrice:
Doppio aggiornamento per farmi perdonare, ci tenevo a dirvi una cosa: purtroppo quello che Azzurra racconta a Niccolò è una cosa che mi è successa in prima persona...non so esattamente perché ho voluto scrivere di una cosa così intima e personale e sinceramente ho anche paura ad essere giudicata però nonostante questo mi andava di farlo perché finalmente è una cosa passata e se ci ripenso provo solo rabbia e non più dolore e spero davvero di non essere giudicata in alcun modo..
Spero che il capitolo vi piaccia
Un bacio, Anna
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Dodici-ULTIMO
Fanfiction-Ballare è tutta la mia vita, riesco a sentirmi me stessa- gli dico osservandolo a lungo - tu perché scrivi?- -Ho sempre scritto, forse per sentirmi meno solo- mi risponde piegando le spalle - mi esprimo meglio così-